10 per cent

di Blecco
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Quando la lama attraversa il corpo di Noboru quest’ultimo si illumina di luce propria. La lama scompare e diventa una luce di un bianco accecante. Un urlo strazia le orecchie dei presenti. Noboru, terrorizzato, incomincia a gridare contro Rose.

- Cosa diavolo succede! Cos’è questa luce! Fa un male cane!

Rose osserva la scena terrorizzata senza capire cosa stia accadendo. Reagendo istintivamente alla luce si copre gli occhi con un braccio prima di alzarsi e cercare d’avvicinare l’amico.

- Non preoccuparti, è tutto normale! Sopporta il dolore e ce la faremo!

L’uomo, terrorizzato, le risponde con voce tremante, sudando visibilmente in volto, che nel frattempo è tornato libero dall’elmo.

- Non dire palle! Vedo i tuoi occhi spalancati! Non avevamo previsto nulla del genere vero?!

La donna rimane per un attimo senza parole non sapendo cosa rispondere all’amico. Nel frattempo Chris, Tori e Edith osservano la scena ad occhi spalancati. Sono paralizzati dallo stupore e non muovono un muscolo quando sentono un sospiro e si voltano in direzione di esso. Aphea, probabilmente non più sotto l’effetto dell’abilità di Rose, cade a terra svenendo.

- Aphea!

I tre chiamano all’unisono l’amica e si lanciano verso di lei per sorreggerla. Edith è la prima che la raggiunge e, sedendosi, le fa appoggiare la testa sulle sue gambe. La ragazza sembra dormire e sul suo volto, nonostante le disavventure appena capitate, c’è un gran sorriso.

- Cosa ha fatto quella puttanella?

Le parole di Rose arrivano nelle orecchie di Tori taglienti come la lama di un rasoio. Una forte rabbia gli scorre nelle vene e si volta verso la donna per risponderle a tono. Quando si gira lo spettacolo che vede è inaspettato. Rose ha una mano appoggiata sulla spalla di Noboru che, nel frattempo, è tornato nella forma del figlio. Inginocchiato con la testa rivolta verso il terreno i capelli gli ricadono coprendogli completamente il volto. Sembra che, in qualche modo, la disfatta sia arrivata per i Jyu. L’uomo non proferisce parola e rimane cosi, immobile per parecchi secondi. Nella stanza i presenti si lanciano occhiate di ghiaccio tutti pronti ad attaccare se necessario. Tori tiene la mano destra sull’elsa della spada pronto ad usarla alla prima mossa falsa dei due. Allo stesso modo, poco più in la, Chris tiene la pistola puntata dritta alla testa di Rose. La donna non sembra rispondere alle provocazioni più preoccupata per la situazione dell’amico che altro. Quando finalmente l’uomo incomincia a parlare tutti abbassano le armi e un’espressione di stupore nasce sui loro volti.

- Togli le tue manacce dalla mai spalla puttana.

Tori è incredulo, ma quella che ha appena sentito è la voce dell’amico Ranmaru. Lo stupore sul suo volto si trasforma in felicità. Quando l’amico alza la faccia sorride e fa per salutare gli amici.

- Ehi ciao! E’ un po’ che non ci vediamo vero?

Ancora paralizzata dallo stupore e dalla paura Rose non si è spostata di un millimetro. Quando Ranmaru sposta la sua vista verso di lei la sua espressione cambia improvvisamente. Diventa improvvisamente serio e si mostra più cattivo che mai.

- Avete tirato troppo la corda. E’ venuto il momento in cui riscuoterò la mia vendetta.

La donna, terrorizzata, balbetta il nome dell’amico e si stacca dal ragazzo. Incurante della situazione psicologica di Rose, Ranmaru si prepara a sferrarle un pugno diretto allo stomaco. Cercando di sfruttare questo suo momento di debolezza spera di guadagnare un vantaggio abbastanza elevato e riuscire cosi a sconfiggerla quando sarebbe iniziata la vera battaglia contro di lei. Le nocche del ragazzo sono a pochi centimetri dal ventre della donna quando sente una forte presa bloccargli il braccio.

- Non ti ho mai insegnato che non si picchiano le donne?

Noboru blocca il colpo del figlio con la mano destra afferrandolo per il polso. La mano dell’uomo è ricoperta dalla strana armatura nera e ha una presa incredibilmente forte.

- Lurido bastardo. Tu non mi hai mai insegnato nulla.

Ranmaru sussulta quando, girandosi, non trova nessuno. Non riuscendo a individuare il padre si gira verso gli amici in cerca di aiuto, ma li trova terrorizzati. Tori, tremando, allunga il braccio indicando il fianco destro dell’amico. Quando Ranmaru si volta verso il punto indicato vede il braccio nero del padre uscire dal suo fianco. Riuscendo a non svenire per miracolo rimane a osservare l’arto ad occhi spalancati. Rose guarda la scena allo stesso modo degli altri, ma è visibilmente più calma di prima. Senza nemmeno chiedersi cosa sta accadendo si lancia verso il ragazzo cercando di afferrare la mano nera dell’amico. L’uomo ricambia la stretta istintivamente, ignaro del piano dell’amica per salvarlo. Tori e Chris, nel frattempo, hanno incominciato a correre verso i tre per aiutare l’amico. In quella situazione inspiegabile nessuno sembra ragionare e si affrontano affidandosi all’istinto. Quando Rose tira l’amico per cercare di “estrarlo” dal corpo del figlio, Ranmaru urla in modo straziante distrutto dal dolore. I due amici accelerano il passo, ma arrivano troppo tardi. Il ragazzo è disteso a terra svenuto, ma senza alcuna ferita, e di fianco a lui c’è il padre avvolto nella misteriosa armatura nera disteso sopra Rose. Chris, istintivamente, mira ai due e spara un colpo. Il proiettile d’energia dorata fende l’aria e si dirige veloce verso i due Jyu che lo schivano all’ultimo momento. Rose, visibilmente affaticata, ha afferrato per l’amico svenuto e lo ha spostato di peso.

- Bastardi… non riuscirete mai a sconfiggerci.

Dice la donna ansimando prima di scomparire da una porta nel muro dietro i due. Tori tenta di inseguirli, ma quando arriva alla porta la trova perfettamente chiusa.

- Cazzo

Chris, tornato a ragionare come suo solito, risponde all’amico

- Calmati Tori… è inutile inseguirli, anche se li raggiungessimo ci sconfiggerebbero senza troppa fatica. Ora pensiamo a curare i nostri feriti.

Tori capisce che l’amico ha ragione e si avvicina a Ranmaru che giace sul pavimento davanti ai due. Il ragazzo aiuta Chris a carica l’amico sulle spalle, poi si incamminano insieme verso l’ascensore. Quando Tori raggiunge Edith e Aphea si carica sulle spalle quest’ultima che non da ancora segni di essersi ripresa. La donna corre verso l’elevatore e preme il pulsante di chiamata.

- Speriamo che funzioni. Non dovrebbero aver avuto il tempo di bloccarla.

Chris la guarda stupito e le risponde sorridendo.

- Uao, da quando ti metti a fare questi ragionamenti? Si può dire che stai diventando un po’ come me. Per caso vuoi imitare la persona che ami?

La donna arrossisce mentre Tori scoppia a ridere. Chris segue l’esempio dell’amico e così fa anche Edith. Finalmente la tensione vissuta per tutto il giorno sembra essere scomparsa e i tre pensano solamente a riportare a casa gli amici. Finalmente l’ascensore arriva e il gruppo sale, premendo il tasto per il piano terra. Per qualche momento regna il silenzio, che Tori interrompe facendo una domanda Chris.

- Ehi Chris, tu avevi capito il piano di quelle persone non è vero?

I loro sguardi si incrociano per un momento e nuovamente la vena di tristezza e preoccupazione compare nei loro occhi.

- Hai ragione. Avevo capito il loro piano, non so bene tutti i particolari, ma dovrebbe essere più o meno questo. Quella famosa sera in cui sono scomparse le vostre schede, con molta probabilità è stata Rose con la sua abilità a prenderle, hanno trovato il loro obbiettivo. In qualche modo sono riusciti a far scampare la morte a Noboru nonostante l’esecuzione facendolo “ospitare” da un’altra persona. Per qualche motivo non sapevano che l’uomo fosse nel corpo del figlio e lo hanno cercato con tutti i mezzi possibili. Non sapendo come liberarlo una volta trovato si sono affidati a una soluzione molto campata in aria. Dai nostri rapporti hanno letto che Aphea è in grado di tagliare l’energia e hanno immaginato che potesse separare quelle di padre e figlio mischiate nel corpo di una persona sola… e sembra che abbiano indovinato anche se con qualche difficoltà.

L’ascensore è arrivata al piano terra e i tre escono prima da esso, poi dall’edificio, e si dirigono verso l’auto. Intanto il discorso di Chris prosegue.

- In poche parole sono riusciti a far tornare in vita Noboru Mizuki e ora nessuno può immaginare quale sarà il loro prossimo obbiettivo.

I tre ammutoliscono e proseguono verso la loro meta, mentre dentro di loro migliaia di domande senza risposta li tempestano. Una voce interrompe un’altra volta il silenzio.

- E allora? Cosa ce ne importa? Basta che facciamo fuori mio padre e tutti gli altri Jyu e saremo al sicuro.

Ranmaru si è ripreso, anche se è ancora debole, e cerca di rassicurare tutti con un grande sorriso mentre tenta di trattenere il dolore al fianco.

- Forza, ora torniamo a casa. Direi che ci meritiamo tutti una bella dormita.

Note: E cosi finisce la prima storia di questa "serie". Spero vivamente che vi sia piaciuta e che continuiate a leggere i capitoli seguenti. A proposito, questi ultimi sono in fase di sviluppo.




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