Twins
CAPITOLO 1
L'atmosfera nella stanza iniziava a farsi
più tesa del previsto. le cose stavano andando diversamente
da quanto si erano aspettati. Il bambino era nato e stava bene,
riposava già nella culla accanto al letto. La donna,
però, continuava ad avere le contrazioni e la levatrice non
riusciva a spiegarsene il motivo. Stava perdendo sangue e non la
smetteva di urlare dal dolore. Nessuno riusciva a dare una spiegazione
a quella strana situazione, men che meno riusciva a risolverla. Poi
però la levatrice ebbe come un'illuminazione. Mise una mano
sul ventre della donna, ancora gonfio. C'era del movimento.
"Ce n'è un altro!" esclamò la donna "Coraggio,
Selena, ancora un ultimo sforzo! Spingete!" disse poi, rivolta alla
partoriente.
Selena raccolse tutte le forze che le erano rimaste, strinse i denti e
spinse. Prima la testolina, poi le spalle, infine il resto del corpo.
Anche il secondo neonato era fuori. La levatrice tagliò il
cordone ombelicale e lo depose su un panno che una cameriera le stava
porgendo, quindi si dedicò alla madre. I medici la stavano
già curando. Il ventre si stava sgonfiando e ogni centimetro
della sua pelle era rilassato. Stava dormendo col sorriso sulle labbra.
Si svegliò la mattina dopo al suono del pianto di uno dei
due bambini. si voltò alla sua destra e lo vide
lì, accanto a lei, nel letto, coi pochi capelli neri come la
pece. Seduta accanto al letto, la levatrice teneva l'altro bambino,
ancora addormentato. Si chinò leggermente in avanti per
farlo vedere alla madre.
"Sono bellissimi" disse Selena "Due bei bambini"
Prese in braccio il bambino che aveva accanto e se lo portò
al seno per allattarlo. Questi prese subito a mangiare con gusto.
"Come volete chiamarli?" chiese la levatrice.
"Lui è Murtagh" rispose continuando ad osservare il bambino
che aveva in braccio "E lui..."
"E' una femmina, mia signora" la interruppe la levatrice, sorridendo.
Ma Selena non sorrise, anzi, sembrava spaventata.
"Femmina?" chiese in un fil di voce.
"Esatto, mia signora, una bella bambina"
"Morzan non accetterà mai una bambina. No. Lui voleva un
maschio"
Si voltò verso Murtagh, che continuava a mangiare senza
sosta, quindi tornò a guardare la bambina.
"Avete già informato Morzan?" domandò Selena,
preoccupata.
"No, mia signora, è fuori città in questo momento"
La donna chiuse gli occhi e trasse un sospiro di sollievo.
"Non deve sapere della sua esistenza, neanche una parola. Non oso
immaginare cosa potrebbe farle"
"Come pensate di fare? Non potete abbandonarla così piccola,
morirà"
"Non ho intenzione di farlo. E' pur sempre mia figlia. Ma mi vedo
costretta a non crescerla di persona. Per il suo bene"
"Posso occuparmene io, se volete. Ne sarei onorata"
"Ti ringrazio, Olga. Sei l'unica persona di cui so di potermi fidare"
disse Selena, con le lacrime agli occhi, posando una mano sul braccio
della levatrice.
"Quando sarà abbastanza grande, potrà diventare
la mia dama di compagnia. Ma non dovrà mai entrare in
contatto con Murtagh o Morzan oppure questa copertura potrebbe saltare"
"Quindi non saprà mai le sue vere origini?"
"Mai. E' il prezzo da pagare per tenerla in vita"
"E se chiedesse qualcosa del suo passato?"
"Le racconterete che sua madre era una cameriera del palazzo, morta
dandola alla luce. Informa anche i medici e le cameriere presenti alla
sua nascita di questo"
"Un'ultima cosa, mia signora. Che nome volete darle?"
"Hanon. Questo sarà il suo nome"
La bambina aprì leggermente gli occhi e si voltò
verso Selena. I loro sguardi si incrociarono brevemente, poi Hanon
richiuse gli occhi.
"Finchè Morzan non sarà tornato,
penserò io ad allattarla. Poi però
sarà necessaria una balia"
Detto questo, Selena fece cenno ad Olga di posare Hanon sul letto,
quindi le mise Murtagh in braccio, che nel frattempo si era
addormentato. e prese la bambina per allattarla. La bambina aveva
ancora gli occhi chiusi, ma si attaccò subito al seno e
iniziò a mangiare.
"Lady Selena!!"
Ogni volta che la donna veniva a fare visita alla bambina, ad Hanon
esplodeva il cuore per la gioia. Sin da quando era nata Selena si era
interessata a lei, una semplice serva orfana di madre e senza un padre.
Olga le aveva fatto da mamma durante quei tre anni. Era stata la
levatrice di Selena quando, tre anni prima, aveva dato alla luce il suo
primo figlio. Non sapeva molto di lui, solo che si chiamava Murtagh e
che gironzolava anche lui nel palazzo, ma non lo aveva mai visto.
D'altronde, le era proibito girare per i piani alti del palazzo. Le
stanze della servitù erano sempre state la sua casa e le
aveva esplorate tutte, da cima a fondo. Era una bambina obbediente,
questo nessuno poteva negarlo, ma anche molto irrequieta. Difficilmente
restava nello stesso posto per più di cinque minuti.
In quel periodo Selena faceva visita più spesso ad Olga e
Hanon ne aveva chiesto il motivo alla donna, che le aveva risposto:
"Gli dei daranno alla signora un altro bambino e io devo prepararla al
suo arrivo"
Da quando lo aveva saputo, Hanon aveva approfittato di ogni incontro
con la donna per chiederle come avrebbe chiamato il nuovo bambino.
"Non so, è ancora presto per saperlo" rispondeva sempre,
sorridendo "Magari Eragon, se è un maschietto"
"E se è femmina?" domandava puntualmente Hanon, ma non aveva
mai ottenuto risposta a quella domanda, perchè Selena o
cambiava discorso o se ne tornava nelle sue stanze.
Quel giorno, però, la donna aveva bisogno di una visita
nella sua stanza. Aveva avuto un mancamento e le ancelle l'avevano
subito portata a letto e chiamato Olga. La levatrice si era trovata
costretta a portarsi dietro anche Hanon, coi rischi che ne
conseguivano, in quanto nessuna cameriera era disponibile a tenerla
d'occhio.
Anche Selena rimase sorpresa nel vederla, ma poi pensò che
Morzan e Murtagh erano fuori a caccia e sicuramente prima di sera non
sarebbero tornati. Sorrise alla bambina, che era accorsa accanto al
letto appena entrata.
"State male, milady?" chiese la bimba preoccupata.
"Ora sto meglio, grazie Hanon"
La bambina iniziò a saltare dalla gioia per la stanza. Per
Selena vederla così felice era una gioia immensa. Aveva i
capelli castano chiari, lunghi fino a metà schiena, dove si
arricciavano in leggeri boccoli, e occhi azzurrissimi, totalmente
diversi da quelli di Murtagh, di un blu intenso. Nonostante questo,
però, gli somigliava in maniera impressionante.
Olga si avvicinò alla donna e predispose l'occorrente per
visitarla, quando un'ancella irruppe nella stanza. Dal fiatone che
aveva, si intuiva che era venuta di corsa.
"Milady...vostro figlio...Morzan...giù
nell'ingresso...correte!"
"Murtagh!" Selena non se lo fece ripetere due volte, scese dal letto e
corse fuori dalla stanza, poi giù per le scale fino
all'ingresso. La scena che le si presentò davanti era
raccapricciante. Murtagh era riverso a terra in una pozza di sangue,
con la schiena squarciata dalla spalla destra al fianco sinistro da un
taglio profondo. Poco più in là giaceva la spada
rossa di Morzan, linda e luccicante come sempre. Davanti al portone
spalancato dell'ingresso stava il cavaliere, lo sguardo di fuoco
rivolto verso il figlio.
Selena corse dal bambino, ma non ebbe il coraggio di toccarlo, per
paura di peggiorare le sue condizioni.
"Ma che cosa gli hai fatto?" urlò la donna, con le lacrime
che le scendevano copiosamente dagli occhi "E' solo un bambino!"
"E continuerà ad esserlo se gli inculcherai ancora le tue
idee sull'amore e la bontà. Deve diventare un guerriero, non
può provare sentimenti di pietà e amore. Nemmeno
per un animale"
"Gli hai fatto questo perchè non ha voluto uccidere un
animale? Ha tre anni, Morzan! Hai rischiato di ucciderlo a tre anni per
una cosa del genere!"
"Se non è in grado di essere spietato, allora è
quello che si merita"
Dopo aver recuperato la spada, il cavaliere passò davanti
alla moglie e al bambino con passo spedito, senza nemmeno accrogersi
che, poco più in alto, seduta su uno scalino, dietro alle
gonne delle ancelle, stava seduta la piccola Hanon. Per tutto il tempo
era rimasta a fissare il corpo del bambino, atterrita. Vide poi Olga
andare da Selena, ancora in lacrime, prenderla per le spalle e
sollevarla.
"Ho fatto chiamare i dottori, stanno arrivando a curare Murtagh. Ma voi
dovete riposare, milady"
Selena seguì la donna su per le scale, con le ancelle subito
dietro, ma non Hanon. La bambina le seguì con lo sguardo
finchè non scomparvero dietro il muro, quindi scese
lentamente le scale e si andò ad inginocchiare vicino a
Murtagh. Anche se impercettibilmente, si poteva vedere la schiena
insanguinata sollevarsi ed abbassarsi ad ogni faticoso respiro del
bambino. Poi Hanon lo vide aprire gli occhi e fissarla. In quel momento
una specie di fremito pervase entrambi i bambini. Murtagh
allungò lentamente la mano verso Hanon, che fece altrettanto
e, appena si toccarono, sentirono entrambi una forte scossa percorrere
il loro corpo.
E' una storia pensata come continuo di Eldest, quindi non saranno molte
le novità portate da Brisingr in questa ff. Spero non
rimarrete delusi!!