americaaa
AMERICAAA
L'altro ieri, in una piccola piazza della città dell' Ovest,
ci fu un tremendo sorteggio ad eliminazione che durò 50 ore
in un silenzio orrendo. A quel sorteggio era stato costretto a
partecipare anche Vegeta, trascinato lì dalla moglie e
costretto anche lui a comprare un biglietto che avrebbe determinato il
vincitore di un viaggio in America.
-Ed il vincitore è...- urlò un uomo baffuto,
simile ad un grosso tricheco, accompagnato da un sonoro rullo di
tamburi.
-Il numero 51!!!!!- decretò e simultanemente, tutti tranne
Vegeta guardarono il numero del loro biglietto sussultando. E
simultaneamente tirarono un sospiro di dispiacere.
-Colui che ha il biglietto numero 51 venga qui- gridò l'uomo
tricheco, ma il numero 51 non rispose.
Bulma avvicinò la testa al biglietto del marito e lesse il
numero vincente stampato sulla carta.
-Vegeta, hai vinto!- fece al marito, il qule si voltò
sbuffando e dicendo:
-Che fregatura queste giocate, soldi persi.
Quando a schiaffi gli fecero capire che era lui il fortunato vincitore,
Vegeta non rispose, ma rimase vetrizzato dall'emozione: occhi a palla
sbarrati contro il pavimento sul quale si era accasciato e lo dovettero
portare a casa rigido come un surgelato; solo nell notte si riprese e
ci furono molte lamentele da parte delle case vicine.
La settimana successiva, Vegeta si recò all' aereoporto,
salì sull'aereo e guardò il suo biglietto per
vedere che posto gli era stato assegnato. Si sedette sul sedile
indicato, che si trovava proprio vicino alla toilette.
Sull'areo c'erano 420 persone e nelle 8 ore di volo (non so quanto ci
si impieghi ad andare in America dal Giappone, quindi avrò
probabilmente sparato un'enorme cavolata) ogni passeggero
espletò le sue "formalità fisiologiche" almeno 2
volte. Passarono tutti sopra i suoi piedi, fu quindi caplestato 840
volte circa e ricevette all'incirca 60 gomitate in pieno setto nasale
ed ogni volta che tornava dall'area bar con un vassoio di cibo,
qualcuno glielo faceva saltare via di mano. Un turco gli
buttò in terra il filetto, un tedesco gli buttò
in terra la frutta, un' anziana signora italiana gli fece saltare il
dolce e infine una vecchietta in carne di Oklahoma gli buttò
in terra gli spaghetti così Vegeta, in preda all'ira, prese
la signora e la chiuse nel bagno, più precisamente
incastrata nella "tazza".
Sopra New York stettero fermi 4 ore: uno stallo terrificante. I
passeggeri erano imprigionati dalle strettissime cinture e sudavano
come orsi (?) e Vegeta, per eccesso di zelo, si era mostruosamente
stretto anche la cintura dei pantaloni e rantolava a carponi sul
pavimento perchè la hostess, mentre boccheggiava per via del
blocco respiratorio causato dalla cintura, gli aveva infilato in bocca
una caramella al limone dal diametro di 22 cm.
Quando finalmente atterrarono, Vegeta restò sull'aereo per
una buona mezz'ora perchè non riusciva a liberarsi dalla
cintura e venne quindi liberato da quelli delle pulizie. Scese dalle
scale senza guardare dove metteva i piedi e cadde a pancia a terra sul
terreno ghiacciato, scivolando come un pinguino fino al nastro
trasportatore delle valigie e svenne accanto ad una valigia piena di
formaggi puzzolenti.
L'avventura in America continua...
Ooooh, finalmente sono riuscita ad aggiornare!!! Scusatemi per il
ritardo ^^" adesso i ringraziamenti.
DarK_FirE: non ti preoccupare di non aver recensito le gli altri
capitoli ^^". Sono contanta che la fanfiction ti faccia ridere e spero
che anche questo capitolo abbia affetto. Adieu!
Ka93: però ce ne voleva per sconquassare lo stomaco di un
sayan O_O Poveretto! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto,
bye bye!
Sarugaki92: siisi! Sono caruzzi, li voglio anche io in casa mia
>_< GRazie mille per i complimenti ^^ See you!
Alynna: Davvero ti sei fatta un giro di tutte le fanfiction *o* Grazie
tante! Sono felice che ti abbia fatto ridere così tanto
*alza le braccia falice*. Spero continuerai a seguirmi, sayonara!
Un grazie particolare a tutti coloro che hanno messo la ficcy tra i
preferiti: Alynna, Sarugaki92, Nanatsu, Ka93, DarK_Fir, Night96. E con
ciò ho finito, adieu!
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