LA
NOTTE DEL TUTTO PUO’
ACCADERE
Una
volta giunti al Resort, Sheldon e Amy vennero
accolti dai loro amici e parenti più stretti.
Fortunatamente
i loro genitori si tolsero dalla
testa l’idea di organizzare un matrimonio in grande stile con
decine di
invitati.
Ricordarono
la volta in cui glielo proposero.
<<
Dai, Shelly, sarà un matrimonio bellissimo, te lo assicuro
>>
<<
No mamma, non sarà bellissimo se la maggior parte degli
invitati saranno dei
perfetti estranei >>
<<
Ma non sono estranei, sono solo dei lontani parenti che non vedete
quasi mai
più coloro che fanno parte del mio gruppo di preghiera
>>
<<
Ecco, appunto. Ti prego, Amy, cerca di farle cambiare idea, forse a te
darà ascolto
>> concluse, rassegnato, Sheldon, passando la parola alla
sua fidanzata.
<<
Signora Cooper, la ringrazio, innanzitutto, di occuparsi dei
preparativi
insieme a mia madre, ma davvero, non c’è alcun
bisogno di invitare tutte queste
persone. Credo che la decisione finale spetti ai futuri sposi,
quindi… >>
<<
… quindi o si fa come diciamo noi,
ossia quello di organizzare una cerimonia intima, oppure non ci
sposeremo più
in Texas, ma qui a Pasadena >> stabilì
Sheldon, guardando la madre con
occhi di sfida.
<<
Oh no, tu non lo farai. Non ti sposerai mai nella terra di senza Dio,
te lo
assicuro >>
<<
Beh, a quanto pare, non ci lasci altra scelta, vero, Amy?
>>
<<
Verissimo >> rispose prontamente.
Fu
allora che la signora Cooper iniziò ad avere dei
ripensamenti. Pensò a suo
figlio vicino l’altare che aspettava la sua futura moglie in
una chiesetta di
Pasadena o peggio ancora in un Municipio. Il semplice pensiero, la fece
rabbrividire. No, suo figlio si sarebbe sposato a Galveston, in una
vera Chiesa,
davanti a Dio.
Alla fine si arrese.
<<
E va bene. Avete vinto. Niente matrimonio in grande stile ma
organizzeremo pur sempre
il matrimonio del secolo >>
<<
Ma certo che lo sarà! Vieni, Amy, andiamo a festeggiare la
nostra vittoria con
una bevanda calda >>
<<
Molto volentieri >> disse, aiutando il fidanzato a
preparare del thè.
La
giornata trascorse tranquilla. La conversazione
si spostava in continuazione da un argomento all’altro, dal
più interessante al
più futile e viceversa, proprio come accadeva a Pasadena,
con Sheldon che
cercava ogni occasione per sottolineare quanto il suo intelletto fosse
superiore a quello degli altri.
Quando
Leonard decise che era giunto il momento di
fare il discorso ai due novelli sposi, il suo migliore amico lo
incenerì con lo
sguardo.
<<
Dai, Sheldon, che matrimonio sarebbe senza
il discorso del testimone? Lo sai che la tradizione così
vuole! >> disse,
cercando di giustificarsi.
<<
Le convenzioni sociali sono stupide!
>>
Leonard
fece finta di non aver sentito e iniziò.
Raccontò del
giorno in cui conobbe Sheldon, all’apparenza un ragazzo privo
di sentimenti e
di emozioni e di come, molto spesso, quest’ultima possa
ingannare, ricordando
il giorno in cui il suo migliore amico si mostrò geloso nei
confronti di Stuart
perché era riuscito ad avere un appuntamento con la sua
amica Amy, la volta in
cui le chiese di
diventare ufficialmente
la sua ragazza. La ringraziò per come fosse riuscita a far
uscire, pian piano e
con tanta pazienza, allo scoperto i suoi sentimenti, senza, tuttavia,
cambiarlo
totalmente.
Il
discorso di Leonard fece rimanere tutti gli
invitati a bocca aperta, facendo calare il silenzio più
totale.
<<
Non piangevo così tanto da quando ho visto
Toy Story 3! >> disse improvvisamente Raj, iniziando a
piangere a
dirotto.
Il
fisico teorico alzò gli occhi al cielo. Odiava i
piagnistei.
<<
Grazie >> mormorò Amy verso Leonard, felice
più che mai.
<<
Figurati >> rispose semplicemente
l’amico, sapendo con certezza che quel ringraziamento
provenisse, in qualche
modo, anche da Sheldon.
**********
Arrivò
il momento di ritirarsi ognuno nelle proprie
camere.
Sheldon
e Amy stavano per entrare nella loro stanza,
quando vennero sorpassati da una Penny fin troppo euforica, forse a
causa del
troppo vino che aveva assunto in giornata, che prese per mano Amy,
trascinandola verso il bagno.
<<
Ehi, ehi, ehi, aspetta! >> urlò
Sheldon, facendole fermare.
<<
Chi ti autorizza ad entrare in camera
nostra? >>
<<
E’ una sorpresa! >>
<<
E non potevi pensarci prima? Io e Amy
vorremmo dormire, se non ti dispiace >>
<<
Oh, tesoro, credimi, dopo questa sorpresa
non avrai più intenzione di dormire! >>
concluse, decisa, la bionda chiudendosi
a chiave in bagno con Amy, prima ancora che Sheldon potesse ribattere.
<<
Penny, si può sapere che cosa hai in mente?
>> urlò, allarmata, la neurobiologa,
totalmente all’oscuro dei piani dell’amica.
<<
Ho preso una cosa per te! >> gridò,
eccitata, estraendo da una busta una camicia da notte di pizzo nero
senza
spalline.
<<
Su, mettitela per Sheldon! >> la
incitò.
<<
Ma sei matta? Neanche per sogno! >>
<<
Dai, sapete entrambi benissimo che questa notte
farete sesso! Non vuoi essere speciale per un’occasione
così importante che
segnerà la vostra vita per sempre? >>
Amy,
per tutta risposta, sbiancò.
Più
volte, durante i preparativi del matrimonio,
aveva pensato a cosa sarebbe potuto accadere la notte delle nozze .
Voleva
parlarne con Sheldon e cercò più di una volta di
farlo, ma, alla fine, era
sempre il silenzio ad avere la meglio. Amy aveva paura che il suo
fidanzato
potesse avere dei ripensamenti, finendo con l’abbandonarla
per sempre, e questo
non l’avrebbe mai accettato.
Penny,
vedendo la reazione della sua amica, intuì di
aver toccato un argomento delicato e non volle approfondire la vicenda.
<<
Amy, scusami, credevo che ne avevate già
discusso, però…vedi… la camicia da
notte la devi mettere per forza perché,
senza che te accorgessi, ho tolto tutti i tuoi pigiami dalla valigia
prima di
partire >>
cercò di giustificarsi
in qualche modo.
<<
Tu hai fatto cosa ?! >> urlò la
bruna, scioccata per la confessione che aveva appena udito.
<<
I tuoi pigiami erano uno più brutto dell’altro
>>
<<
Io li ho sempre trovati adorabili. Giuro
che vorrei ucciderti! >>
<<
Ma so che non lo farai perché sono troppo
adorabile >>
<<
Hai ragione. Allora a quanto pare, non mi
lasci altra scelta, come sempre, del resto >> concluse
Amy, rassegnata,
incominciando a spogliarsi.
**********
Una
volte uscite dal bagno, trovarono Sheldon in
pigiama seduto sul letto che giocava con la sua PSP.
<<
Alla buon ora, credevo che vi foste
addormentate >> disse il fisico teorico, gli occhi ancora
puntati sulla
console portatile.
<<
Sheldon, smettila di giocare con quell’affare
o giuro che te lo butto fuori dalla finestra! >>
sbottò Penny.
<<
E va bene. Mi dici cosa c’è di così
urgente
tanto da non farmi terminare la mia partita a…
>>
Si
bloccò, non appena i suoi occhi incontrarono la
figura di Amy, così diversa da come l’aveva sempre
vista. Iniziò ad analizzarla
attentamente soffermandosi, fin troppo, sul suo petto che aderiva
perfettamente
alla camicia da notte, notando che arrivava appena fin sopra il
ginocchio,
finendo così con l’applicarsi anche sulle sue
gambe.
Si
sentiva talmente scombussolato, sia fisicamente
che mentalmente, tanto che la console gli cadde tra le mani, ma
stranamente
poco gli importò.
Amy,
sentendo gli occhi di suo marito puntati
addosso, arrossì dalla radice dei capelli fino alle punte
dei piedi e cercò di
evitare in tutti i modi il suo sguardo, nascondendosi dietro Penny.
La
bionda capì di essere diventata il terzo incomodo.
<<
Allora io vado, c’è Leonard che mi aspetta.
Buonanotte!
>> disse, uscendo
dalla camera più in fretta che poté, in modo da
lasciarli soli.
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