Frammenti

di draconisfirebolt
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Mani

 

Un contatto che è un punto fermo per non essere inghiottiti dal buco nero di sensazioni che, prepotente, li strappa alla realtà: quella di essere riempito e completato e spaccato a metà da Ian, quella di affondare e annegare e perdersi nella stretta di Mickey.
Due mani chiuse l’una sull’altra, un cazzo di compromesso che entrambi sono costretti ad accettare.
Per Ian, poter toccare quelle nocche sempre sbucciate, quelle dita che urlano costantemente al prossimo di andare a fare in culo, significa sgattaiolare nell’anticamera del mondo selvaggio e caotico di Mickey.
Per Mickey, quella presa salda è poter assaporare la pelle di Ian illudendo se stesso che si tratti di un male necessario per avere sempre di più da quelle spinte profonde e perfette che lo mandano in paradiso.
Un contatto che brucia con l’intensità di mille soli, che detona ogni loro singola terminazione nervosa, che non è più solo una fottuta scopata.

 
***



 
Insieme e felici.
Il loro ossimoro personale, una contraddizione fottutamente crudele che mangia vivi sogni e speranze.
Le labbra si divorano, le lingue s’inseguono e si scontrano e si fondono in un bacio tanto forte da mancargli l’aria, in un bacio selvaggio e selvatico che sa di sangue e di prima.
Prima, un tempo fuggito lontanissimo lasciandosi dietro una scia di briciole, di momenti imperfetti da buttar giù tutto d’un fiato, che bruciano più di una sorsata di gin, della carezza di fuoco di un cazzo di proiettile, della superficie rovente di una piastra.
Momenti imperfetti come quello, in cui le mani di Ian esitano e tremano e si fermano a mezz’aria, senza trovare il coraggio per aggrapparsi a Mickey, in cui le mani di Mickey sui fianchi di Ian non bastano per tenere insieme i pezzi. 




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