Sembrava un tranquilla domenica mattina, ma
“tranquilla” e “Nerima” erano
due concetti quasi mai accostabili nella stessa frase.
Una folla, tanto pittoresca quanto inferocita, si stava dirigendo a
passo di carica verso gli uffici della EFP Corporation.
Il frastuono era udibile a chilometri di distanza e una gigantesca
nuvola di polvere si spostava per le vie del quartiere ad una
velocità impressionante.
Una moltitudine di teste, colori, forme ed espressioni diverse,
svariate buffe, altre arrabbiate ed alcune semplicemente curiose, si
agitava lungo il viale d'ingresso.
***
Nell'attico i tre anziani collaboratori, i famigerati Qui Quo
e Qua, erano in fermento, e non solo per quello che da lì a
poco tempo sarebbe accaduto.
I tre avevano ricevuto la soffiata della non gradita visita che avrebbe
invaso l’edificio con richieste e pretese poco ortodosse. Ma
ciò che realmente li preoccupava era come rimandare a casa
quella folla inferocita e limitare i danni.
Il più anziano nonché più saggio e
mite del trio, alzandosi dall’imponente poltrona di pelle
nera, espresse con convinzione il da farsi.
Qui era un uomo intelligente, preparato, un leader. Era alto e moro,
dai modi altezzosi, forbito, cavalleresco nell'esprimersi, spesso usava
termini inconsueti ed arcaici ed un tono austero. Ma ciò che
più restava impresso era quel suo sorrisone a labbra strette
che metteva poi in risalto due guanciotte da stritolare... un vero play
boy per le amanti del genere!
-Li manderemo dalle tre Ladies, loro sapranno come affrontare la
questione, dopotutto sospetto fortemente che vi sia una di loro dietro
a questa inappropriata macchinazione-
-Ma sei impazzito?- ribatté Qua. Era un ometto vanesio, dai
modi effeminati. Acido, bisbetico, saccente. Si curava molto, si
riteneva una spanna sopra agli altri e amava criticare e giudicare
tutto e tutti. Ogni giorno indossava capi d’abbigliamento non
propriamente di gusto, per la riunione con i due soci aveva scelto un
doppiopetto rosa in “perfetto” stile Grande Gatsby,
ritenendo in maniera “modesta” di aver molto in
comune con il grande scrittore Fitzgerald. Giusto per dare un'idea del
tipo.
E, altra cosa fondamentale, odiava e screditava praticamente ogni
giorno e con insistenza quasi maniacale la divisione della
società denominata "Ladies".
-Non capisco perché tu ce l’abbia tanto con loro,
a me sono piuttosto indifferenti- mentre Qui e Qua discutevano, Quo, il
terzo socio, se ne stava placidamente seduto fissandoli mentre si
carezzava la cravatta impreziosita da tanti disegni raffiguranti
esserini simili ai Pokemon.
Non era elegante come Qui ed era noto per la sua mancanza di tatto.
Spesso scurrile, provocatore, usava senza problemi epiteti poco
simpatici per offendere i malcapitati che non considerava alla sua
stregua. Ma quella era la scorza, chi lo conosceva bene lo definiva un
rozzo bifolco ma dal cuore tenero.
-Te lo dico io il perché, Qui. Non capisco come non siano
state licenziate quelle tre incompetenti! Anzi, ancora non capisco come
tu possa ammettere l'esistenza della sezione Ladies! Non fanno altro
che screditare il buon nome della società!-
-Dai non esagerare Qua, a me non sembrano malvagie e poi si sono
mostrate sempre all’altezza dei loro doveri- intervenne Qui.
-All’altezza dici? Ti dico io cos’hanno che non va.
C’è la tipetta dai capelli rossi che non ha
né modo e né grazia e stona con
l’eleganza della EFP. Crede di essere la discendente di Dante
e il suo humor non fa per nulla ridere. Ancora mi meraviglio come il
loro ufficio sia intatto, visti i suoi modi da camionista-
-Senti Qua, Lady Werewolf non sarà una ragazza
dotata di pazienza e accentuata femminilità ma è
competente, brillante, arguta e preparatissima e a mio avviso ironica
quanto basta. Una delle migliori aggiungerei- Qua storse il naso. Qui
aveva ragione, così decise di scagliarsi
sull’altra Lady.
-Ok, se non ti ho convinto con la rossa, allora spiegami a che ci serve
quella specie di squillo da quattro soldi.
È volgare, disinibita, allusiva e non so se leggi
quello che scrive… parla di sesso orale e orgasmi senza
ritegno. Fai prima a vederti un porno-
-Concordo- aggiunse laconico Quo.
-Dai non esagerate, Lady Ice è solo una provocatrice, ma se
la conosceste meglio scoprireste che è una donna
eccezionale. È scaltra, furba, cinica quanto basta e poi il
suo saper fare, che io definirei carisma, ci è utile. Se le
piace il sesso questo è affar suo... e del fortunato che
riceve le sue carnali attenzioni-
-Maledizione Qui! Ha annebbiato anche il tuo cervello e risvegliato
quello che celi nelle braghe-
-Ma non dire stupidate! Così mi offendi. Sai che sono
imparziale e non bastano un bel culetto, due occhi da cerbiatta e
quattro moine ad incastrarmi, dovresti saperlo!-
-Ma smettila, comunque a questo punto, se una è brillante e
l’altra è carismatica e ci sa fare con i clienti,
a cosa diamine ci serve la stangona “ce l’ ho solo
io perché sono la più
gnocca”, che fa tutta la finta
verginella? Un diavolo travestito da angelo!- a quelle parole Quo si
alzò di scatto.
-Eh no Qua, non te lo consento! La piccina è una brava
ragazza, è dolce e sa tenere a bada quelle due folli. Lei
è il perno e non si tocca!-
-Quo non capisco perché la difendi tanto? Solo io la vedo
per quel che è?-
Alla risposta tacita dei due colleghi Qua sbuffò
indispettito:
-Comunque sapete cosa vi dico? Date il compito di affrontare la folla a
quelle tre vipere e sarà un disastro totale. Ma poi non dite
che non vi avevo avvisati-
-Qua come sei sospettoso, dai loro un po' di fiducia no? Non possiamo
gestire tutto noi, sono anni che lo facciamo, è quasi ora
della pensione- disse placidamente Quo, accendendosi una sigaretta.
-Pensione? Mandaci la bionda “nove settimane e
mezzo” in pensione, anche lei ha l'età giusta!-
-Non fissarti su queste sciocchezze- sospirò Quo emettendo
una bella nube di fumo.
-Per cortesia non fumare qui dentro che questo disgustoso odore
impregna il mio bel tendaggio di pizzo francese. In ogni caso,
affinché voi lo sappiate, vi comunico che stanno arrivando
anche le altre... - rispose Qui con fare tranquillo.
-Come? Stanno arrivando tutte le altre?- urlò Qua isterico,
con la vocetta strozzata e gli occhi fuori dalle orbite -Hai... hai...
CONVOCATO TUTTA LA SEZIONE LADIES?-
-Esattamente, stimato collega- annuì mestamente il socio
meno paziente, spruzzando nell'aria un costoso deodorante per ambienti.
-Di male in peggio- sentenziò poi -E cosa vengono a fare?-
-La folla vuole anche loro, soprattutto loro, oserei dire...-
-Anche quella, Lady Rambo o come si fa chiamare? Il pubblico
la adora... vai a capire il perché. Le basta dire
“ho fatto la pipì” e si becca una
recensione!- sputò Quo velenoso.
-Anche lei socio e non solo-
-Insomma chi verrà? Mi devo preparare spiritualmente- Qui
si avvicinò all’amico
e, contando sulle dita, iniziò ad enunciare i nomi
delle loro non gradite ospiti.
-So che ci saranno Lady Matrona, quella che crede di sapere il
giapponese ma ha l'indole da ninfomane quasi come Lady Ice; Lady
Norris, che si crede una spia ma a me sa più di Lady
Mengacci; Lady Funny che non ha ancora capito che esiste
l’HTML e continua a rovinare le nostre diottrie con quei
capitoli monoblocchi; Lady Action, quella fissata con Tolkien; Lady
Merkel che fa storie dai capitoli assurdi e lunghissimi con melograni
russi... evidentemente dove vive si è soliti fumarsi la
cicoria; Lady Tiger ma più che occhi della tigre mi sa di
Magù l’orbo; Lady Dream che ormai si crede una
scrittrice bella e fatta; Lady Art il grande Picasso che colora come
una bambina dell'asilo, Lady Shakespeare che perché recita
in un teatro sociale si crede prossima vincitrice del Golden Globe, poi
c'è...- Qua furioso lo bloccò.
-Basta, questo è troppo! Sapete dove trovarmi e spero
rivediate le vostre decisioni riguardo questa... questa farsa!-
disgustato andò via sbattendo la porta. Un'uscita degna di
una prima donna, plateale ed esagerata quanto bastava.
-Ma cosa gli è preso, Qui? Io invece la vedo come
un’occasione per dire loro ciò che penso e magari
se sono fortunato qualcuna me la levo dalle scatole-
-A volte sembra proprio una femmina isterica Quo, e le
femmine isteriche beh... chi le capisce è bravo,
Comunque non sottovalutarle. Se una può intimorire, tutte
insieme sono davvero agghiaccianti! Preferirei essere bloccato in
ascensore con l'esimio dottor Hannibal Lecter a digiuno da una
settimana che trovarmi in una stanza con tutte loro. È ora
di mettersi al lavoro, vado a parlare con la nostre croci e delizie-
-Qui sta attento! E soprattutto metti un bavaglio e lega con delle
manette la bionda disinibita. Qua ha ragione… di lei non mi
fido nemmeno io, è la peggiore! L'unica delizia tra quelle
tre è Lady Grey, così dolce e a modo-
-Quo tu hai fiducia solo nella bellezza più giovane, ma
attento, non vorrei restassi deluso o che ti ritrovassi con qualche
osso rotto... e non solo metaforicamente! In quanto a Lady Ice non
sarebbe male vederla legata e muta…magari potrebbe essere
lei ad avere una lezione questa volta…-
-Se ti piace il genere…- ridacchiando Qui si recò
dalle Ladies.
***
Dalla finestra del 25° piano del palazzo ultramoderno
con l'intera facciata esterna che riluceva di vetro e acciaio,
una splendida ragazza, alta, dagli occhi scuri e dal tratto orientale,
naso all’insù e lunghi capelli biondi, fissava
quel putiferio in preoccupante avvicinamento. Indossava una camicia
bianca extra large e dei leggins neri. Ai piedi semplici tronchetti
bassi. Nonostante l'outfit semplicissimo e che non valorizzava quel
corpo armonioso, era una visione e lo sarebbe stata anche con un
banalissimo sacco di iuta.
Si spostò una ciocca di capelli e avvicinò il
viso al vetro per osservare meglio.
-Ma che cacchio sta succedendo lì fuori?!-
Un'altra sexy ragazza bionda, più matura, sorrideva
maliziosa a gambe incrociate, seduta sopra una massiccia scrivania di
un bel color mogano.
-Tra poco lo saprai, dolcezza!- rispose, accompagnando la frase
sollevando con nonchalance la longuette nera per sistemarsi
le autoreggenti.
Sprizzava sensualità da tutti i pori e sembrava attendere
qualcosa con divertita impazienza.
Una terza ragazza dai capelli rossi sedeva su una poltrona girevole,
appoggiando i piedi con pesanti anfibi di pelle sull'elegante scrivania
di legno dall'aspetto assai costoso, incurante della posa non proprio
consona ad un ambiente di lavoro.
-Ho l'impressione che oggi ne vedremo delle belle!-
sghignazzò fissando le due amiche.
La porta si spalancò improvvisamente e Qui , vestito di
tutto punto, entrò fulminando con lo sguardo sia la ragazza
bionda seduta sulla scrivania, sia quella sprofondata sulla poltrona.
-Quante volte vi ho pregato di mantenere un certo decoro negli uffici
della società!- esordì il nuovo arrivato.
-Anche per noi è un piacere vederti, zucchero!- la bionda
sexy si accarezzò il sodo ed alto
décolleté fissando dritto negli occhi il nuovo
arrivato.
L’uomo arrossì violentemente, ma
recuperò immediatamente la padronanza di sé.
-E tu... vorresti cortesemente togliere quei piedi dalla mia scrivania?
È di antico legno di noce, risalente al seicento e viene
dall'Inghilterra-
La rossa gli fece il verso non appena il ragazzo le voltò le
spalle.
-Oh insomma si può sapere cos'hai da rompere le palle?- si
spazientì l'altra bionda. Era la più bella ma
anche la più pericolosa. Picchiava forte.
-Ti pregherei di non usare questo linguaggio da bifolchi, mia cara!-
nonostante la stesse redarguendo il tono era pacato, nobile,
aristocratico -Comunque venivo ad informarvi che oggi mi
assenterò con gli altri due soci anziani della EFP-
-Il boss, la papera isterica vestita da pessima imitazione del Grande
Gatsby e Mr Pokemon ci lasciano sole solette!- scimmiottò la
Lady peperina. Si guadagnò ovviamente
un’occhiataccia del suo capo.
-Dicevo, staremo via per un pranzo di affari. Probabilmente ci
tratterremo anche per il tè delle 17. Dovrete, in nostra
assenza, ricevere delle persone e ottemperare alle loro richieste.
Cercate di risolver il tutto con modo e grazia, ne va del nostro buon
nome!- fece per andarsene, ma si voltò per intimorirle con
un'ultima occhiataccia.
-E per quanto riguarda ciò che mi hai raccontato, cara
Signora del gelo, sappi che reputo tutto questo ridicolo e puerile!-
tornò a fissare la pantera sexy.
-Sai zucchero, inizio a pensare che tu abbia bisogno di meno
tè e più te..tte!- lo canzonò la
provocante donna.
Le altre due scoppiarono a ridere, la bionda con un certo ritegno, la
rossa sguaiatamente.
-Ogni tanto dovresti sbottonarti, mio caro... e non solo in senso
metaforico... - si avvicinò al suo superiore con passo
felino e con modo sensuale gli allentò il nodo della
cravatta e poi gli strizzò quelle guanciotte rosse e piene.
Il giovane fece appello a tutto il proprio aplomb. Si staccò
dalla donna e si avvicinò alla porta sistemandosi
il doppiopetto blu notte e il nodo alla cravatta scura, come a voler
dimostrare che no, lui non si sbottonava mai.
-Signore, vi prego... decoro, abbiamo una reputazione da...-
La rossa si alzò di scatto e lo chiuse fuori dalla porta
-Certo capo, lasci fare a noi!-
Un sorriso beffardo le illuminava il volto. Poi si voltò
verso le sue care amiche che ancora se la ridevano.
-Ho il presentimento che la nostra Lady Ice non ci abbia
detto tutto…ora mia cara vuoi dire anche a noi
cosa fa preoccupare tanto il capo e i suoi soci?
Perché ci ha convocato di domenica e con così
tanta urgenza? Ho il vago sentore che abbia a che fare con
quell'uragano che sta piombando in questo momento alla porta del
palazzo...-
-Bene bene... tempismo perfetto!- ridacchiò la bionda sexy
-Ora che Qui, Quo e Qua si sono tolti dai piedi, possiamo iniziare le
danze! Vi spiegherò tutto- La donna iniziò a
raccontare per sommi capi...
In realtà la Lady peperina aveva preso accordi ben precisi
con uno dei membri della famiglia Tendo, la secondogenita Nabiki.
Tra Lady Ice e la mezzana si era stabilito un legame simbiotico. Erano
simili in molti aspetti.
La castana aveva confessato il disappunto che da
tempo echeggiava tra la combriccola di Nerima e aveva chiesto
il suo aiuto per placare gli animi e creare accordi.
In cambio le avrebbe ceduto foto scottanti su un tale scopettone molto
amato da Lady Ice e un bel Cosmopolitan in un noto locale di strip
maschile, nonché il piacere di fare spazientire i capi,
piacere al quale Lady Ice non si sottraeva mai.
La sua amica Lady aveva garantito la gestione del tutto e un aumento
pecuniario da parte della EFP Corporation a tutti i personaggi di
Ranma 1/2 con percentuale maggiorata alla loro manager... alias Nabiki
Tendo.
Ben presto le tre Ladies avrebbero dovuto far uso di tutte le loro armi
per ripristinare l’ordine e la serenità alla EFP
Coorporation.
***
Alto, moro, due meravigliosi occhi tempestosi, quello che aveva tutta
l'aria di essere il protagonista dell'eterogeneo gruppo camminava a
passo svelto e furioso. La mascella contratta, lo sguardo determinato,
“ci sentiranno adesso” pensava stringendo i pugni.
Di fianco a lui, che cercava di reggere il suo passo, una ragazza con
il caschetto nero camminava con il viso rosso e l'aura incendiaria.
“Ne ho io un bel po' di cose da dire!!” si ripeteva
mentre fissava le vetrate del palazzo verso cui si stavano dirigendo.
Ancora più indietro, tanto svelta e leggera che pareva
volare, una ragazza con i tratti sì orientali ma molto
più marcati degli altri, si spostava i lunghi capelli
lavanda dal viso mentre il suo sguardo fiero si infiammava al pensiero
di una imminente battaglia. “Le sfidelò tutte,
quelle stleghe”.
Vicino a lei un ragazzo con dei lunghissimi capelli neri e un paio di
spessi occhiali, affilava le armi nascoste dentro la lunga tunica
bianca. “Non preoccuparti mia amata, penserò io a
difendere il tuo onore!” rimuginava fra sé.
Molto lontano dall'infernale bolgia, un gruppetto più pacato
sembrava quasi passeggiare mentre gli altri correvano.
Un signore di mezza età, pelato e con il passo affaticato,
si chiedeva se avrebbe trovato cibo, mentre la moglie al suo fianco
teneva ben saldo un fodero che portava agganciato alla vita.
Un altro uomo, anch'esso di mezza età ma decisamente
più di bell'aspetto del primo, camminava tenendo sotto
braccio una splendida ragazza, la figlia, che nel frattempo si
domandava cosa avrebbe dovuto fare lei, così gentile per
natura e per niente incline alle lamentele.
Al suo fianco c'era un uomo che balbettava alle domande della dolce
ragazza, inforcava occhiali appannati e parlottava con uno scheletrino
sulle spalle.
Di poco dietro di loro, un'altra ragazza con il caschetto castano e i
tratti acuti muoveva velocemente le dita su una calcolatrice,
pregustando mentalmente il lauto guadagno di quella giornata. La
mezzana delle Tendo ripensava ai precisi accordi con una
delle Ladies. Foto e drink in cambio di garanzie e compensi maggiorati
sull'uso improprio dei loro personaggi da parte della EFP Corporation.
Ripose la calcolatrice nella sua costosa Prada ed estrasse uno
smartphone ultimo modello, digitando velocemente un messaggio sulla
tastiera touch “Tutti i pesciolini nella rete, dolcezza!
Sarà una giornata memorabile e la serata si preannuncia
ancora meglio...”
Ai lati due piccole figure saltellavano veloci, tanto che parevano
quasi due schegge.
Un po' più indietro un ninja buffo e basso si prodigava a
srotolare un tappeto rosso, mentre tre figure dall'aria regale ci
camminavano sopra lentamente: una bellissima ragazza vestita da
ginnasta, che nel frattempo faceva roteare un nastro rosso fuoco e
spargeva petali di rosa nera al suo passaggio, facendo echeggiare una
risata da fare gelare il sangue nelle vene; un giovane aitante dai
capelli castani, vestito da kendoka e che sguainava una lunghissima
spada di legno, e un signore parecchio strano che suonava un ukulele e
aveva una corona di fiori hawaiana intorno al collo.
Qualche metro più giù altre persone camminavano
parlottando e bofonchiando del fatto che loro “si erano
stufati di essere relegati a figure marginali”.
A chilometri di distanza invece, un bel ragazzo muscoloso si guardava
introno spaesato, trascinandosi dietro un pensante zaino e un grande
ombrello rosso, pensando ai compagni persi, mentre la ragazza che gli
era di fianco sbraitava dimenando un attrezzo da cucina:
- Come cavolo hai fatto? Erano davanti a noi, DAVANTI A NOI!!!! -
urlava mentre seguiva contrariata l' amico che nel frattempo
spulciava pensieroso e mesto una cartina.
***
Dalla strada, 25 piani più giù, proveniva un
frastuono infernale.
Le tre ragazze si prepararono ad accogliere i loro ospiti.
Lady Ice alzò il telefono e diede istruzioni al portiere per
fare entrare immediatamente la folla assiepata all'ingresso,
sempre che non volesse mettere a repentaglio la propria
incolumità.
Sembrava uno di quegli scioperi in cui gli operai in tumulto
manifestano sotto le imponenti sedi delle società. La
differenza era che le conseguenza avrebbero potuto essere ben
più disastrose di una “semplice” rivolta
operaia!
La rossa si accomodò nuovamente sulla poltrona di pelle
nera, aggiustandosi gli occhiali ed assottigliando lo sguardo ambra; la
bionda più giovane prese anch'ella una sedia, avvicinandola
alla scrivania e accomodandosi al fianco dell'amica.
La signora del gelo sorrise sorniona e sicura di sé
,sistemandosi la strettissima e poco coprente camicetta
bianca nella gonna, e iniziò mentalmente
il conto alla rovescia "tre... due... uno..."
Sarebbe stata una giornata coi fiocchi!
***
Buonasera a tutti!
Per inaugurare questo nuovo contatto "Le Ladies14" che racchiude tante
meravigliose autrici, tre di noi si sono unite e hanno prodotto per voi
questa storia di cui, se siete arrivati fino qui, avete appena letto
l'introduzione.
Sperando che vi piaccia, tutte e tre ringraziamo chiunque abbia la
bontà di leggere e il tempo e la voglia di lasciare una
recensione.
Ps: Ogni riferimento a fatti, cose o persone reali è
puramente voluto... ops, volevamo dire casuale!
Aron_oele, faith84, Pchan05
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