Ed era soltanto una falce

di PZZ20
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Aveva sempre creduto che quella volta fosse stata tutta colpa della luna piena. Perché sì, la coda non c’era forse più ma certi pruriti… Beh, quelli si sentivano sempre.

Ma l’aria era torrida ed il suo tocco, gelido da scottare ed il vento, delicato, diventava una tempesta al solo sentirla ansimare. Un gemito ed una coltellata nel petto; e le stelle… Quelle, erano sempre state lì a guardare.

E la luna era ancora soltanto una falce…

E il vento tra i suoi capelli, un tornado di odori, profumi inebrianti e veleno infiammante.
Le sue deboli unghie graffivano come lame e le lenzuola pulite si macchiavano di sudicio cedimento, umana debolezza.

E non era colpa della luna piena, no.

Le stelle continuavano a fissarlo, la sua potenza ridotta ad uno spasmo, la sua resistenza marcita sotto lo sguardo di una fata turchina priva di forze, debole come un tenero cucciolo.

Ma le gambe erano lunghe e bianche e lo stringevano frementi e non era disperazione né supplica quella nei suoi occhi, era sfida ed era gloria ed era la nuda sfacciataggine di una femmina dal profumo della sconfitta e la pelle diafana, gli occhi del mare e le labbra delle nuvole.

E la luna, quella maledetta seconda sera dopo settimane di indifferenza malcelata, era soltanto una falce.




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