Il progetto Mew era ormai un ricordo lontano, ed era
finalmente giunto il momento per le, ormai, ex paladine della giustizia, di
tornare alle loro vite di sempre; Zakuro era tornata a calcare le scene di
tutto il mondo, riprendendo, in questo modo, la sua carriera di modella; Minto,
decisa più che mai a non abbandonare e deludere la sua beniamina, s’impegnava
con tutta se stessa per spiccare sui palchi più famosi di Tokyo, vestendo i
panni più celebri del mondo del balletto; Retasu, felice di essere finalmente
riuscita a mettere da parte la propria timidezza grazie all’aiuto delle sue
migliori amiche, portava avanti la sua passione, realizzando i pupazzetti più
strani ed originali; infine, Purin, come sempre la più attiva ed esuberante del
gruppo, non aveva abbandonato i suoi spettacolini acrobatici, dedicando il suo
tempo libero ai numerosi fratellini che lei adorava.
L’unico reale cambiamento all’interno del gruppo, era
rappresentato, senza ombra di dubbio, dalla rottura di Ichigo con Masaya; gli
avvenimenti della guerra che avevano portato a rivelare la presenza di Deep Blue all’interno del corpo del
ragazzo, avevano segnato profondamente sia lui che la giovane, portandoli alla
decisione di rompere definitivamente il loro rapporto.
Così Masaya era partito per Londra, con l’intento di
proseguire i suoi studi, mentre la giovane Momomiya era rimasta in città,
continuando a lavorare al tanto amato Cafè
Mew Mew, che Ryo e Keiichiro avevano deciso di tenere aperto.
Nessuna delle ragazze aveva mai davvero abbandonato il
proprio ruolo di cameriera, affiancando l’ex leader nei loro momenti liberi;
l’afa estiva era ormai calata su Tokyo, e le cinque ex eroine si trovavano
all’interno della buffa costruzione rosa pastello, grossi bicchieri di limonata
fresca davanti ad ognuna di loro, in un vano tentativo di rinfrescare le membra
provate dal lungo pomeriggio di lavoro.
- Questo caldo è insopportabile.- commentò la più piccola
del gruppo con il volto spalmato su uno dei tavolini, la mano destra saldamente
ancorata attorno al vetro reso fresco dalla bevanda.
- Io dico che è una tortura lavorare in queste condizioni.
Ryo e Kei non potrebbero chiudere il locale almeno per questo mese?- la
sostenne Minto, passandosi una mano sulla fronte madida di sudore, prima di
riafferrare la sua limonata fresca; almeno per un po’ aveva deciso, con
coscienza, di abbandonare il suo amato the verde.
- Non per contraddirti, Minto, ma tu non ti spacchi di
certo la schiena per il lavoro. Te ne stai tutto il giorno seduta a quel
tavolino a sorseggiare limonata, mentre NOI sgobbiamo.- le fece notare Ichigo,
sollevando la testa e fissando i suoi occhi color cioccolata in quelli azzurri
della compagna.
- Chiudi il becco, Momomiya. Sudo anche solo a starmene
seduta qui, non vorrai davvero che mi metta ad ansimare per il caldo come fai
tu?- rispose a tono l’ex Mew Bird, mentre la rossa serrava denti e pugni in un
vano tentativo di non risponderle a tono.
- Ragazze, vi prego, almeno oggi smettetela di
bisticciare. Fa troppo caldo per sopportarvi.- intervenne risoluta Retasu,
incontrando l’appoggio della silenziosa Zakuro, che si limitò annuire.
- Che ne dite di un po’ di vacanza, principesse?-
Intervenne Keiichiro, giungendo dalla cucina seguito dall’imperturbabile Ryo.
- Dici sul serio?- esclamò Purin scattando in posizione
eretta, imitata da tutte le altre.
- In Agosto la città si svuota, quindi possiamo
permetterci di chiudere il caffè per qualche giorno. Potremmo andare alla villa
al mare di Ryo. Tu che ne dici?- riprese la parola il moro, voltandosi sorridente
verso l’amico.
- Ormai le hai invitate.- sollevò le spalle il biondo,
alzando gli occhi al cielo ed appoggiandosi all’angolo del muro.
- Non essere il solito guastafeste. Hai una casa enorme
sulla spiaggia, non vedo perché tu non possa condividerla con noi, dopo tutto
quello che ci hai fatto passare con questa guerra.- lo rimproverò Ichigo
puntellandosi i fianchi con i pugni chiusi e posizionandosi davanti al suo
giovane capo con un sopracciglio alzato.
- La verità e che non ci tengo particolarmente a vedere
una ragazzina come te in costume da bagno.- la rimbeccò Ryo, imitando la
posizione della rossa e portando il suo volto all’altezza di quello della
ragazza.
Per qualche secondo Ichigo non seppe cosa ribattere,
perdendosi in quegli occhi così chiari e limpidi; da quando lei a Masaya
avevano interrotto la loro relazione, la giovane si era ritrovata più di una
volta a pensare a quello che era stato l’ideatore del progetto Mew, ripensando,
più volte, a quelle piccole scaramucce che li avevano visti protagonisti.
L’avventura con le sembianze di gatto, scoprire che il
gattino grigio Art non era altro che Ryo stesso, il bacio rubato nel grande
laboratorio nei sotterranei del caffè, solo per far sì che lei si trasformasse
in felino, o quel bellissimo vestito che lui le aveva regalato per quella
serata di gala.
Erano state cose frivole, senza importanza, o almeno così
aveva pensato lei quando ancora credeva di essere innamorata di Aoyama, ma da
quando il moro non c’era più e lei aveva iniziato a passare più tempo con il
biondo, si era finalmente resa conto che quelli che aveva considerato semplici
incidenti di percorso, potevano, forse, nascondere qualcosa di più.
Finalmente si risvegliò dal suo stato di trance, gonfiando le guance, indignata, e
arrossendo fino alla punta delle orecchie.
- Tu, brutto antipatico, io…- tentò di arrabbiarsi Ichigo,
prima che un sorriso spontaneo nato sulle labbra del ragazzo la facessero
capitolare ancora una volta.
- Non ti scaldare, ragazzina. I was joking.- si salvò in extremis l’americano, incrociando le
braccia al petto; non aveva nessuna voglia di stare a sentire una delle sue
solite sfuriate con quel caldo tremendo.
Keiichiro e Zakuro, nel frattempo, osservarono i due
sorridendo appena e scuotendo il capo rassegnati; sapevano fin troppo bene che
quelli di Ryo Shirogane erano solo dei pretesti per nascondere i suoi reali
sentimenti per l’ex leader del gruppo, ed entrambi continuavano a chiedersi
quando si sarebbe finalmente deciso a farsi avanti.
Il problema “Aoyama”,
che l’aveva frenato per tutto quel tempo, ormai non c’era più, ma Ryo ancora
non si decideva ad ammettere, con sé stesso e con la rossa, cosa realmente
provasse per lei.
- Quindi si parte per il mare?- esclamò all’improvviso la
piccola Fong, interrompendo quello scambio di sguardi e battendo le mani
entusiasta.
- Se Ryo non ha nulla da ribattere, direi che si può
partire dopodomani.- riprese la parola Kei, facendo l’occhiolino alla ex Mew
Gialla, mentre il diretto interessato alzava gli occhi al cielo.
Il sabato mattina arrivò piuttosto in fretta, così, alle dieci
in punto, tutti quanti salirono sul piccolo furgoncino che Keiichiro aveva
noleggiato per l’occasione, pronti a partire alla volta della vacanza tanto
agognata.
- Non posso credere che anche Ichigo sia puntuale.- la
rimbeccò come sempre Ryo, già seduto sul sedile accanto al guidatore, entrambe
le mani appoggiate dietro la nuca, bloccando la giovane Momomiya nell’atto di
salire nei posti dietro al suo.
- Sei davvero insopportabile, Shirogane. Tieni gli occhi
ben aperti durante il viaggio.- esclamò la rossa arrossendo dalla rabbia e
serrando i pugni; sarà stato anche carino e affascinante, ma ci metteva sempre
un nanosecondo a farle saltare i nervi.
- Forse è meglio se Ichigo si siede dietro con Zakuro.-
intervenne Retasu, sospingendo l’amica verso i sedili posteriori, cercando così
di evitare un possibile omicidio ancora prima di posare i piedi sulla sabbia.
Grazie a questo piccolo e innocuo provvedimento, il
viaggio passò rapido e, tutto sommato, tranquillo; erano quasi le due del
pomeriggio quando finalmente scesero davanti al portico dell’immensa villa
degli Shirogane.
- Io voglio andare subito in spiaggia.- ululò Purin
mettendosi a saltellare qua e là, incontrando l’ilarità di tutti i presenti.
- Prima sarà meglio sistemarsi, non credi?- tentò di
fermarla Kei, sorridendo davanti all’esuberanza dell’ex Mew Gialla.
Salirono tutti quanti al piano superiore in modo da
occupare una stanza a testa, e presto un fuggi fuggi generale lasciò Ichigo
ferma immobile al centro del corridoio, con un’unica camera rimasta libera.
- Qualcosa non va?- le domandò Ryo, fermandosi sulla porta
della sua stanza e voltandosi verso la rossa.
- C-cosa? Oh, no, no, è tutto ok.- finse la rossa,
affrettandosi ad occupare la camera di fronte a quella del biondo.
Con
tutte le stanze che ci sono in questa casa, proprio davanti a quella di Ryo
dovevo capitare? pensò tra sé e sé la giovane, rimproverando la propria
lentezza.
Presto, il richiamo del mare e del sole s’insinuò
all’interno della casa, spingendo i suoi occupanti a uscire dalle proprie
camere da letto, già pronti con costumi e teli.
Ryo e Ichigo aprirono le porte nello stesso momento,
fermandosi per alcuni secondi e contemplandosi l’un l’altra; il biondo non potè
fare a meno di pensare quanto quel semplice prendisole bianco, ornato di
succulente fragole rosa, le stesse bene, slanciando la sua figura più
sviluppata negli ultimi mesi, mentre lei si perdeva in contemplazione del suo
petto lasciato scoperto, mentre un elegantissimo costume dello stesso colore
dei suoi occhi gli fasciava le gambe muscolose.
- Si va in spiaggia!- ululò all’improvviso la piccola Fong
afferrando la compagna per un braccio e trascinandola giù dalle scale dove le
altre le stavano aspettando.
- Oh, che meraviglia.- commentò Retasu con gli occhi che
le brillavano, perdendo lo sguardo verso l’immensità di quel mare limpidissimo
che si estendeva davanti a loro; in fondo, lei, si trovava nel suo elemento
naturale.
- Io vado a fare il bagno.- proruppe Purin slanciandosi
verso l’acqua trasparente, dopo essersi tolta pantaloncini e canottiera con un
solo gesto.
- Purin, aspetta!- tentò di fermarla l’ex Mew Verde, con
scarsi risultati, mentre i due uomini le raggiungevano.
- Lasciala andare. Non stava più nella pelle, non è il
caso di rovinarle il divertimento.- intervenne Keiichiro, stendendo il proprio
telo a terra.
Ichigo posizionò l’asciugamano non troppo vicino alla riva
per evitare che i bambini, giocando sul bagnasciuga, la schizzassero, ma
nemmeno troppo lontano da non poter godere della fresca brezza marina che
soffiava da ovest, prima di togliere il prendisole che aveva indossato in
camera, restando in costume.
Ryo, poco più in là di dove si trovava la rossa, non potè
fare a meno di fissarla per qualche secondo; la ragazzina che aveva conosciuto
solo qualche mese prima, quando le aveva affidato i geni del gatto selvatico Iriomote,
stava cominciando pian piano a sparire, lasciando ora il posto alle curve
perfette di un corpo ormai adolescente.
- Se continui a fissarla in quel modo, finirai per
consumarla.- lo prese in giro Zakuro, avvicinandoglisi silenziosamente con un
sorriso furbo che si dipingeva sulle sue labbra, mentre Ryo arrossiva per
essere stato colto in flagrante.
- Io vado a farmi un giro.- si limitò a dire il biondo,
dando le spalle alla ex Mew Viola ed allontanandosi dalle amiche, mentre la
ragazza e Keiichiro si scambiavano uno sguardo d’intesa.
Non passò molto tempo prima che anche le altre componenti
delle ex Mew Mew raggiungessero la loro piccola amica in acqua, divertendosi a
schizzarsi e a tentare in tutti i modi di irritare la giovane Aizawa.
- Ichigo, dacci un taglio.- ululò l’ex Mew Blu voltandosi
furibonda verso la rossa, dopo aver ingerito un’altra consistente quantità
d’acqua.
- Eddai, non essere così rigida, o ti… AAAAAAAH!!- gridò
spaventata la ragazza, facendo un balzo di lato e portandosi una mano al petto.
- Si può sapere che ti prende adesso?- urlò a
sua volta Minto, altrettanto impaurita.
- Q-qualcosa mi-mi ha toccato la gamba.- si
giustificò l’ex Mew Gatto girando su sé stessa, quando un Ryo alquanto
divertito si decise a riemergere dalle acque.
- Dovresti vedere la tua faccia adesso, Ichigo.-
la prese in giro il biondo, senza smettere di ridere.
- Shirogane! Questa me la paghi.- esclamò la
giovane Momomiya, slanciandosi verso di lui e tentando di ributtarlo
sott’acqua, ma con scarsi risultati.
Il ragazzo riuscì finalmente a fermare le
braccia di quella furia scatenata, bloccandola contro il suo petto per non
farla muovere.
- Ryo, lasciami andare.- urlò Ichigo,
dimenandosi nel suo abbraccio.
- Neanche per idea, o finirai per graffiarmi,
gattina.- ribattè il biondo sorridendole, ma senza allentare la presa.
Quel nomignolo dovette riportarla con i piedi
per terra, perché Ichigo, finalmente, si rese conto della situazione,
ritrovandosi bloccata nel suo saldo abbraccio, mentre i loro sguardi s’incatenavano
di nuovo com’era successo qualche giorno prima; gli occhi azzurri del ragazzo
erano resi ancora più limpidi dal contrasto con il mare in cui si trovavano in
quel momento, mentre i capelli dorati sembravano molto più chiari del solito,
forse grazie al distacco con la pelle leggermente abbronzata.
Il ragazzo si perse per un attimo in quegli
occhi color cioccolato fuso, prima di notare, a sua volta, quando la loro
vicinanza stesse diventando troppo per lui e, forse, per entrambi.
- Non ci riprovare, ragazzina, non hai
speranze contro di me.- riprese la parole Shirogane, liberando la giovane dal
suo abbraccio e dandole un buffetto sul naso, mentre lei rispondeva con una
linguaccia.
- È quasi ora di cena, credo sia meglio
rientrare.- osservò Keiichiro quasi un’ora più tardi, osservando l’orologio che
portava al polso.
- Oh, no, di già?- si lamentò Purin,
dipingendosi sul volto un’espressione alquanto delusa.
- Non fare la bambina, torneremo domani
mattina, la nostra vacanza è appena cominciata.- la rimproverò bonariamente
Minto, alzando gli occhi al cielo e seguendo le altre verso casa.
Erano appena saliti sull’ampio terrazzo, con
tanto di piscina, della villa, quando Ichigo, non riuscendo a resistere alla
tentazione, spinse Ryo nell’acqua gelida, muovendosi con una rapidità degna di
un felino.
- Ben ti sta, brutto antipatico.- lo rimbeccò
la rossa, scoppiando a ridere, ma ben presto il sorriso fu cancellato dalle sue
labbra, quando il biondo, uscito rapidamente dalla vasca, la afferrò per un
gomito e, rendendole pan per focaccia, la gettò a sua volta dentro l’acqua,
senza tuttavia tener conto dei suoi riflessi e ritrovandosi ancora una volta
bagnato da capo a piedi.
- Credevo che Art fosse più agile.- continuò a
prenderlo in giro Ichigo, mentre entrambi riemergevano bagnati fradici.
- You’re
a unbearable girl.- la rimbeccò Ryo, facendole il solletico.
- Adesso basta, ragazzi. Sembrate due bambini
quando fate così.- li rimproverò Kei, alzando gli occhi al cielo e rientrando
in casa, mentre i due ragazzi smettevano di farsi i dispetti ed uscivano dalla
piscina.
- Quest’acqua è gelata.- esclamò la rossa,
mentre il biondo allungava una mano per aiutarla a salire sul bordo.
- Colpa di tutto il sole che hai preso; se ti
crogioli al caldo poi ti butti in acqua, il contrasto si sente.- le fece notare
Ryo, avvolgendosi nell’asciugamano asciutto e seguendo l’amico verso il piano
superiore della casa.
- Non mi sono buttata in acqua, tu mi ci hai
spinto.- gonfiò le guance Ichigo, imitando l’amico.
- Sei stata tu la prima a iniziare.- rispose a
tono Shirogane afferrandole il mento ed alzando il volto della ragazza verso il
suo, prima di rinchiudersi nella propria camera.
Ichigo rimase immobile per alcuni secondi,
prima di voltarsi ed entrare nella sua stanza rossa come un peperone.
Si concesse una lunga e rilassante doccia
bollente, prima di mettersi davanti all’armadio aperto per decidere cosa
indossare; Keiichiro aveva proposto di festeggiare proprio quella sera la loro
vittoria contro gli alieni, dal momento che non ne avevano ancora avuto
l’occasione, e per una serata speciale ci voleva un abito speciale.
Fu così che optò per un vestito non troppo
eccentrico, di un bel colore beige, che ricordava un po’ la sabbia fine della
spiaggia, lungo fino a metà coscia e senza spallini, ai piedi un paio di
sandali con il tacco che le aveva comprato qualche settimana prima sua madre,
ma che non aveva ancora indossato.
- Stai diventando una donna, tesoro, è ora che
ti comporti di conseguenza.- le aveva detto Sakura davanti alle sue proteste
per quell’acquisto.
Ichigo si rimirò nello specchio a figura
intera per qualche minuto, notando che l’effetto di quelle scarpe era a dir
poco straordinario; il tacco alto le metteva in risalto le gambe affusolate e
leggermente abbronzate, mentre il colore nero contrastava perfettamente con
quello chiaro del vestito.
Chissà se sarò anche capace di camminarci, si ritrovò a pensare l’ex Mew Rosa uscendo dalla stanza e
trovandosi stranamente a suo agio in quella mise
per nulla consona alla sua persona.
Giunta alla fine delle scale, vide Ryo uscire
dalla cucina sulla sinistra e non potè fare a meno di notare quanto fosse
elegante quella sera; i pantaloni bianchi mettevano in risalto la sua
carnagione abbronzata, mentre la giacca nera sopra una semplice camicia di
seta, s’intonava perfettamente ai suoi capelli chiari.
- Ichigo.- notò la sua presenza il biondo,
senza poter fare a meno di restare a bocca aperta davanti a lei; quella
ragazzina prima o poi l’avrebbe mandato al manicomio.
- Come… come sto?- prese la parola la giovane
facendo un giro su sé stessa, cercando così di cancellare l’imbarazzo
dall’essere osservata così insistentemente.
- Sei bellissima.- le sorrise sincero il
ragazzo, facendola arrossire ancora di più, ma venendo, per sua fortuna,
salvata dalla comparsa di Kei.
- Forza, ragazzi, la cena è pronta.- li
informò sospingendoli verso la tavola riccamente imbandita apparecchiata sul
terrazzo.
- Wow! Sembra tutto squisito.- osservò la
rossa, perdendosi in quel mare di prelibatezze.
- Se ci degni della tua presenza a tavola,
potremo anche scoprirlo.- la stuzzicò Minto, mentre la compagna alzava gli
occhi al cielo.
La cena trascorse tranquilla, tra chiacchiere
e ricordi, fino a giungere al piatto forte della serata; rientrato in cucina,
Keiichiro ne uscì con una gigantesca torta a tre piani, decorata con meringa e
glassa alla fragola, e con in cima sette statuette che ritraevano, nei minimi
dettagli, i partecipanti al progetto Mew.
- Non ci credo. Ma siamo noi!- proruppe la
piccola Fong sporgendosi sul tavolo e facendo ridere i presenti.
- Ha un aspetto delizioso, Kei.- fece i
complimenti al cuoco Zakuro, alzandosi per aiutarlo a distribuire i piattini.
- Spero lo sia davvero.- commentò il
pasticciere arrossendo leggermente al complimento.
- Oh, non fare il finto modesto. Se Il caffè
funziona ancora, è grazie ai tuoi dolci.- aggiunse Minto incrociando le
braccia al petto, aumentando il rossore sulle guance del moro.
- Di sicuro non è grazie al tuo assiduo
lavoro.- la rimbeccò Ichigo, afferrando la sua fetta di torta.
- Vuoi attaccar briga, Momomiya?- rispose alla
provocazione l’ex Mew Blu, mentre i presenti scuotevano la testa rassegnati.
La serata si concluse all’insegna dei
complimenti per il cuoco del gruppo e dei bisticci delle due compagne, tanto
che tutti i presenti preferirono rintanarsi nelle proprie camere piuttosto che
sopportare ancora i loro battibecchi.
Il giorno dopo trascorse tranquillo come
quello precedente; le ragazze passarono il loro tempo giocando a beach volley e sorseggiando bevande
rinfrescanti al bar della spiaggia, mentre i due giovani si dilettarono nel
difficile sport del surf.
- Certo che sono proprio bravi.- commentò Minto
posando il mento sul palmo della mano aperta, mentre il ghiaccio galleggiava
sul fondo della sua bibita.
- Sono pur sempre americani, e là questo sport
è piuttosto di moda.- osservò Zakuro accavallando le gambe e portandosi la
cannuccia alle labbra.
- Scommetto che Ichigo cadrebbe nel giro di
due nanosecondi.- la prese in giro la Mew
Blu, ricevendo una linguaccia in risposta; la rossa non era
sicura di riuscire a controllare la propria voce, mentre lo sguardo non
riusciva ad abbandonare nemmeno per un secondo il profilo perfetto di Ryo, i
muscoli ben delineati dalla palestra e i capelli mossi dal vento che si
intrecciavano alle gocce salate del mare.
Per quella sera optarono, di comune accordo,
per una serata all’insegna della gente e degli yomise, le bancarelle che proprio in quei giorni affollavano la via
principale del paese.
Le vie brulicavano di turisti intenti a
mangiare okonomiyaki e ad acquistare
i più strani portafortuna tipici della cultura giapponese, a volte
spintonandosi tra loro nel tentativo di raggiungere le varie bancarelle; i
sette amici stavano osservando uno degli yomise
che vendeva buffissimi maneki neko,
restando uniti per non perdersi nella folla, quando una voce, apparentemente
sconosciuta, si rivolse al biondo.
- Non ci posso credere. Ryo, ma sei davvero
tu?-
Tutti quanti si voltarono nella direzione da
cui era giunta la voce, trovandosi davanti una ragazza sui diciassette anni,
alta e slanciata, le lunghe gambe affusolate lasciate libere dalla minigonna di
jeans, il busto strizzato in un succinto top rosso fuoco e i capelli castani e
lucenti legati in un’alta coda di cavallo.
- Minako?- esclamò sorpreso il biondo, dopo
averla osservata per alcuni secondi.
- In carne e ossa.- rispose la ragazza con
sguardo malizioso, puntellandosi un fianco con un pugno.
Più ossa che carne, direi, pensò tra sé Ichigo,
osservando la nuova arrivata da capo a piedi; chi diavolo era quella spilungona
che tentava, evidentemente, di attirare l’attenzione di Shirogane?
- Wow! È passato un sacco di tempo. Come
stai?- la salutò Ryo, mentre la castana gli si avvicinava posandogli un bacio
sulla guancia e soffermandovisi più del dovuto.
La rossa si ritrovò a digrignare i denti e a
stringere i pugni per la rabbia, quando, notando lo sguardo stupito di Minto,
cercò di rilassarsi; che le importava se quella smorfiosa ci provava con Ryo?
- Non così tanto, un paio d’anni forse.-
cinguettò Minako, portandosi una mano davanti alle labbra carnose per
trattenere una risatina.
- Abiti ancora da queste parti?- le domandò il
biondo, fingendo curiosità.
- Oh, no, da quando ci siamo lasciati, mi sono
trasferita a Osaka, ma torno qui tutte le estati per le vacanze.-
Un campanello di allarme scattò prepotente
nella testa di Ichigo; aveva forse detto “da quando ci siamo lasciati”?
Intendeva forse dire che lei e Ryo… Ma chi
diavolo era quella?
- Non mi presenti i tuoi amici?- riprese la
parola la castana, sporgendosi oltre il ragazzo e passando lo sguardo sui
presenti, soffermandosi sulla figura di Keiichiro; ora voleva provarci anche
con lui?
- Certo, loro sono Keiichiro, Minto, Retasu,
Purin, Zakuro e Ichigo.- li presentò uno per uno il biondo, soffermandosi
qualche secondo di più sul volto dell’ultima.
- Oddio, ma tu sei Zakuro Fujiwara?- ululò
Minako slanciandosi verso l’ex Mew Viola, cogliendola di sorpresa.
- Ehm… sì, sono io.- rispose la giovane, forse
infastidita dal fatto che qualcuno l’avesse riconosciuta.
- Oh, sono una tua grande ammiratrice. Ho
seguito tutte le tue sfilate e le tue interviste.- esclamò la castana,
attirando l’attenzione di alcuni passanti.
- Ti ringrazio.- rispose pacata Zakuro.
- Scusate, che maleducata, non mi stavo
presentando. Io sono Minako, l’ex ragazza di Ryo.- riprese la parola l’intrusa,
mentre il biondo si portava una mano alla fronte; c’era proprio bisogno di
specificarlo?
Il suo sguardo cristallino si posò, senza
quasi pensarci, su quello color cioccolato di Ichigo, che fissava Minako con un
misto d’irritazione e… era forse gelosia quella?
Dacci un taglio, Ryo, non è il caso di continuare a illudersi, si ritrovò a pensare Shirogane, chiudendo gli occhi e scuotendo
la testa.
Nel frattempo, nella mente dell’ex Mew Gatto,
si susseguivano una serie di imprecazioni che il solo dirle a voce alta
l’avrebbero fatta arrossire fino alla punta delle orecchie; quella era la ex di
Ryo Shirogane?
Come avrebbe mai potuto lei competere con una
così?
Ferma, ferma, ferma. Tu non devi competere con nessuno. A te non
interessa Ryo, si ritrovò a pensare la rossa, scuotendo la
testa per scacciare quei pensieri.
Sì, raccontatela, rispose la vocina della
sua coscienza, che assomigliava terribilmente a quella di Minto.
I suoi occhi si fissarono per un po’ sul
profilo del biondo, intento a ridere e scherzare con la nuova arrivata; da
quanto i sentimenti per il suo odioso capo erano cambiati?
Quando aveva iniziato a vederlo come qualcosa
di più di un semplice amico e compagno di avventure?
E se le cose stavano così, come avrebbe mai
potuto attirare la sua attenzione?
Osservando il genere di ragazza che potevano
interessargli, si rendeva pienamente conto che per lei non c’era alcuna
speranza.
- Sei da sola?- le domandò Ryo, risvegliando
la rossa dai suoi pensieri.
- Sono con alcune amiche, ma le ho perse di
vista. Se non disturbo posso unirmi a voi, finchè non le ritrovo.- cinguettò la
castana, aggrappandosi al braccio del biondo.
- Mi sembra un’ottima idea.- osservò il
ragazzo sorridendole, mentre Ichigo non poteva che trovarsi in netto disaccordo
con lui.
Passarono un paio d’ore prima che Minako
ritrovasse, finalmente, le sue amiche, salutandoli e esprimendo il proprio
desiderio di rivedere presto Ryo; gli era stata attaccata come una cozza per
tutto il tempo, tenendo ben salde su di sé tutte le attenzioni del biondo.
- Potremmo trovarci domani mattina in
spiaggia. Immagino che risediate nella tua villa.- osservò la bruna al momento
del saluto, strusciandosi contro il braccio del giovane.
- Perché no, ci farebbe piacere.- commentò
lui, sfoggiando il suo sorriso più elegante.
Oppure no, pensò Ichigo, decidendo
se sbranare o no lui e quel suo faccino adorabile; forse poteva essere una
buona soluzione a tutti i suoi problemi.
Ma nessuno dei presenti potè udire la sua muta
richiesta di aiuto, e fu così, che la mattina seguente, se la ritrovò ancora
lì, incollata alla figura di Ryo, intenta a conquistarsi tutte le sue
attenzioni, ignorando senza tanti complimenti gli altri presenti.
- Io proprio non la sopporto quella. Ma chi si
crede di essere?- commentò Minto, coricata sul suo telo da spiaggia a pancia in
giù, sollevando gli occhiali da sole sopra la fronte per osservare meglio i
tentativi di seduzione della bruna ai danni del loro amico.
- Non me ne parlare. Se ne sta tutto il tempo
lì, appiccicata a Ryo. È evidente che sta facendo di tutto per entrare nel suo
letto.- si rivelò d’accordo Ichigo, incrociando le braccia al petto.
- Mmmmh… mi sembra di capire che qui qualcuno
è geloso.- la prese in giro l’ex Mew Bird, riportando la sua attenzione
sull’amica.
- Cosa? No. È solo che quelle come lei proprio
non le reggo. Anche Masaya era molto popolare e c’erano stuoli di ragazzine che
gli si appiccicavano in continuazione, quando non stavamo ancora insieme.-
tentò di salvarsi l’ex Mew Rosa, distogliendo lo sguardo dai due a pochi metri
da loro e riportandolo sulle sue parole crociate.
- Finirai per farti fumare il cervello.- la
interruppe, un’ora più tardi, la voce di colui che, in quel momento, avrebbe
preferito ritrovarsi a chilometri di distanza.
- Vorrà dire che mi butterò in acqua per
spegnerlo.- rispose stizzita la rossa, senza nemmeno sollevare lo sguardo su di
lui.
- Ehi, va tutto bene?- le domandò Ryo,
accucciandosi accanto a lei e posando i gomiti sulle ginocchia.
- Alla grande.- rispose senza entusiasmo la
giovane Momomiya, portando finalmente gli occhi su di lui; grave errore, dal momento
che il suo cuore perse un battito, ritrovandoselo davanti bellissimo ed
abbronzato, con il sole che gli faceva da sfondo.
- Ryo, vieni a farti una nuotata?- interruppe
quel momento idilliaco la voce di Minako, mentre la rabbia ribolliva nelle vene
dell’ex leader.
- Sarà meglio che la raggiungi, prima che
muoia per mancanza della sua dose quotidiana di “Shirogane”.- riprese la parola Ichigo, indignata, parlando del
giovane come se fosse un quantitativo di droga, prima di chiudere con un gesto
secco il giornale che aveva davanti ed alzarsi in piedi per raggiungere le
amiche in acqua.
Dal canto suo, Ryo, rimase immobile per alcuni
secondi, senza riuscire a capire cosa fosse preso a quella strana ragazzina.
Quella sera, la rossa indossò un paio di
pantaloncini di jeans coordinati a un’elegantissima canottiera blu decorata di
perline, ai piedi i soliti sandali neri dal tacco alto; avendo scoperto di
trovarsi a suo perfetto agio su quei trampoli, aveva tutte le intenzioni di
usare il loro fascino per attirare le attenzioni del biondo, il quale, in quel
momento non potè fare a meno di notarla ai piedi delle scale, osservando quando
le sue gambe risultassero slanciate e bellissime grazie a quella mise forse un po’ aderente.
- Niente male, Momomiya.- le bisbigliò in un
orecchio cogliendola di sorpresa, mentre il rossore le si diffondeva sulle
guancie ed un sorriso raggiante le si dipingeva sulle labbra.
Sorriso che ben presto scemò, quando notò la
presenza di Minako tra le sue amiche.
- Ho invitato Minako a cena, stasera, spero
non vi dispiaccia.- spiegò il biondo avvicinandosi alla bruna, nascondendo il
fatto che era stata lei stessa ad autoinvitarsi, ponendo Ryo in una situazione
in cui non aveva potuto mostrarsi scortese.
Il colore sembrò abbandonare del tutto il
volto dell’ex Mew Gatto, mentre non poteva fare a meno di osservare quanto
effettivamente la castana fosse bella; indossava un lungo vestito blu senza
maniche ed elegante, abbinato a sandali con il tacco alto e i capelli raccolti
in una treccia laterale.
Non ho speranze, si ritrovò a pensare la
rossa, gemendo impercettibilmente, mentre seguiva le amiche a tavola.
Nessuno di loro sembrò particolarmente
entusiasta per la presenza della ragazza, ma quest’ultima passò la maggior
parte del suo tempo a flirtare con il
biondo, ignorando, ancora una volta, tutti gli altri.
Il sole calò dietro l’orizzonte e un
venticello piuttosto freddo si levò dal mare, costringendo le ragazze a correre
in camera per prendere qualcosa da mettersi sulle spalle.
La prima a uscire fu proprio Ichigo che,
spalancando gli occhi, si bloccò sulla soglia della villa, assistendo a una di
quelle scene che rischiano di romperti il cuore in mille pezzettini; le mani di
Minako erano posate sulle guance di Ryo, mentre le loro labbra erano legate
insieme in un innocente bacio rubato a quel loro momento di solitudine.
Le gambe della giovane Momomiya sembrarono
scattare da sole quando, rientrata in casa, uscì dalla porta sul retro,
iniziando a correre lungo la spiaggia con i sandali in mano, lasciandosi dietro
il dolore e la delusione.
Nel frattempo, il biondo si allontanò di
scatto dalla bruna, passandosi il dorso della mano sulla bocca.
- But
what…? Che diavolo stai facendo?- esclamò irritato il ragazzo, prendendo le
distanze dalla castana.
- Scusa, non volevo essere così diretta, ma
era da stamattina che desideravo farlo. E sono sicura che anche tu lo volevi.-
commentò Minako con voce sensuale, riavvicinandosi a lui e circondandogli il
collo con le braccia.
- Ti sbagli. Tu ed io non abbiamo più niente
da condividere.- insistette Ryo, allontanandola da lui.
- Stai scherzando?- ululò la bruna, visibilmente
irritata dal suo rifiuto.
- Sono innamorato di un’altra, Minako. Quindi
non insistere e stammi lontano.- ribadì il biondo, fissandola con il suo sguardo
di ghiaccio.
La mora stava per ribattere, quando furono
interrotti dall’arrivo del resto del gruppo.
- Dov’è Ichigo?- domandò l’americano, notando
l’assenza dell’amica.
- Non saprei. Non l’ho sentita uscire dalla
sua stanza, forse stava poco bene ed è rimasta in camera.- suggerì Retasu, voltando
lo sguardo verso la casa.
- Se vuoi, vado a vedere se ha bisogno di
qualcosa.- riprese la parola la ex Mew Verde, riportando il suo sguardo verso
di lui.
- No, lascia, vado io.- si propose il biondo,
rientrando nella villa; in quel momento sentiva la necessità di allontanarsi il
più possibile dalla castana.
- Ichigo, stai bene?- chiese il ragazzo,
bussando lievemente alla porta della sua stanza; nessuno ripose, e le immagini
di quella mattina, in cui la ragazza gli rispondeva stizzita, gli tornarono
alla mente.
Forse ce l’ha con me, si ritrovò a pensare
l’americano, indeciso se entrare ugualmente o se lasciarla in pace; optò per la
seconda scelta, facendo ritorno sulla terrazza ed ignorando Minako per il resto
della serata.
Dal canto suo, Ichigo rimase sulla spiaggia
tutta la notte, rientrando alla villa quando ormai il sole era alto nel cielo e
i suoi occhi non avevano ormai più lacrime da versare.
Stava per aprire la porta della sua camera da
letto, quando quella di Ryo si spalancò, mostrando il suo occupante bellissimo
come sempre.
- I-Ichigo. Sei rientrata adesso?- esclamò il
biondo spalancando gli occhi, notando che era vestita come la sera prima.
- Sì.- rispose semplicemente lei, accingendosi
ad entrare nella sua stanza, ma venendo fermata ancora una volta dalla voce di
Shirogane.
- Si può sapere dove sei stata tutta notte?
Poteva essere pericoloso.- la rimproverò Ryo, senza nascondere la sua
preoccupazione.
- Lasciami in pace, ok?- ribattè per tutta
risposta la rossa, ignorando il tono dell’amico e sbattendo la porta dietro di
sé, mentre l’americano restava immobile e stupito sul pianerottolo; che diavolo
le era preso?
Per tutto il giorno la rossa si rifiutò di
uscire dalla sua camera, ignorando le preghiere delle sue compagne di farle
entrare o almeno di spiegare loro cosa fosse successo.
Solo Kei fu in grado di farsi aprire,
riuscendo così nell’intento di convincerla ad andare a mangiare qualcosa.
- Ichigo, tutto bene?- le domandò premurosa
Retasu, avvicinandosi all’amica e posandole una mano sulla spalla.
- Sto bene, tranquilla. Solo un po’ di mal di
testa che mi ha messo KO.- cercò di convincerla la rossa, sorridendole
riconoscente per la sua preoccupazione; in fondo non era del tutto una bugia,
il forte pianto della notte precedente le aveva letteralmente spappolato il
cervello.
- Vuoi qualcosa di caldo, magari può farti
bene.- le si rivolse Ryo, attirando la sua attenzione.
- No, grazie, sto bene così.- rispose secca la
ex Mew Rosa, cambiando tono ed allontanandosi da lui.
- Si può sapere che le hai fatto?- gli chiese
Keiichiro avvicinandosi all’amico, avendo notato il modo in cui la giovane
Momomiya gli aveva risposto.
- Non ne ho la minima idea.- ribattè
l’americano, passandosi una mano tra i capelli biondi; quella ragazzina lo
stava facendo diventare matto.
Non gli rivolgeva la parola, gli rispondeva
male solo quando era strettamente necessario e sembrava avercela a morte con
lui; cos’aveva fatto per meritarsi tutto quello?
Ichigo cominciava a rilassarsi un po’ grazie
alla presenza delle sue migliori amiche, quando il suo incubo peggiore fece la
sua comparsa, raggiante e provocante come sempre.
- Ehi, buonasera a tutti. Ciao Ryo. Ho pensato
di fare un salto dopo cena, spero non vi dispiaccia.- ululò Minako
avvicinandosi al gruppo e ignorando il fatto che tutti loro si trovassero
ancora seduti a tavola.
Non molla, si ritrovò a pensare il
biondo, passandosi una mano sul volto, prima di udire un rumore secco e
improvviso di sedia smossa.
- Scusate.- mormorò la rossa abbassando lo
sguardo, prima di scappare via, urtando la bruna nella sua fuga.
- Ma che le è preso?- esclamò indignata
l’ospite, osservando quella ragazzina correre via, prima di avvicinarsi al
tavolo ancora apparecchiato.
- Ichigo, aspetta! Vado io.- proruppe Ryo,
anticipando Retasu che stava per inseguire l’amica.
- Lasciala perdere, Ryo. È solo una
ragazzina.- riprese la parola Minako, tentando di bloccare l’americano
afferrandolo per un braccio.
- Chiudi il becco. E vedi di sparire dalla mia
vista.- ululò il biondo con cattiveria, liberandosi dalla sua presa e
puntandole un dito contro, prima di abbandonare il terrazzo, rincorrendo la
rossa.
- Aspettate un attimo. Non sarà per caso lei
quella di cui Ryo è innamorato. È solo una ragazzina.- ripetè il suo punto di
vista la bruna, voltandosi verso gli altri.
- Minako, credo che la tua presenza qui non
sia più gradita. Hai sentito Ryo?- prese la parola Keiichiro, indicando la
direzione da cui era giunta pochi attimi prima la castana; la bruna li guardò
uno per uno, notando finalmente i loro sguardi irritati.
- Andate al diavolo.- proruppe la giovane
indignata, mentre un applauso si levava dai presenti.
- Era ora, non la sopportavo più.- esclamò
Minto, lasciandosi andare contro lo schienale della sedia.
- E perché non l’hai detto subito?- osservò
Kei divertito.
- Non mi sembrava gentile nei confronti di
Ryo.- commentò la ex Mew Blu alzando le spalle e sorseggiando il suo caffè.
- Nemmeno per lui era più la benvenuta.-
spiegò loro l’uomo, imitando l’amica.
- Come mai?- domandò curiosa Zakuro, avendo la
sensazione che la risposta alla sua domanda centrasse qualcosa con la fuga di
Ichigo.
- Ieri sera Minako l’ha baciato, e lui non ha
gradito.-
- Era evidente che ci stesse provando con lui.
Solo Ryo non se ne stava rendendo conto.- proruppe Minto, alzando gli occhi al
cielo; a volte gli uomini erano così ingenui.
- Credete sia per questo che Ichigo si stava
comportando in modo così strano?- chiese Retasu, osservando la direzione verso
cui i due amici erano spariti.
- Non so se sapesse del bacio, ma sicuramente
le deva fastidio vedere quei due sempre insieme.- commentò Zakuro, accavallando
le gambe affusolate e incrociando le braccia al petto.
- Io l’avevo detto che era gelosa.- rincarò la
dose Minto, chiudendo gli occhi e facendo sorridere i presenti.
Nel frattempo, Ichigo non smetteva più di
correre, allontanandosi veloce dalla villa con gli occhi pieni di lacrime,
proprio come aveva fatto la sera prima, con l’unica differenza che, quella
volta, la presa salda e decisa di Ryo la bloccò, facendola quasi cadere per lo
strattone.
- Si può sapere che ti è preso?- esclamò lui, facendola
voltare verso di sé, mentre la rossa non accennava a sollevare lo sguardo.
- Vattene e lasciami in pace.-
- Non finchè non mi avrai spiegato cosa ti sta
succedendo.-
- Ti ho detto di lasciarmi stare!- urlò la
rossa, portando i suoi occhi di cioccolato in quelli chiarissimi di Ryo, che
finalmente notò le lacrime che scorrevano lungo le sue guance arrossate per la
corsa.
- Ichigo, che ti succede?- pose un’altra
domanda l’americano, addolcendo il tono e liberando il polso della rossa dalla
sua presa ferrea.
- Non sono affari che ti riguardano. Lasciami
da sola e tornatene dalla tua Minako.- riprese la parola la giovane Momomiya,
prima di mordersi la lingua; che diritto aveva lei di rinfacciargli chi
frequentava.
Non era il suo ragazzo e Ryo poteva baciare
chi voleva.
- Di cosa diavolo stai parlando?- ululò
Shirogane, continuando a non capire.
- Ichigo, dannazione, rispondimi.- aggiunse alterato
il biondo, scuotendola per le spalle, notando che non sembrava intenzionata a
rispondergli.
- I-io… ho-ho visto te… te e-e Minako… ieri
sera…- balbettò la rossa, riabbassando lo sguardo.
Ryo la fissò in volto per alcuni secondi, tentando
di capire cosa l’altra stesse cercando di dirgli, poi realizzò: aveva assistito
al bacio che Minako gli aveva dato la sera prima, non c’era altra spiegazione.
- Non mi dire che hai visto…- iniziò lui, lasciando
in sospeso la frase, la gola stranamente secca, cercando una conferma ai suoi
sospetti.
- Vi ho visto mentre vi baciavate, sì.-
confermò Ichigo sollevando lo sguardo deciso e puntandolo in quello del
ragazzo.
- Dannazione!- imprecò lui, lasciandola
finalmente andare e voltandosi dall’altra parte, passandosi una mano tra i
capelli.
- Ma tranquillo, non devi certo giustificarti
con me.- aggiunse decisa la rossa, senza distogliere lo sguardo dall’ampia
schiena del ragazzo; non aveva nessuna intenzione di mostrarsi debole davanti a
lui, non voleva dargli la soddisfazione di star male per colpa sua.
- Che cosa? Ichigo, tra me e Minako non c’è
niente.- ululò il biondo, voltandosi verso di lei a occhi spalancati; davvero
aveva creduto che lui…
- Da quel bacio non si direbbe.- ribattè
stizzita l’ex Mew Rosa, incrociando le braccia al petto e ostentando più
sicurezza di quel che, in realtà, aveva.
- Se solo tu avessi assistito a tutta la
scena…- esclamò l’americano, riafferrandola come aveva fatto pochi minuti prima
e puntando i suoi occhi azzurri in quelli castani di lei.
- È stata lei a baciare me, mi ha colto di
sorpresa ed io l’ho subito rifiutata. Minako non m’interessa.- tentò di
spiegarle Ryo, senza mai abbandonare le sue iridi di cioccolato fuso, facendole
così capire quanto fosse sincero.
- Senza contare che io sono innamorato di
un’altra.- aggiunse il biondo, aprendosi in un dolcissimo sorriso; forse era
arrivato il momento di dirglielo, di liberarsi di quel peso che gli premeva
sullo stomaco da quando si erano conosciuti, da quando aveva incontrato, per la
prima volta, quei suoi occhi così dolci e allegri.
Ichigo era gelosa di lui, e niente poteva
spingerlo più di quello a rivelarle quello che provava per lei.
- Cosa… cosa stai cercando di dirmi?-
bisbigliò la rossa, trattenendo quasi il respiro.
- Sto cercando di dirti che ti amo,
ragazzina.- le spiegò l’americano, dandole un buffetto sul naso, prima di
circondarle la vita e abbracciarla.
- Mi… mi stai prendendo in giro?- mormorò l’ex
leader dopo qualche secondo, facendo ridere Shirogane.
- No, che non ti sto prendendo in giro. Ora,
per favore, chiudi il becco.- la rimbeccò come sempre Ryo, chinandosi verso di
lei e unendo le loro labbra in un dolce bacio.
Fu un tocco così tenero e al tempo stesso
passionale, che Ichigo non se lo fece ripetere due volte, allacciando le
braccia al collo del giovane e lasciandosi andare a quel contatto che mai
avrebbe pensato di desiderare così tanto.
La fusione con la calda bocca di Ryo
s’interruppe troppo presto, quando riaprendo gli occhi, la rossa incontrò il
bellissimo sorriso del biondo.
- Che dici, torniamo dagli altri?- domandò il
giovane, voltandosi per tornare sui loro passi, prima di essere fermato dalla
mano dell’ex Mew Rosa.
- Perché… perché non restiamo un po’ qui? È… è
una bella serata.- propose la giovane Momomiya, arrossendo visibilmente.
- Per me va bene.- accettò raggiante
l’americano, sedendosi sulla sabbia fine e facendo accomodare Ichigo tra le sue
gambe.
- Ryo?- riprese la parola la rossa, dopo
qualche minuto.
- Mmmh?- rispose semplicemente lui, perdendo
lo sguardo verso le stelle.
- Ti amo anche io.- disse timidamente la
ragazza, abbassando lo sguardo imbarazzata e senza guardarlo negli occhi.
Ryo, in tutta risposta, le alzò il volto
sorridendo, posando le labbra su quelle morbide di lei, mentre il sorriso si
allargava anche sul viso della rossa.
Tornarono verso la villa che era ormai notte
inoltrata, e dopo essersi scambiati un casto bacio davanti alle loro stanze, si
ritirarono nelle rispettive camere, dandosi appuntamento per la mattina dopo.
Riuscirono a concedersi solo qualche ora di
sonno prima di scendere in spiaggia, mano nella mano, raggiungendo Keiichiro e
le amiche.
- Aaaaaaaaaah!!!!! Lo sapevo!!!- ululò Purin
appena li scorse da lontano, gettandosi letteralmente al collo della rossa.
- Purin, fai piano, così mi uccidi.- esclamò
Ichigo, tuttavia divertita; quel giorno nulla poteva scalfire il suo buon
umore.
- E così è per questo che ieri sera siete
spariti.- commentò a sua volta Minto con sguardo malizioso, facendo arrossire l’ex
Mew Mew.
- Finalmente ti sei deciso, Ryo.- lo prese in
giro Zakuro, avvicinandosi all’amico con le braccia incrociate al petto, senza
cancellare il debole sorriso che le aveva incurvato le labbra appena aveva
notato le loro mani intrecciate.
- Fossi in te non farei tanto la saputella.-
rispose alla provocazione il biondo, voltando lo sguardo verso l’amico, con
espressione eloquente, mentre l’ex Mew Viola distoglieva l’attenzione da lui,
mantenendo la sua faccia da poker; come si dice, colpita e affondata.
- A proposito, che fine ha fatto Minako?-
domandò curiosa Ichigo, tentando di spostare l’attenzione di tutti su qualche
altro argomento.
- Le ho dato il ben servito.- rispose semplicemente
Kei, guadagnandosi un’occhiata stupita da parte dell’amico.
- Avreste dovuto esserci ragazzi. “Minako,
credo che la tua presenza qui non sia più gradita”.- spiegò Purin, imitando alla
perfezione la voce del moro, prima di piegarsi in due dalle risate.
- Devo ammetterlo, Kei, avrei voluto
assistere.- commentò l’americano ridendo a sua volta, battendogli una mano
sulla spalla.
La giornata passò tranquilla, senza più
nessuna comparsa improvvisa di Minako, fino a quando Retasu e Purin non
tornarono dal bar della spiaggia sventolando un foglio di carta.
- Ehi, ragazzi, stasera in paese festeggiano
il sumida gawa hanabi taikai *. Che ne dite di andarci?- ululò la
piccola del gruppo, raggiungendoli con una corsa.
- Mi sembra un’ottima idea.- commentò
Keiichiro, alzandosi in piedi.
- Perché no, ci saranno i fuochi d’artificio.-
osservò Zakuro, sollevando gli occhiali da sole.
- Che meraviglia! Ragazze, perché non mettiamo
i nostri kimono?- proruppe Ichigo,
battendo le mani e facendo sorridere il suo ragazzo; a volte era così
infantile, ma lui la amava anche per quello.
Fu così che quella sera, alle nove e trenta in
punto, si ritrovarono tutti nel centro del paese, pronti ad assistere al
fantastico spettacolo pirotecnico, le cinque ragazze bellissime nei loro kimono tradizionali.
- Allora, come sto?- esclamò Ichigo allargando
le braccia per permettere a Ryo di ammirarla nel suo elegante abito giapponese
bianco, decorato con mille fiori rosa e gialli.
- Sei un incanto.- le rispose il biondo,
abbassando la voce di un’ottava e avvicinandosi alla ragazza per poterla
abbracciare.
- D-dici sul serio?- arrossì la giovane
Momomiya, nascondendo il viso nel suo ampio petto. Non si sarebbe mai abituata
al quel genere di complimenti da parte di un ragazzo; certo, anche Masaya
gliene faceva, ma non riusciva mai ad avere l’effetto che Ryo aveva su di lei.
- Mai stato così serio. Ti sembro il tipo che
scherza, io?- la prese in giro l’americano, guardandola con un sopracciglio
alzato e facendola ridere.
- No, decisamente no.- assentì la rossa,
prendendo l’iniziativa ed alzandosi in punta di piedi per posare le labbra su
quelle di Shirogane.
Il loro momento magico fu interrotto da una
figura alta e snella che andò a sbattere contro la ragazza, distraendola dal
suo bacio.
- Oh, scusate…- esclamò una voce che loro ben
conoscevano, prima di sentirla affievolirsi, forse stupita.
- Ciao Minako.- la salutò con tono tranquillo
Ryo, circondando la vita della sua ragazza con un braccio.
Questa, spalancando gli occhi nel vederli così
vicini, girò sui tacchi muovendo i suoi lunghi capelli castani nell’aria e
allontanandosi di qualche metro dalle persone che l’avevano umiliata solo la
sera prima.
- Ehi, ma quella non era Minako?- intervenne
la piccola Purin, affiancando i due giovani in compagnia degli altri.
- In carne e ossa. Forse più ossa che carne.-
commentò Ichigo riprendendo il suo pensiero al loro primo incontro, scatenando
l’ilarità degli amici.
Ryo stava ancora ridendo quando la bocca rossa
e carnosa della sua ragazza si posò sulla sua, stupendolo per qualche secondo,
fino a quando, con la coda dell’occhio, non vide la sua ex guardare verso di
loro, chiudendo così le sue iridi cristalline e approfondendo quel bacio che
Ichigo gli stava rubando.
Non aveva mai amato particolarmente le
effusioni in pubblico, ma quella ragazzina così strana e allegra, era in grado
di fargli compiere gesti che nemmeno lui si sarebbe mai aspettato.
- Sta iniziando lo spettacolo.- esclamò
all’improvviso l’ex Mew Gialla saltellando sul posto, e attirando l’attenzione
dei due verso il cielo.
- Ti amo.- sussurrò piano Ryo, abbassandosi
per sussurrare nell’orecchio della ex leader.
- Ti amo anche io.- ricambio felicemente
sorpresa Ichigo, regalandogli un altro dolcissimo bacio, prima di riportare la
sua attenzione sui brillanti colori del cielo.
C’erano voluti molti mesi, ma finalmente
stavano ricominciando, e il loro amore iniziava proprio com’era iniziata la
loro amicizia: con i fuochi d’artificio.
* Sumida gawa hanabi taikai: si tratta di una festa estiva,
realizzata nel mese di agosto, caratterizzata, in modo particolare, dai
numerosi spettacoli pirotecnici.
Note dell’autrice:
Che dire, mi sono cimentata in una
nuova one-shot, questa volta sul mondo delle Tokyo Mew Mew, nonostante negli ultimi tempi mi dedichi più che
altro a quello di Harry Potter (sì, sto facendo pubblicità alle mie fan
fiction!!! XD).
E per questo devo ringraziare la cara
Hypnotic Poison, alla quale dedico
questa fan fiction; innanzi tutto, perché ho ripreso in mano questo fandom grazie alle ultime storielle che
ha pubblicato lei sulla sua pagina di EFP, e poi perché, tempo fa, mi ha
“pregato” di scrivere qualcosa su questa fantastica coppia!!
So che non è un gran che come storia,
ma spero possa soddisfarti almeno un po’! ;)
Bè, come avete potuto constatare voi
stessi, si tratta di una dolcissima RyoxIchigo
(questa volta ho optato per i nomi originali perché mi ispiravano di più),
coppia che io AMO!!! Altro che Masaya!!! v.v
Spero tanto di aver soddisfatto i
fans di questa meravigliosa coppia e di ricevere tanti pareri, positivi o
negativi che siano, io accetto tutto. ;)
Non voglio annoiarvi ulteriormente con le mie chiacchiere, quindi vi saluto e
vi lascio alle vostre considerazioni su questa breve (???) one-shot.
A presto, people!!!
Un bacione zuccheroso!!! <3
Cicci 12