Dopo una lunga giornata di lavoro, sto finalmente tornando a casa. Sono
uscito poco fa dalla Marukawa, e non appena ho messo il piede fuori da
quell'edificio, l'aria mi ha inebriato le narici. Sono stato quasi
tutto il giorno al telefono, a fare avanti e indietro e non ho mai
neanche provato ad uscire per prendere una boccata d'aria fresca,
essendo stato sommerso dal lavoro tutto il giorno.
Alzo lo sguardo e noto che il cielo è di un sereno scuro,
con qualche punto luminoso che lo ricopre. Riesco a vedere anche la
luna, la quale osservo attentamente. Osservandola, ripenso alla mia
più grande passione: la letteratura. L'ho sempre amata e non
ho mai cambiato opinione a riguardo, neanche adesso che mi sto
focalizzando sui manga shojo. All'inizio non avrei mai pensato che
potesse piacermi lavorare coi manga, ma alla fine si è
scoperto un lavoro che mi interessa. Sto ampliando le mie conoscenze e
penso sia una cosa davvero positiva, sopratutto se riesco a metterci
passione. Mi lamento spesso per gli orari assurdi che faccio,
sopratutto perché la sera sono esausto. Arrivo la notte a
casa e non ho la forza neanche di prepararmi qualcosa da mangiare, per
questo la maggior parte delle volte lascio perdere e mangio il giorno
seguente. Non è salutare, ma sono sempre talmente stanco che
mi passa addirittura l'appetito; l'unica cosa che voglio fare
è buttarmi sul mio candido letto e addormentarmi, proprio
come adesso. In questo momento sto attraversando le varie vie per
arrivare alla stazione, così da prendere il treno e starmene
un po' seduto a rilassarmi.
La strada è davvero isolata, visto che è l'una di
notte. Mi guardo intorno e vedo poca gente, visto che di
mattina le strade sono quasi sempre sommerse dalle persone.
C'è un tale silenzio che i miei pensieri non sembrano
neanche provenire dalla mia mente, nonostante io stia proprio pensando.
Questi pensieri contorti li faccio proprio quando il mio cervello si
sta spengendo, infatti sento anche le mie palpebre abbastanza pesanti.
Oggi ho lavorato come un dannato, per non parlare del mio capo che,
come ogni giorno, mi ha fatto perdere la pazienza. Takano Masamune mi
tormenta quasi sempre: sia a lavoro, sia in privato. Oggi,
fortunamente, si è dovuto trattenere a lavoro
perché aveva una riunione davvero importante. Sì,
quei pazzi fanno addirittura le riunioni a tarda notte e mi sembra
quasi impossibile. Visibilmente non sembrava stanco ma so perfettamente
che lo era, dato che il giorno prima era dovuto rimanere a lavoro fino
a tarda notte per un'altra riunione, e così anche io. Quella
riunione è stata davvero estenuante, sopratutto
perché Takano-san mi ha assillato anche mentre tornavamo a
casa insieme. Ero sfinito.
Porto lo sguardo davanti a me e vedo una coppia sorridente: una ragazza
dai capelli neri, lunghi e lisci. Un sorriso che non vuole sparire dal
suo volto e le sue gote arrossate, a causa del ragazzo accanto a lei
che la stringe, così da tenerla al caldo in questa fredda
notte. I capelli di lui sono mossi e castani, riesco a vedere il suo
sorriso di profilo. Mi domando, ma cosa ci fanno in giro a quest'ora?
Più che altro, perché non smettono di sorridere?
Non mi dà fastidio, ma non riesco a non pormi delle domande.
Non so bene cosa sia l'amore, mi sono innamorato una volta sola da
quando sono nato, quindi non sono molto esperto a riguardo. Certo,
lavoro coi manga shojo, ma questo non fa di me un esperto in amore.
Nonostante tutto, non appena sento la parola "amore", il volto di
Takano-san si fa strada nei miei pensieri e ciò mi irrita.
Sono stato innamorato di lui alle superiori, l'ho osservato per ben 3
anni nella speranza di prendere il coraggio di andare da lui e
parlargli. Non l'ho mai trovato, a parte quella volta in cui mi si
è presentato davanti ed i miei sentimenti sono sgorgati
fuori dalle mie labbra. Se devo essere sincero, è stata una
delle situazioni più imbarazzanti della mia vita, ma ero
solo un ragazzino ingenuo. Non sapevo a cosa stavo andando in contro, e
alla fine, infatti, sono riuscito a rovinare tutto a causa della mia
insicurezza e testardaggine. Quello ormai è il passato ed io
non intendo guardarmi ancora indietro: voglio focalizzarmi sul lavoro e
riuscire ad imparare più cose possibili, così da
poter essere fiero di me.
Purtroppo però, non sta andando tutto liscio come l'olio. Ho
paura di quello che sto provando giorno dopo giorno per Takano-san, ed
ho timore che se ne possa presto accorgere. Più volte mi ha
fatto la fatidica domanda "tu mi ami, non è
così?" ed io, con la mia solita insicurezza, lo rifiuto. Lui
sa che la mia risposta a quella domanda non è mai sincera,
eppure continua a pormela nella speranza di una parola positiva.
Più volte ho provato a dirgli "sì, ti amo", ma
puntualmente la mia mente va contro al mio cuore e mi impedisce di
rivelare ciò che realmente provo. Non penso sia una cosa
negativa, ma è una cosa che mi assilla. Sembrerò
egoista, sembrerà che lo tenga sulle spine, ma non
è così. Non è un gioco per me, e so
che non lo è neanche per lui. Non voglio illudermi come la
coppia che ho appena superato: niente dura per sempre, tutto ha una
fine. Vorrei tanto dirlo loro, così che non si illudano di
stare insieme per l'eternità e amarsi fino a che morte non
li separi. Non è che così che gira il mondo: il
giorno prima ami, il giorno dopo sei indifferente. Ci sarà
sempre qualcuno migliore di te, e quel qualcuno potrebbe portarti via
la persona che ami. Ho sempre pensato questo di Yokozawa-san, colui che
ho sempre paura di incontrare. Da poco mi ha dato il consenso di
avvicinarmi a Takano-san, e questo mi ha reso felice per un momento. Mi
chiese se fossi innamorato di Takano, ed io gli risposi di sì. Da
quel giorno ho sempre pensato che, un giorno, sarei riuscito a dirgli
"ti amo" senza farmi troppi problemi, ma ancora oggi non riesco a
mettere due frasi insieme quando sono con lui. Ho sempre voluto che ci
fosse un rapporto professionale e basta, ma non è mai stato
così. Lui è sempre riuscito a trasportarmi nella
sua vita privata ed a farmi diventare parte di essa come se niente
fosse. Ha quel potere di attirare le persone ed io ne sono rimasto
estasiato. Rivolgo un'altra volta il mio sguardo alla luna e su
quest'ultima compare il volto di Takano-san, ed io non posso far altro
che arrossire e pensare all'ultima volta che ci siamo baciati.
È passato del tempo dall'ultima volta che mi ha
"cortesemente" invitato a casa sua, ma so perfettamente che non ha il
tempo di dedicarmi delle attenzioni private. Il lavoro sommerge
entrambi e siamo sempre stanchi morti. Non che mi dispiaccia, per
carità! Anzi, sono contento di avere degli attimi di pace e
di non vedere il suo volto prima di andare a dormire, ma... non posso
scordarmi l'ultima volta che mi ha toccato ed ha sussurrato il mio
nome, con in seguito il solito "ti amo" che non riesce a non dire
quando siamo da soli. Bagnati dalla pioggia, ci siamo adagiati sul suo
letto e lui non ha fatto altro che regalarmi tenerezze e toccarmi con
gentilezza. Quella notte ho fatto davvero fatica a trattenermi, dal non
innamorarmi ancora di più di lui. Stavo per raccogliere il
mio coraggio e dirgli cosa sento realmente per lui, però mi
interruppe con la sua voce profonda. Ci siamo addormentati, abbracciati
sotto le coperte. È stato un momento magico che
difficilmente riuscirò a dimenticare, ma nonostante tutto
non posso non pensare ai contro. No, non penso al fatto che siamo
entrambi uomini, quello ormai l'ho superato, ma lavoriamo insieme e
difficilmente riusciamo a non unire lavoro e vita privata. Cerco di
creare un rapporto professionale con lui ma lo smonta in pochi istanti,
quando mi guarda negli occhi. Con quello sguardo so bene cosa vuole
dirmi, ed io non posso far altro che far cadere la mia armatura ed
arrendermi.
Sono finalmente arrivato alla stazione e per un pelo non ho perso il
treno. Ci è mancato davvero poco, anche questa volta. Mi
lascio spesso spaesare dai miei pensieri e così rallento il
passo. Rifletto su cose che, per me, sono inutili. O almeno lo
sembrano, ma guarda caso, fuori dalla mia mente, non lo sono. Trovo
facilmente un posto a sedere visto che il treno è abbastanza
povero di gente. Poggio la borsa sulle mie gambe e mi allargo un po' la
sciarpa, così da lasciare aria alle mie labbra. Mi
adagio con la schiena contro lo schienale del sedile, e guardo fuori
dal finestrino di fronte a me. Il treno parte lentamente e vederlo
andare così piano mi rilassa davvero molto. Rivedo ancora
una volta il volto di Takano-san e non mi accorgo neanche che il treno
accellera notevolmente. Il suo volto non vuole sparire dal finestrino e
rifletto: certo, è la stanchezza. Non può essere
altro che questa. Non posso avere voglia di vederlo dopo una giornata
passata al lavoro con lui, è impossibile.
Ma nonostante tutto, ho davvero voglia di vederlo. Non posso negarlo
questa volta ma è vero, sono stanco, però ho
voglia di vederlo. Probabilmente, se ne avrà la forza,
sarà lui a venire da me ed a suonare alla mia porta, e
stupidamente io non aprirò. Non solo per la stanchezza e la
poca voglia di andare ad aprire, ma perché non
vorrò fargli capire che lo stavo aspettando. Il solo
pensiero che dietro la porta ci sarà lui, mi rende
tremendamente felice. Penserà a me prima di andare a
dormire, anche se io lo deluderò come un idiota. Cerco
inutilmente, quasi sempre, di allontanarlo da me. Non ci riesco mai e
tuttavia, continuo a farlo. Ci provo e riprovo, fino a quando
Takano-san non perde le staffe e ripete in tutti i modi che mi ama. Lo
ha fatto varie volte, ed io stupidamente ci ricasco ogni volta. Sono
ancora ingenuo, inesperto. Mi perdo nelle sue parole che mi fanno
battere forte il cuore, mi perdo in quello sguardo che mi guarda sia
con rimprovero che con tenerezza. Il suo volto non vuole sparire dal
finestrino ed io sbuffo, portando questa volta lo sguardo sulla mia
borsa. È ingiusto che il suo pensiero mi tormenti
così, ed io non so come reagire. Mi rende impotente, non
sempre riesco a respingerlo e questo mi rende schiavo del suo amore
incotrollato. Non lo controlla, appunto: lo esprime e basta. Non mi
dà il tempo di pensare ad una soluzione, non mi
dà il tempo di fare e dire niente. Sospiro piano e chiudo
gli occhi per un attimo: ho rischiato per una manciata di secondi di
addormentarmi. La stanchezza inizia seriamente a farsi sentire ed io
non vedo l'ora di tornare a casa, così da potermi riposare.
Non farò uno spuntino nemmeno oggi, mi rifarò
sicuramente domani. Ammetto di non avere neanche un buon odore, ma
anche a questo penserò domani. Forse penso davvero troppo e
questo, probabilmente, è un mio lato negativo. Non sempre mi
esprimo a parole, penso e ripenso invece. Sono bravo a pensare, lo
ammetto. Sono anche bravo ad andare in confusione coi miei stessi
pensieri, e credo che questo mi renda abbastanza stupido. Non ho una
grande autostima, ma so di avere un potenziale per diventare un editore
eccellente. Questa sicurezza me l'ha donata Takano-san,
perché lui crede davvero in me sul campo di lavoro. Tante
volte dice che sono inutile e anche un idiota, ma so che lo fa per
spronarmi. Poche volte penso al motivo di questi insulti, infatti
agisco e basta. Mi sprona a dare il meglio di me e per questo vorrei
tanto ringraziarlo, ma sembrerei troppo dipendente dalle sue parole,
no? A dirla tutta non lo so, ma non voglio risultare "tutto fumo e
niente arrosto".
Il treno si ferma e noto che quella è la mia fermata, allora
mi alzo un po' svogliato e mi ricopro la bocca con la sciarpa, dato che
fuori fa abbastanza freddo. Tremo non appena metto fuori i piedi dal
treno; si stava veramente bene seduti lì. Esco dalla
stazione con passo svelto visto che voglio tornare presto a casa e dopo
guardo nuovamente la luna ed il cielo scuro. Niente nuvole che lo
ricoprono e questo mi fa sorridere. L'aria è fresca e per
strada non c'è anima viva: amo quando in giro non
c'è nessuno. Amo il silenzio e il vento fresco, mi
rilassano. Mi incammino verso casa e mi guardo intorno, notando che
vari negozi sono ormai già chiusi. Guardo l'orologio e noto
che sono arrivate le due di notte, così ripenso a
Takano-san. Non so se è ancora in riunione oppure no, spero
però che sia uscito da quell'edificio. Non mi sto
assolutamente preoccupando per lui, ma so che è straziante
rimanere chiusi in quel posto per così tante ore. L'ho
vissuto in prima persona e so che è estenuante. Sento le
guance divenire nuovamente calde, e questo mi fa capire che sono
arrossito. Va bene, mi sono preoccupato per il mio capo e vicino di
casa. È più forte di me, non posso far altro che
ammettere la straziante verità. Entro nella Marukawa dove
tutti i miei pensieri scompaiono a causa del lavoro infinito, ne esco e
tutto ciò che avevo lasciato fuori ritorna nella mia mente.
È la solita routine ormai, non posso farci niente.
Takano-san non è un pensiero costante, però ci
penso spesso. Mi è difficile ammetterlo visto che lo nego
ogni volta, ma oggi sono troppo stanco per negare la triste
realtà. La verità è che lui
è il pensiero più bello che avvolge la mia mente.
Ho finalmente fatto una lunga strada in salita e riesco a vedere il mio
palazzo: dolce casa, sto arrivando! Dopo una lunga giornata di lavoro
mi sento sereno. Riesco già sentire le coperte che mi
avvolgono. Affretto il passo e le grandi porte del palazzo si aprono
non appena mi piazzo davanti ad esse, così da farmi entrare.
Non appena entrato, vedo subito l'ascensore e senza pensarci due volte
gli vado in contro e premo il pulsante per farlo arrivare magicamente
da me. Non appena arrivato, apro le sue porte ed entro, per poi premere
il pulsante del mio piano. Tiro un sospiro di sollievo, e capisco di
aver finalmente finito un'altra giornata estenuante. L'ascensore si
ferma e dunque apro le porte, esco e le richiude alle mie spalle. Vedo
la porta dell'appartamento di Takano-san e mi avvicino a quest'ultima,
osservandola attentamente. Non so esattamente che espressione si sia
dipinta sul mio volto e non voglio neanche saperlo, ma sento la sua
mancanza. Non vorrei avere un'espressione affranta per questo, quindi
non voglio davverlo saperlo. Abbasso lo sguardo e sospiro di nuovo, per
poi dirigermi verso il mio appartamento. Arrivato davanti la mia porta
prendo con calma le chiavi dalla mia borsa, per poi aprirla. Do
un'altra occhiata alla porta accanto, ed in seguito entro in casa mia.
Con poca curanza mi spoglio del mio cappotto e sciarpa, buttando questi
indumenti sul pavimento all'entrata. Faccio lo stesso con la borsa e
poi mi dirigo verso la mia stanza, non accendendo nemmeno la luce. Mi
lascio cadere sul morbido letto e mi sento subito riavere. Non voglio
cambiarmi i vestiti, non ho la forza di farlo. Non voglio neanche
togliermi le scarpe, non mi interessa.. voglio solo dormire e non
pensare più a niente. Ma il pensiero di Takano-san arriva
giusto in tempo ad interrompere la mio soave dormiveglia. Il suo volto
spunta di nuovo tra i miei pensieri, ed io sorrido senza neanche
volerlo. È come se lui, da quando l'ho incontrato di nuovo,
sia il mio sogno proibito. Non l'ho mai avuto veramente tutto per me,
non ho mai realmente assaporato la sua compagnia e me ne pento. Ad
essere sincero, vorrei avere la sua compagnia sempre. Mi irrita la
maggior parte delle volte, ma non importa: lui è fatto
così ed io non voglio che cambi. Mi ha aiutato a ritrovare
la fiducia in me, e nessuno ci è mai riuscito. L'ho sempre
considerato speciale: difficilmente mi innamoro e mai avrei sospettato
che mi sarebbe successo, ma poi è arrivato lui. Ha sconvolto
la mia vita e all'inizio la trovavo una cosa abbastanza strana, poi ho
pensato che non c'è niente di male nell'amare qualcuno; che
sia del tuo stesso sesso o meno non importa. Che sia di un colore
diverso di pelle non è importante. L'amore non è
un'arma di discriminazione, è un potere col quale sentirsi
sereni insieme a qualcuno. Solo ti manda in confusione se non fai
attenzione, ed è quello che è successo a me.
Adesso, però, sto facendo pian piano chiarezza su quello che
provo. Takano-san ha sia difetti che pregi come ogni persona, e lo
ammiro per ognuno di questi. Non lo considero perfetto
perché nessuno lo è, ma se dovessi spiegare il
perché non riesco a mandarlo via dalla mia vita, direi che
per me, lui è la definizione di amore. Se lo mandassi via,
sarebbe come se stessi mandando via l'amore da me e non è
quello che voglio. Non voglio che quel sentimenti abbandoni la mia
vita, nonostante mi abbia creato abbastanza problemi. Non mi sono mai
innamorato di nessuno, solo di lui. Si dice che se ti innamori due
volte della stessa persona, è perché quello che
provavi, in realtà, non se n'è mai andato. Forse
è per questo che lo amo ancora, di nuovo. I miei sentimenti
per lui non sono mai cambiati dalle superiori, e mi ritrovo a capirlo
adesso. Ammetto di essere un caso disperato, perché so
perfettamente che domani mattina ritornerà tutto uguale. Non
ammetterò di essere innamorato di lui e che non voglio
averlo nella mia vita, ma l'importante è ciò che
sto pensando adesso.
Sono accasciato sul mio letto, praticamente in dormiveglia e penso al
suo bellissimo volto. In questo preciso istante, nel quale mi sto
lasciando prendere dal sonno, sento il campanello suonare. Sorrido, con
la testa accasciata sul materasso e gli occhi chiusi. So chi
c'è dall'altra parte della porta e non posso non essere
felice, e per questo sussurro un flebile "ti amo, Takano-san".
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Salve a tutti i lettori!
Questa è la mia prima storia su Sekai ichi hatsukoi, e devo
dire di essere un po' fiera di quello che mi è uscito fuori.
Ho scritto il tutto ascoltando proprio l'ending di questo anime, e devo
dire che mi ha ispirata abbastanza. Inoltre, spero di non essere andata
troppo OOC, ma ho voluto riflettere profondamente sui pensieri di Ritsu
dopo una lunga giornata passata assieme a Takano. Nell'anime e anche
nel manga non ci sono i suoi pensieri più profondi,
ovviamente, quindi ho voluto provare io a trascriverli. Insomma, spero
di essere riuscita nel mio intento!
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