_*un senso anche per lui*_
Un piccolo tavolo, coperto di polvere, sul quale
v’era solo un lungo bicchiere di cristallo, con
un’unica rosa bianca. Accanto ad esso una poltrona di velluto
rosso e pesante legno placcato in oro. Barocca e di cattivo
gusto, anch’essa sporca e coperta di polvere. I drappi alle
finestre erano neri, e la poca luce che li superava proiettava ombre
sinistre nella stanza.
L’unico altro arredo nella stanza era un letto. Un letto a
baldacchino fatto di legno scuro, grossolanamente intagliato, e di
velluto rosso scuro, con le tende semiaperte, da dietro le quali
proveniva il suo respiro affannoso, molto simile al rantolo di una
bestia ferita.
Miharu si avvicinò con passo cauto, in silenzio.. non voleva
disturbare il suo riposo.. eppure doveva vederlo, sarebbe potuta essere
l’ultima volta … Lo guardò, disteso su
quel letto, con la polvere che copriva persino il suo esile corpo..
“ Yoite..”
Sussurrò allungando la mano verso di lui.. avrebbe voluto
accarezzarlo … non era mai riuscito a farlo, i soli contatti
che lui e Yoite avevano erano sempre violenti.. passionali a volte, ma
non c’era mai una carezza, non c’era mai dolcezza..
Finalmente sfiorò il suo viso.. era soffice.. più
soffice di quanto avesse mai immaginato.. uno così se lo
immaginava più duro.. e freddo.. eppure fragile.. come il
vetro.. invece la pelle di Yoite era morbida e liscia, e sembrava
resistente.. non vetro.. piuttosto.. seta..
“ Yoite è come la seta …”
Disse innocentemente, dimenticando per un attimo che
l’altro stava dormendo..
Il sonno di Yoite si agitò. Il ragazzo storse un poco il
naso e borbottò nel sonno… chissà cosa
sognava, uno come lui..? Pian piano i suoi occhi blu si
aprirono, per incontrare quelli verdi di Miharu …
“ Miharu ..”
Chiamò il suo nome con la voce stanca, affaticata.
Si poteva facilmente intuire che la morte ormai lo stava raggiungendo
in quel letto polveroso … il più giovane si
sedette accanto a lui, poggiando la testa sul cusino, stando
ben attento a non poggiarsi su di lui, per non rendergli ancora
più difficile respirare..
“ Yoite … non te andare … ho bisogno di
te..”
Il più grande tossì, una, due volte, poi fece un
piccolo sorriso …
“Miharu” sussurrò “sai bene
che non c’è scampo per me … ormai ho
consumato troppa della mia vita..”
Con un grandissimo sforzo gli prese la mano con la sua.. La sua
vita… quell’inutile susseguirsi di sofferenza che
era stata la sua esistenza fino a quel momento.. sarebbe stato
piacevole morire.. eppure per lui non era sufficiente.. voleva non
essere mai nato, non aver mai causato tutti i dolori che
inevitabilmente, nella sua vita, aveva inflitto..
“ Tutto ciò che ti chiedo, ora, è che
tu realizzi il mio desiderio.. ti prego Miharu.. cancella la mia
esistenza…”
A Miharu, sentendo quelle parole, le lacrime salirono agli occhi in un
lampo, e presto la sua voce fu rotta dai singhiozzi mentre iniziava a
parlare..
“ Non è giusto … non puoi lasciare
questo mondo, non adesso, che hai trovato qualcuno che ti ama
… io non.. non posso vivere senza di te
… Yoite.. capisci che la tua esistenza mi è
indispensabile…? Senza di te io non sarei mai stato la
persona che sono ora.. avrei continuato ad essere indifferente a tutto,
e invece guardami… sto piangendo.. ed è solo
merito tuo.. non te ne andare proprio adesso..”
Yoite si lasciò sfuggire un sorriso,a quelle parole
… Miharu non era più il ragazzo di un tempo,
no… finalmente sapeva dire ciò che provava..
finalmente provava qualcosa… era merito suo..? Si decise che
sarebbe stato bello crederlo… Nonostante tutto, era riuscito
a trovare un senso alla sua esistenza … ora poteva morire
tranquillo.
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