Prologo
“Attivazione da
mondo alieno non programmata”, le luci rosse si attivarono e l’allarme si mise
a suonare, Jack scattò in piedi, uscì dal suo ufficio e si precipitò nella sala
di controllo “Allora? Sono loro?” “Sì, signore,
abbiamo il codice d’identificazione” “Bene, aprite l’iride” L’addetto eseguì
l’ordine e pochi istanti dopo dalla Porta sbucarono Sam, Teal’c
e Daniel. Lo Stargate si richiuse e Jack li
raggiunse nella sala d’imbarco. Andò direttamente da Sam
“Colonnello cosa è successo? Siete in ritardo di due
ore!” Sam lo guardò stupita “Non è successo niente signore, Daniel voleva
terminare la traduzione di un testo così abbiamo perso un po’ di tempo e siamo
giunti in ritardo allo Stargate…” “Carter, avrebbe
dovuto comunicarcelo!” Daniel intervenne “Jack, con te eravamo sempre in
ritardo, non vedo il problema!” “Esattamente!” Jack alzò il mento sfidandolo ad
aggiungere altro, quest’ultimo lo guardò ancora più stupito “Ma cosa…” Teal’c, che era rimasto in silenzio, pensò fosse il caso di
intervenire “Daniel Jackson credo che dovremmo recarci in infermeria” Sam, che
non capiva l’atteggiamento di Jack, ma che poteva già prevedere lo scontro che
sarebbe seguito gli diede man forte “Sì, generale, credo che dovremmo andare…”
Jack smise di guardare male Daniel e si voltò verso di lei “Giusto, in
infermeria, un po’di punture e poi tutti da me…” guardò l’orologio, ci
picchietto un po’ sopra poi continuò “Facciamo tra mezz’ora” “Bene signore”,
Sam partì, seguita da Daniel, Teal’c inchinò
leggermente la testa verso O’Neill poi li seguì.
Jack, rimasto solo, tornò nel suo ufficio.
Mezz’ora dopo Sam fece il suo
rapporto, poi fu il turno di Daniel che spiegò cosa avesse scoperto. Alla fine
Jack li guardò e riassunse “Quindi niente di interessante!” “Beh non direi che
aver scoperto un sito della civiltà dei…” Jack lo stoppò alzando la mano
“Intendevo dire niente di interessante per far fuori i nostri amici, è ovvio
che la pietra…” “Stele!” “Sì certo che quella stele sia
di notevole importanza!” Sam dovette trattenersi dal ridere, quei due erano
davvero incorreggibili, erano pronti a morire l’un per l’altro, erano come
fratelli, ma non potevano fare a meno di litigare e provocarsi continuamente.
“Bene, potete andare” “Grazie signore, le farò avere il mio rapporto il prima possibile” “Oh non ce n’è bisogno…” Sam lo guardò
con aria interrogativa “Signore?” “Non ve l’ho detto?” Daniel stava uscendo,
concentrato sul testo che aveva sotto mano, mentre Teal’c
si era alzato e lo stava seguendo, entrambi si voltarono, Daniel con la
curiosità nel volto, mentre Teal’c aveva leggermente
alzato un sopraciglio. Jack si godette il suo momento “Vacanze!” disse poi
tutto orgoglioso di se stesso. “Avete lavorato un bel po’ quindi vi concedo una
settimana di vacanza, per questo Carter hai tutto il tempo di redigere il
rapporto!”. Jack li guardava raggiante, “Allora cosa farete di bello?” Daniel
che aveva ancora gli occhi sgranati, fu il primo a rispondere “Beh ho molto
arretrato, l’Sg4 mi ha portato 10 pagine di un
manoscritto, finalmente potrò darci un occhiata…” Detto questo uscì dirigendosi
verso il suo studio, Jack lo guardò con una smorfia poi riportò l’attenzione su
gli altri due “Colonnello?” Sam gli sorrise un po’ dubbiosa “Devo fare delle
analisi sulla nave degli antichi che abbiamo trovato…” “Ma Carter ho detto
vacanze!” “Signore, è un po’ di tempo che volevo farlo, potrebbe essere
fondamentale per combattere i Goau’d! Con le sue armi
abbiamo distrutto un vascello madre!” “Ok ok! Teal’c?” Jack lo guardò con
aria supplichevole “Credo che raggiungerò mio figlio…” “Meno male! Almeno tu! E
vi farete una bella settimana padre e figlio?” Teal’c
inarcò leggermente un sopraciglio “Devo verificare il suo addestramento” Jack
scosse la testa “Nessuno che sa come divertirsi in questa base! Un bel lago, una canna da pesca…” la voce di Jack si fece sognante,
Sam sorrise “Signore noi andiamo” Jack, riportò di nuovo l’attenzione su di
loro “Bene Colonnello, buona settimana, non si diverta troppo con quella
navicella, potrei diventare geloso!” Jack si rese conto di quello che aveva
detto vedendo Sam arrossire “Voglio dire…” “Certo Generale” Jack rimase in
silenzio, certo Sam sapeva come rimetterlo in riga, ricordargli i gradi gettava
immediatamente del gelo tra loro due. Teal’c,
che si era accorto della gaffe di Jack decise ancora una volta, saggiamente, di
intervenire “O’Neill quando potrò partire per
raggiungere mio figlio?” “Oh sì…” Jack distolse lo sguardo dai limpidi occhi
azzurri di Sam “Appena sei pronto, non abbiamo partenze o arrivi previsti per
le prossime tre ore…” Inclinò la testa ed uscì. “Signore vado anche io…” “Certo
Carter” Entrambi si sorrisero, ancora un po’ insicuri. Appena fu uscita Jack si
morse una mano, accidenti come poteva una semplice allusione metterli in quello
stato?! Avrebbe dovuto imparare a stare zitto! No al
contrario! Doveva smetterla di stare zitto e digli che era pazzo di lei! Se non
fosse stato per quel maledetto regolamento! Ma era davvero solo per il
regolamento? Se si fosse fatto avanti lei cosa avrebbe detto? L’avrebbe
respinto? Sapeva che anche lei provava qualcosa per lui, ma forse i suoi
sentimenti erano cambiati? Ora stava con quel Pete
no? Però…
Così Jack si perse nel circolo di
pensieri che ormai lo teneva occupato da anni.
Da parte sua Sam non stava facendo
di meglio, perché una semplice battuta riusciva a farla arrossire in quel modo?
Jack… per lui provava ancora qualcosa? Se i gradi non li avessero separati?
Strinse le mani, perché lo aveva chiamato generale? Accidenti non poteva stare
zitta? Il gelo che aveva creato era stato terribile! Si sedette nel suo
laboratorio, doveva fare chiarezza nel suo cuore, aveva lasciato Pete… ricordava ancora quello che lui gli aveva detto:
“Sarai felice con lui?” lei era rimasta sbalordita ma a quel lui la sua mante
aveva immediatamente formato l’immagine di Jack, il suo sorriso… cosa provava?
Ripensò al suo volto, conosceva così bene ogni sua espressione, sapeva
interpretare ogni suo gesto, spesso non avevano neanche bisogno di parlare, ma
lo amava? Le balenarono alla mente varie immagini: una barriera azzurra che li
separava, lui steso su un letto in coma a causa di un’antica malattia, una
lancia jaffa che lo colpiva… le emozioni che aveva
provato e che lei aveva a fatica nascosto esplosero, aveva avuto così tanta
paura di perderlo! Con Pete aveva cercato di negare,
non lo lasciava per un altro uomo… ma lui aveva scosso la testa “Sam, credo di
aver sempre saputo che avevi qualcun altro nel cuore… speravo che un giorno avrei avuto io l’amore che provi per lui… ma è chiaro che
sono stato uno stupido” Poi se ne era andato lasciandola sola. Si chiese se
quello fosse il suo destino, rimanere sola… l’uomo che amava e che forse
provava gli stessi sentimenti per lei, gli era accanto, ma non avrebbe mai
potuto averlo. Si gettò nel lavoro, quello era il miglior modo di non pensare.