Il lato oscuro del Cuore
In una notte di tristezza
Will si
buttò sul letto, con la seria intenzione di affondarci dentro e di non
riemergere mai più. Aveva litigato con sua madre per l’ennesima volta per i
voti non proprio brillantissimi a scuola ed era stata accusata di aver passato
troppo tempo con Matt trascurando gli studi.
Troppo tempo con Matt?
Che fra una storia e l’altra non vedeva da
quasi due settimane?
La verità
era tutt’altra, una verità che non poteva raccontare a sua madre e, se anche lo
avesse fatto, a cui non avrebbe mai creduto. Non poteva certo dirle che era
semplicemente esausta perché aveva salvato un paio di universi nell’ultimo
mese.
Ridacchiò
amaramente immaginando la faccia di sua madre alla notizia. Lei, che a volte
non ricordava nemmeno di buttare la spazzatura, in giro a salvare i mondi...
sentiva il suo cuore, e con lui il Cuore di Kandrakar,
pesante come non mai.
Affondò
la testa nel cuscino. Non aveva più lacrime ma aveva ancora una gran voglia di
piangere. Voleva solo rimanere lì e non pensare più a nulla, né a sua madre, né
a Matt, né alla magia, né alla scuola. Tutto sembrava essersi coalizzato contro
di lei per farla soffrire.
La luce
della lampada iniziò ad affievolirsi, per poi tornare a brillare più forte di
prima. Incuriosita, Will alzò lo sguardo. Il fenomeno si ripeté un paio di
volte, finché la lampadina dell’abatjour non esplose del tutto, spargendo vetri
per la stanza.
«EHI!»
Si mise
seduta sul letto esclamando ad alta voce: «Cosa succede?»
Nessuna
risposta. Strano, per lei che aveva il potere di poter parlare con qualunque
oggetto elettronico, quel silenzio era quantomeno inquietante.
«Vice-Mamma?
Mi senti?»
Nulla,
nemmeno dal suo cellulare, che di solito era il più ansioso. Per un attimo
pensò che i suoi poteri si fossero affievoliti, ma sentì quasi subito nel palmo
della sua mano il Cuore, brillante e caldo come sempre. E allora cosa...
La
finestra si spalancò di colpo, come aperta da una tromba d’aria. Will si riparò
il volto preparandosi ad essere investita dal vento... che però non venne.
Nella stanza c’erano solo un buio e un silenzio innaturali, ma quasi... rassicuranti, in qualche modo, come un
dolce sonno ristoratore dopo mille fatiche. L’ansia e la preoccupazione che
aveva provato di fronte a quei piccoli e strani fenomeni scomparvero, scoppiate
come bolle di sapone. Anche la tristezza e la disperazione sembravano essersi
allentate. Si avvicinò alla finestra per chiuderla e solo allora notò la luna
piena. Era di una strana sfumatura violacea, appena più scura del rosa dei suoi
poteri. Il suo sguardo si perse in essa, velandosi anch’esso della stessa
sfumatura rosato - violacea. Quasi senza rendersene conto, scavalcò la finestra
e iniziò a camminare nell’aria, come forse avrebbe saputo fare Hay Lin, ma di sicuro non lei.
Quasi non si rendeva conto di camminare, aveva la testa meravigliosamente vuota
e gli occhi fissi su quella luna che la stava incantando. Non riusciva nemmeno
ad avvertire il Cuore che le premeva nella mano in un inutile tentativo di
metterla in guardia. Will camminò, camminò ancora attraversando mezza città e
ritrovandosi sopra quello che avrebbe dovuto essere l’Heatherdome,
il centro commerciale della città, ma che invece era stato sostituito da un
bastione nero, quasi invisibile nella notte. Will abbassò lo sguardo, ma rimase
impassibile. Non provava alcuna emozione, né stupore, né paura, né nient’altro.
Come se sotto i suoi piedi ci fosse un’invisibile scala, scese fino ad entrare
da una finestra, gli occhi ormai completamente velati di viola.
Non
appena il suo piede nudo si poggiò sul freddo pavimento, avvolto dalla nebbia,
tutto scomparve come se non fosse mai esistito.
Will
compresa.
Il sole
sembrava essere assopito come gli studenti dello Sheffield Istitute,
perché non voleva saperne né di salire sulla linea dell’orizzonte, né tantomeno
di scaldare. Cornelia si strinse nel suo lungo cappotto mentre saliva le scale
che l’avrebbero portata all’ingresso dell’edificio. Lì, come sempre, avrebbe
trovato Will, Irma, Taranee e Hay
Lin. Era un’abitudine naturale iniziare la giornata
scolastica con un saluto, anche veloce e assonnato, alle amiche di sempre.
Ma quella
mattina qualcosa non quadrava.
L’ingresso
era pieno di poliziotti e le sue amiche erano in un angolo vicino all’ufficio
della preside Knickerbocker, agitatissime. Persino Irma, che al mattino era
sempre uno zombie, sembrava preda di una strana frenesia.
Cornelia
si avvicinò in fretta e chiese senza preamboli: «Cosa succede?»
Irma le
rispose agitando le braccia come una forsennata: «Will è scomparsa!»
«Cosa?»
«Abbiamo
visto Susan entrare nell’ufficio della Knickerbocker e stamattina ha chiamato Taranee agitatissima, credendo che fosse scappata di casa
per aver litigato con lei e che fosse a casa di qualcuna di noi.»
La
ragazza con gli occhiali sospirò: «E la cosa più grave è che non riesco a
rintracciarla neanche telepaticamente...»
Cornelia
le guardò serissima: «Temete che la polizia non possa trovarla?»
Hay Lin annuì con aria dispiaciuta: «Temo che dovremo indagare
noi... a modo nostro.»
«D’accordo,
allora. Usciamo e vediamo cosa possiamo fare.»
«Allora, Taranee?»
«Niente.
Non riesco a sentirla neanche qui.»
Cornelia
si guardò intorno. Molto strano che i poteri della Guardiana del Fuoco
facessero cilecca. Nemmeno trasferirsi con la Dislocazione nella cameretta di
Will sembrava essere servito a qualcosa, tranne che ad acuire in ognuna di loro
la sensazione di vuoto. Nonostante la stanza fosse coloratissima e molto
simpatica, con la presenza di tutte le ranocchie che Will adorava, senza la
padrona di casa tutto aveva l’aria di essere molto triste. L’unica cosa che
avevano trovato erano frammenti di vetro di una lampadina rotta, troppo poco
per costituire davvero un indizio. Irma aveva trovato il cellulare di Will
abbandonato sul comodino, con l’avviso della miriade di messaggi che le avevano
inviato e Hay Lin aveva
provato a cercare fra i gli oggetti dell’amica, con delicatezza, qualche altra
stranezza che potesse aiutarle nella loro ricerca.
Cornelia,
stufa, decise di ricorrere alla magia. Di solito preferiva evitare di usarla,
ma il dubbio che l’amica fosse in pericolo l’attanagliava. Si avvicinò al
davanzale, alla ricerca del fiore che aveva regalato a Will qualche mese prima.
Era un’azalea rosa e constatò con un sorriso che l’amica l’aveva trattata con
cura. Mise una mano sulla terra del vasetto, chiuse gli occhi e cercò
d’interrogare la pianta sulla sorte dell’amica, ma non appena cercò di usare i
suoi poteri si accorse che qualcosa non andava. Spalancò gli occhi e le sfuggì
un urletto che attirò l’attenzione delle compagne.
«Corny!»
«Che
succede?»
La
ragazza dai lunghi e fluenti capelli biondi arretrò spaventata: «Io... io
volevo solo parlare con l’azalea, giuro, nient’altro...»
Hay Lin si sporse per guardare e si mise la mano sulla bocca:
quella che Cornelia aveva definito azalea era ora una pianta sconosciuta, viola
e nera, con spine aguzze e un profumo nauseante.
Taranee assunse
un’espressione ancora più seria: «Ok, qua c’è decisamente qualcosa che non
va... qualcosa di grosso... e a questo punto, qualcosa di magico.»
Hay Lin prese in mano la situazione: «Dobbiamo parlarne con
l’Oracolo. Magari anche con la nonna.»
Irma
intervenne: «E come facciamo a raggiungere Kandrakar
senza il Cuore?»
La
ragazza cinese le sorrise dolcemente, prendendole la mano e cercando di essere
forte e rassicurante come sicuramente avrebbe saputo esserlo Will: «Siamo le
Guardiane, c’è una scintilla del Cuore di Kandrakar
in ognuna di noi, nei nostri poteri. E io sono convinta che quattro scintille
facciano una piccola luce... »
Le
ragazze si misero in cerchio, prendendosi per mano e concentrandosi sulla loro
destinazione. Si dislocarono in un fortissimo lampo di luce, che invece di
svanire indenne come sempre esplose rumorosamente, distruggendo oggetti, dilaniando
cuscini e rane di peluche e lasciando la camera di Will in uno stato
disastroso.
L’Oracolo,
osservando tutto questo, sospirò amaramente.
Qualcosa
decisamente non andava.
Ciao a tutti! Questa è
la prima storia su questo fandom che adoro. Dunque,
cosa sarà successo? Lo scoprirete nei prossimi capitoli!
Alla prossima!
Hinata 92