Mizu
no Chikai.
Completate: 30/100
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001.
Alba.
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002.
Pomeriggio.
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003.
Tramonto.
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004.
Sera.
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005.
Notte.
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006.
Bene.
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007.
Male.
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008.
Luce.
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009.
Oscurità.
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010.
Opposti.
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011.
Vista.
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012.
Udito.
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013.
Tatto.
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014.
Gusto. |
015.
Olfatto.
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016.
Sole.
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017.
Pioggia
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018.
Neve.
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019.
Nuvole.
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020.
Tempesta.
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021.
Giallo.
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022.
Arancione.
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023.
Rosso.
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024.
Marrone. |
025.
Verde. |
026.
Blu. |
027.
Viola. |
028.
Nero.
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029.
Grigio. |
030.
Bianco.
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031.
Sole. |
032.
Stelle. |
033.
Luna. |
034.
Pianeta. |
035.
Universo. |
036.
Autunno. |
037.
Inverno. |
038.
Primavera. |
039.
Estate. |
040.
Nessuna Stagione. |
041.
Temperatura. |
042.
Freddo. |
043.
Caldo. |
044.
Gelo. |
045.
Piacevole. |
046.
Cuore. |
047.
Emozioni. |
048.
Sensazioni. |
049.
Apatia. |
050.
Empatia. |
051.
Caos. |
052.
Anarchia. |
053.
Disordine. |
054.
Ordine. |
055.
Libertà. |
056.
Passato. |
057.
Presente. |
058.
Futuro. |
059.
Tempo. |
060.
Senza Tempo. |
061.
Origine. |
062.
Nascita. |
063.
Crescita. |
064.
Vita. |
065.
Morte. |
066.
Acqua. |
067.
Fuoco. |
068.
Terra. |
069.
Aria. |
070.
Fulmine. |
071.
Orgoglio. |
072.
Insensibilità. |
073.
Gelosia. |
074.
Timidezza. |
075.
Impulsività. |
076.
Pigrizia. |
077.
Collera. |
078.
Vanità. |
079.
Invidia. |
080.
Insaziabilità. |
081.
Addio. |
082.
Bugie. |
083.
Errore. |
084.
Rimpianto. |
085.
Vendetta. |
086.
Sorte. |
087.
Destino. |
088.
Desiderio. |
089.
Sogno. |
090.
Incubo. |
091.
Grazie. |
092.
Scusa. |
093.
Giustificazioni. |
094.
Perdono. |
095.
Scelte. |
096.
Tema libero. |
097.
Tema libero. |
098.
Tema libero. |
099.
Tema libero. |
100.
Tema libero. |
The One Hundred
Prompt Project © BlackIceCrystal
Progetto originale della Big Damn Table © http://community.livejournal.com/fanfic100/
| http://community.livejournal.com/fanfic100_ita/
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030
– Bianco.
{XXX°
Promessa.}
Ahi.
Dolore.
Una fitta
intensa al basso ventre che la costrinse ad
infilare le unghie nelle spalle del ragazzo.
Wales si fermò
concentrandosi su di lei, lasciando una scia di baci e stringendola in
un abbraccio per cercare di rilassarla e trasmetterle l'amore che
provava.
Stavano facendo una cosa rischiosa e proibita, qualcosa che,
se scoperto, avrebbe macchiato la loro reputazione per sempre.
Così sbagliato ma così giusto in quel momento,
dopo mesi di attesa, incontri, di momenti passati a conoscersi e
capirsi.
Henrietta si sentì come dilaniata –
sapeva cosa l'aspettava, ma non immaginava facesse così
male.
Come poteva una cosa considerata pura provocare quel fastidio
lancinante quando veniva donata a qualcuno?
Il bianco del lenzuolo si
macchiò leggermente di rosso.
Aveva forse sbagliato
qualcosa?
-E' normale, poi passa-.
Cercò di rilassarsi al
suono della sua voce, rendendosi conto che non era più
immacolata, non era più bianca pura.
Chissà, agli
occhi altrui, se lo avessero saputo... Ma andava bene,
perché lo aveva voluto, perché si sentiva di
farlo, perché lui era lui e valeva tutti i rischi.
Il bianco
non più immacolato – lei, non più
intaccata – veniva visto bianco sporco solo da coloro che non
ne capivano il significato.
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