-Fermi
lì- disse una guardia notturna bloccando Layton e Kai -Non
potete
entrare nella foresta.
-Ma
un ragazzino potrebbe essere finito laggiù!-
esclamò Kai.
-Potrebbe
essere già stato preso!- ribatté la guardia -Non
è concesso a
nessuno entrare qui!-
-Preso
da chi?- chiese il professore.
-Da
quegli 11 demoni! Ora andatevene!-
-Tornate
a casa! Non c'è nulla da vedere!- esclamò
un'altra guardia
notturna.
-Il
sindaco dice che fanno parte di uno spettacolo, ma le stesse guardie
temono quelle 11 persone- pensò il professore -Qualcosa non
torna-
Il
mattino seguente Layton era ancora sconvolto per la scomparsa di
Luke. Aveva provato ad avvertire la polizia, ma tutti erano arrivati
alla conclusione che il ragazzino fosse finito nel bosco e non avesse
fatto più ritorno senza nemmeno cercare in giro per la
città.
-Professore-
disse Kai entrando nell'albergo dove alloggiava Layton -Ho cercato in
giro per tutta la città e chiesto informazioni ai presenti
alla
festa, ma hanno detto tutti che se è stata opera di quelle
11
persone allora Luke potrebbe essere finito davvero nel bosco come
è
successo ad alcuni presenti-
Layton
rifletté -Sai le conseguenze se andiamo nel bosco?-
-Beh,
so che o si viene cacciati se si entra o si scompare se colpiti da
quegli 11 demoni-
-Allora
scelgono proprio dei bersagli da far scomparire-
-Che
cosa facciamo? Non abbiamo nulla che ci può aiutare!-
Layton
rifletté a lungo -Dovremo chiede un'altra volta delle
informazioni
su quelle 11 persone a chi è stato presente alla festa-
Luke
riaprì gli occhi ritrovandosi su una panchina, si
guardò attorno,
ma gli parve di essere nella stessa città solo con persone
che non
ricordava di aver incrociato.
Scese
dalla panchina ed esplorò la zona per capire meglio dove si
trovava;
rimase sorpreso nel notare che ogni cosa praticamente assomigliava a
Ophiucus.
-Ci
saranno allora anche il professore e Kai da queste parti-
pensò
Luke, poi si diresse verso un bambino chiedendogli -Scusami, hai
visto un professore con una tuba in testa e un ragazzo dai capelli
rossi?-
-No,
non credo- disse il bambino -Forse loro non sono morti-
Luke
rimase confuso -Eh? Che vuoi dire?-
-Questa
è l'aldilà- spiegò il bambino -Oh
almeno è ciò che ho sentito in
giro dopo essere finito qui-
-Ma
questa città è identica a Ophiucus! Come puoi
dire che è l'aldilà?
Non è un bello scherzo!-
-Chi
muore a Ophiucus si ritrova nell'aldilà di Ophiucus-
continuò il
bambino -Io sono morto quando una ragazza mi ha portato nel bosco-
-Aspetta!
Per caso tu hai una zia?-
-Sì-
rispose il bambino -Sarà sicuramente distrutta quando
saprà che io
sono morto-
-È
incredibile quanto tu abbia preso bene l'idea di essere morto-
tremò
Luke.
-La
zia mi raggiungerà prima o poi finché questa
maledizione a Ophiucus
continua-
-Maledizione?
Di quale maledizione parli?-
-Ophiucus
è maledetta quindi arrivano quelle 11 persone a portare le
vittime
nella foresta che li porterà nell'aldilà, quindi
prima o poi
arriverà anche mia zia- il bambino ciò nonostante
si mostrava più
preoccupato che felice.
-Ma
chi te l'ha detto?-
-L'ho
sentito in giro-
Luke
decise di cercare qualcuno per capire se ciò che quel
bambino diceva
fosse vero, e le risposte facevano capire che forse era così.
Dopo
un'ora Luke si sedette sulla panchina dove si era ritrovato
mettendosi le mani in faccia e si appallottolò per la
disperazione.
-No-
disse tra sé con il magone -Non posso essere morto...non
può morire
anche il professore...o Kai...no...che ne saranno dei miei
genitori?...di Flora?...- Luke si soffiò il naso cercando di
riprendersi -Se questo posto assomiglia però alla Ophiucus
odierna
forse entrando in casa di Kai di questa Ophiucus potrei trovare il
padre di Kai- il ragazzino si rialzò cercando di darsi forza
e si
diresse verso casa Steven, ma quando la trovò rimase stupito
nel
notare la porta spalancata.
-Professore?!
Kai?! Siete qui?!- esclamò correndo dentro la casa
speranzoso, ma
non rispose nessuno -Professore? Kai?- d'improvviso udì un
rumore di
caduta nello studio di Trevor e salì in fretta le scale per
andare
controllare. Quando arrivò al piano superiore vide una
ragazza sui
16 anni dai capelli color nocciola e gli occhi verdi uscire dalla
stanza.
(lasciamo perdere l'abbigliamento che ho pensato per lei, ero a corto
d'idee)
-Mi
scusi, me ne vado subito!- disse timida la ragazza mettendosi a posto
la sua gonna blu -Volevo solo controllare questa casa ancora vuota!-
Luke
fissò la ragazza poi chiese -Come hai fatto ad entrare?-
-La
porta è sempre stata aperta- spiegò la ragazza
arrossendo -Di
solito visito le case ancora vuote finché non arriva
qualcuno per
abitarle. Tu abiti qui immagino-
-A
dire il vero no- scosse la testa confuso Luke -Qui abita Trevor
Steven-
-Quindi
non sei tu Trevor Steven come c'è scritto sulla cassetta
delle
lettere? Beh, l'avrei dovuto immaginare, non gli somigli- la ragazza
stava per scendere le scale, ma Luke era confuso per l'ultima frase
che la fermò chiedendole -Un momento! Lei conosce Trevor
Steven?-
-No-
disse la ragazza -O meglio non di persona, mi capitava di sognarlo e
ora non più-
-Come
ti chiami?-
-Gemma
e tu?-
-Luke,
Luke Triton!-
-Luke
Triton?- la ragazza si avvicinò a lui e lo fissò
con studio poi
disse -Ma allora tu esisti davvero!-
-EH?!
Che intendi dire?-
-Seguimi!-
disse Gemma sorridendo.
Mentre
Gemma correva accompagnando Luke a destinazione il ragazzino
esclamò
-Dove mi stai portando? Che intendi dire con esisto veramente?-
-So
che ti sembra assurdo- continuò Gemma -Ma io sogno le
persone che
vengono qui come anche il resto di Ophiucus! Ho visto te e il
professore!-
-Ma
come è possibile?-
-Non
ne ho idea! Ogni tanto entro nelle case disabitate per vedere se sono
come appaiono nei miei sogni e mi accorgo che è
così! So che ti
sembra folle-
E
appena superarono il bosco e arrivarono davanti alla porta Luke
aggiunse -Beh, ho avuto a che fare con flauti magici, canti divini,
maschere distruttive e golem mistici...onestamente non mi stupisco
più di niente- poi notando che l'edificio sembrava un
osservatorio
aggiunse -Ma se è qui dove vivi allora mi stupisco molto-
Entrarono
e il ragazzino notò diversi disegni attaccati al muro
incredibilmente disegnati come se fossero foto.
-Avevo
disegnato i miei sogni- disse Gemma.
-Una
memoria fotografica!-
-So
che ti senti confuso, lo sono anch'io- spiegò Gemma -So che
sei
l'assistente del professor Layton, mi eravate apparsi in sogno e
pensavo che forse mi avreste aiutato a capire alcune cose sulle mie
origini e perché quello che sogno diventa realtà-
-Beh,
potresti considerarla una virtù- sorrise Luke -Chiunque
vorrebbe
avere i propri sogni che diventano realtà-
-Beh,
non so se considerarla una virtù questa capacità-
-Piccola
domanda, perché mi hai portato qui?-
Gemma
passò da tranquilla a preoccupata -Seguimi- e
portò Luke sulla cima
dell'osservatorio dove il ragazzino vide il panorama poi
guardò dove
la ragazza stava puntando ossia verso un'altra zona oltre il bosco
-Da quando la città ha iniziato a popolarsi qualcosa
laggiù sembra
osservarmi-.
Giuliz:
E bentornati carissimi stalker!
Guglielmo:
Stalker?
Giuliz:
È così che mi piace chiamare i miei fans ^^ (come
Renato Zero
chiama i suoi fan “Sorcini” o Lady Gaga
“Piccoli Mostri”). Ed
ecco la nostra ragazza del mistero come in ogni gioco del professor
Layton: Gemma...NonSiSaIlCognome.
Crow:
Wow, che colpo di scena, una ragazza...
Clive:
Già, nel primo gioco c'era Flora, nel secondo Katia, nel
terzo
Claire, nel quarto Arianna...
Luke:
Penso che abbiamo già capito tutti il concetto.
Giuliz:
Alla prossima da WTHappened
e
da Conflitti Notturni! (recensite se volete vedere
il prossimo
capitolo).
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