Lui è come tutti gli altri.
No, sembra come tutti gli altri. In
realtà, quel bimbo piccolo e
docile, con gli occhi azzurri e i capelli biondi, nasconde un
pericoloso e
oscuro segreto: lui è…
Il bambino
sintetico
Quando
si è parlato di maternità surrogata per la prima volta,
nessuno si aspettava questo. La gente è ormai abituata a viaggiare
sugli aerei,
non solo sulle macchine per spostarsi più velocemente, per non parlare
dell’uso
quotidiano dei frigoriferi e di come la medicina ha vinto numerose
battaglie
per la prevenzione di malattie rischiose e devastanti, o di come si è
arrivati
alle protesi, pronipoti degli occhiali per chi ci vede poco e male. Il
mondo deve
andare avanti, un passo dopo l’altro, per cercare di cambiare la vita
delle
persone. In meglio, si pensava. Sei si può aiutare un uomo che ha perso
una
gamba a camminare ancora, se si può aiutare un bambino a non morire di
morbillo
in tenera età, se si può aiutare una donna a mettere al mondo il
proprio pupo
in serenità con il parto cesareo, perché non aiutare chi è sterile ad
avere dei
bambini? La domanda era semplice ma efficace; si era insinuata nelle
menti più
brillanti, procedendo a passo spedito verso la realizzazione: la
maternità
surrogata.
Donne
senza scrupoli che desiderano portare avanti una
gravidanza per altri senza compenso si sono mobilitate in fretta appena
la
pratica è stata legalizzata in piccoli e tenebrosi statarelli, come il
Canada.
Coppie composte da aspiranti madri e padri impossibilitate a concepire
si sono
fatte avanti con titubanza, inizialmente, mettendo al mondo uno o più
bimbi con
l’aiuto di donne sconosciute.
Ma di cosa si sta
parlando davvero? Chi sono queste donne terribili? Qual è il loro
pericoloso
piano? O chi si nasconde dietro tutto questo?
La
maternità surrogata si è portata avanti lasciando dietro sé
scie chimiche di famiglie felici e complete, in modo che nessuno, ma
proprio
nessuno, scoprisse in cosa veramente consiste tutto questo: con la
pratica
aperta anche alle coppie omosessuali, infine, tutto è diventato più
chiaro. Qui
entra in gioco Matteo, un quasi quarantenne esperto in Facebook e
merendine.
Matteo
aveva previsto l’imminente pericolo che incombeva sul
popolo, ma nonostante avesse tentato con ogni mezzo di mettere in
guardia più
gente possibile con l’aiuto del social più famoso, era stato deriso e
messo in
un angolo, da parte, come un inetto qualsiasi. Tuttavia, ora non c’è
più tempo
per mettere da parte Matteo, perché qualcosa si sta muovendo e bisogna
agire in
fretta per contrastare la distruzione della Famiglia
Tradizionale s.p.a..
Matteo
aveva deciso di mettere in atto un piano d’attacco
mirato per contrastare l’insorgere di sempre più coppie contro natura
con la
volontà di adottare bambini, o di sfruttare donne povere e più
sfortunate come
quelle del Canada per averli, costruendo un esercito tra i suoi
contatti del
social. Così, guidato dall’ardore e dall’amore per la figa, Matteo e i
suoi
cinque compagni di Candy Crush Saga si sono spinti verso una pagina di
Facebook
dopo l’altra, segnalando post e utenti senza remore, lasciando commenti
colmi
di virilità come “vi piacerebbe ciu**iarmelo”.
Uomini
con uomini e donne con donne: il nuovo contrordine
mondiale. E andava pure quasi bene se queste persone decidevano di fare
la
coppia in casa loro al buio, ma volere dei bambini e fingersi normali?
Matteo
sapeva tutto. Sapeva perché. L’interesse dei potenti è rivolto ai gay
e, di
punto in bianco, la maternità surrogata alla loro mercé. Non poteva
essere una
coincidenza. Un uomo gay avrebbe cresciuto un figlio gay che, a sua
volta,
avrebbe tirato su un altro figlio gay. Qui è dove vogliono portare il
mondo. Le
femministe e i gay avevano fatto le prime mosse, spalleggiati da Obama,
e ora
toccava a loro contrattaccare.
Matteo
non si arrese e, armato di forza e coraggio, decise di
aprire anche lui una pagina su Facebook, dal titolo “No
alla Lobby Gay”. Con l’intento di fare informazione sulla
pericolosità di questo nuovo movimento che mira al riconoscimento dei
gay come
persone normali e all’educazione delle differenze a scuola, s’impegnò
con tutto
se stesso per cercare sul motore di ricerca Google foto di Pride
stranieri con
immagini sconce; non trovandone di suo gradimento, pensò di fare da sé,
mettendo
mano su Paint e creando lui stesso dei peni pixelati su uomini con
pantaloni.
Se la Lobby Gay giocava sporco, allora anche Matteo si sentiva pronto a
fare
altrettanto.
Intanto,
in terre remote del globo come la Norvegia e il Belgio
dove la dittatura gender sta a capo del governo, sempre più gay, uomini
e donne,
hanno deciso di creare un gruppo di persone sulla falsariga della
famiglia
naturale, mettendo al mondo bambini a loro immagine e somiglianza,
dando loro
dei nomi normali e mandandoli a scuola insieme a tutti i figli di gente
comune;
mischiandoli a loro, nessuno avrebbe potuto sospettare della cattiva
fede di
questi individui.
Matteo
e i suoi tredici iscritti alla pagina Facebook vedevano
la fine del mondo assai vicina e, con impegno e dedizione, sudando
freddo e
versando lacrime amare, pensavano al triste destino di quei bimbi, nati
per
puro gioco, senza conoscere la loro vera discendenza, o il terribile
complotto che
nascondevano quelli che per loro, inconsciamente, erano diventati genitori. Quei bambini non dovevano
nascere, ripeteva Matteo, non sono nati dall’amore vero di una patata e
un
bastone, scriveva in uno stato sul social, sono bambini sintetici.
I bambini fanno oh!
cantava quello, ma non poteva immaginare come fanno i bambini
sintetici.
Nonostante
gli attacchi di Matteo e i suoi, molti gay non si
sono fermati e dall’Italia hanno deciso di andare all’estero per
portare avanti
una gravidanza surrogata con una donna mai vista. Lui continuava a
chiedersi
perché non andare a letto con la donna alla vecchia maniera se un gay
vuole un
bambino, ma no, loro no, insistono. E non è questione di educazione, lo
sa, c’è
qualcosa sotto. Nessuno nasce gay e di certo è impossibile che a un
uomo non si
rizzi con una bella donna davanti agli occhi: le femministe e i gay
sono
creazioni di questa lobby potente e segreta, che cova la distruzione
della
famiglia com’è oggi conosciuta, che vuole i bambini gay perché
cresceranno da
gay che non vanno con le donne, in modo che ci sia un controllo delle
nascite,
e a quel punto il passo ai chip sottocutanei sarà vicino. E si sa, che
un
popolo gay è più facile da comandare di un popolo etero e naturale,
selvaggio.
I
gay hanno vinto quella battaglia, pensava Matteo, ma non avrebbero
vinto la guerra. Loro hanno avuto il bambolotto, il bambino nato dalla
chimica,
un bambino sintetico, un giocattolo, ma non avranno il mondo.
Matteo
si stava seriamente arrabbiando. I bambini sintetici
stavano crescendo e continuavano a blaterare, rilasciando interviste,
raccontando di come se stessi insieme ai loro papà e mamme gay sono
felici e
sereni. Non è possibile. Mentono sapendo di mentire. Ai primi manca un
genitore
con la patata e ai secondi un genitore con il bastone: non possono
essere
felici, soffrono dentro, sono obbligati a esporre falsità dalla Lobby
Gay,
plagiatrice di verità.
Intanto,
lontano dalla stanza buia di Matteo, un bambino
sintetico di nome Luca giocava con i suoi amichetti dell’asilo. Biondo,
occhi
azzurri: perfetto come ogni bambino sintetico, prodotto creato ad hoc
sotto
volere dei finti e schiavisti genitori. Luca ama giocare, soprattutto
al suo
preferito: converti gli etero. Il
piccoletto era salito sul punto più alto dello scivolo e, con un’ottima
visuale, aveva inchiodato tutti con il suo sguardo: gli occhi rossi
erano come
fari in uno sconfinato mare e, maestre comprese, avevano assorbito quel
miracoloso bagliore, prima di riprendere con le loro attività. Una
volta a
casa, le maestre hanno lasciato mariti e compagni per appartarsi con le
vicine,
i bambini hanno rubato il rossetto della mamma e le bambine il trattore
del
papà: il piano della potente e spietata Lobby Gay sta avendo successo.
“Guardatevi
dall’educazione del gender. Vogliono sostituire la famiglia composta da
uomo e
donna con due uomini e due donne. Questi terroristi vogliono
appropriarsi dei
vostri figli! Costringono donne povere del Canada a dare i propri figli
in
cambio di denaro, ma questi bambini non cresceranno come tutti, sono
figli del
peccato, sono bambini sintetici!
Guardatevi le spalle
dal bambino sintetico
che gioca con il vostro, perché potrebbe mettergli in testa strane
idee. Se un
professore a scuola vuole fare lezione del gender e far travestire i
maschi da
femmina e le femmine da maschi, tenete a casa i vostri figli!
I grandi l’avevano
predetto: l’Apocalisse
Gay è vicina”
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Il
mondo deve sapere.
Ogni
bambino sintetico nato da gravidanza surrogata ha con sé
quel terribile potere e sono sempre di più, sempre di più, poiché
crescendo,
anche loro danno vita ad altri bambini sintetici.
In fondo, Matteo si sbagliava
di una sola cosa ma se n’è
accorto troppo tardi: i gay e le femministe non avevano vinto una sola
battaglia, ma avevano impiantato le radici per vincere facilmente la
guerra. E
mentre assiste alle Famiglie
Tradizionali
s.p.a. che
si autodistruggono dall’interno, agli alieni che, avendo avuto il
via libera dalla Lobby Gay, rapiscono i pochi etero rimasti, e ai
dinosauri che
risorgono sputati fuori dalla lava dei vulcani che hanno ripreso a
funzionare
tutti insieme stimolati dalle scie chimiche nei cieli, Matteo pensa a
quanto è incredibilmente
carino il suo vicino di casa.
Attenzione: si dice che una
persona su tre sia gay. Quell’uno
potresti essere proprio tu.
Tu, sì, tu che stai
leggendo queste righe. Sappilo.
No, veramente. Io
scrivo anche cose serie, giuro,
ma la storia del bambino sintetico
(cit.
D&G) era troppo… troppo per non parlarne. E occhio, D&G
sono gay ma c’entra
davvero pochissimo con le loro dichiarazioni, ci tengo a precisarlo,
perché
l’omofobia non è roba da etero (omofobia interiorizzata a palate,
insomma). Le scemenze
le possono dire tutti, senza discriminazione alcuna.
Ho scritto questa cosa
presa dal ridere, senza
pretese, prendetela per quello che è :)
Ah, se sognate bambini
sintetici con gli occhi
rossi che giocano al “converti gli etero”
non prendetevela con me, mi tolgo fuori da ogni responsabilità circa il
vostro
rapporto con il sesso opposto :P
Grazie per aver letto
questa robetta e, se vi va,
lasciatemi un parere in recensione.
Chu :3
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