Disclaimer:
Supernatural e i
personaggi non mi appartengono, sono di proprietà di Eric
Kripke, Warner Bros
Studios e tutti coloro che ne detengono i diritti. Il titolo della
fanfiction è
una canzone di Robert Pettersson. Questa storia non è stata
scritta a scopo di
lucro.
* * *
Demone [Primo
passo]
Uno speciale
ringraziamento alla mia Cas
per aver betato il primo capitolo.
Probabilmente non
avrei neppure pubblicato, altrimenti.
Alla larga da
Crowley.
Dean
se lo è ripetuto mille volte da quando Caino ha pronunciato
la sua profezia¹, mentre,
impegnato a prodigarsi in
sorrisi talmente larghi che gli fanno male le guance, dichiara
“Sto bene” e
finge di non vedere quanto Sam lotti per trovare una soluzione.
Non posso farci
niente, solo cercare di resistere il più a lungo possibile, si ripete,
perché
tentare di rassegnarsi a una morte imminente – non
è che non ci sia già passato
– è più facile che continuare a
illudersi di potersi salvare. Sa che non c’è
soluzione: glielo ha confermato Caino, che è morto annegando
nella sua stessa
follia, trafitto dalla lama gemella del marchio che porta il suo nome.
Ha
visto i suoi occhi, Dean, e sa di avervi scorto solo follia e sete di
sangue.
Sa
di essere già stato come lui, non molto tempo prima, quando
la morte non lo ha
accolto costringendolo a un destino peggiore: è diventato
una creatura non
diversa da quella che ha ucciso sua madre tanti anni fa e che ha dato
inizio a
tutto quanto.
Non
ne ha parlato con Sam: preferisce fingere di aver dimenticato
l’assenza di
emozioni, la leggerezza che ha provato quando l’anima non
pesava più su di lui
con tutte le colpe che si attribuisce da solo, l’assoluta
mancanza di terrore
nel sapere suo fratello in pericolo.
Ricorda
che una parte di lui ancora lottava, che un briciolo di
umanità, quello che
guidava le sue dita sul pianoforte facendogli intonare le strofe
di Hey Jude, lo faceva
sentire
come se quello non fosse del tutto il suo posto.
Persino
Crowley lo ha capito: « Perché
non fai a
tutti noi un grandissimo favore e ti schieri da una parte?!
» gli ha
urlato.
Dean
lo ha fatto quando ha dato la Prima Lama a Castiel.
Ogni
tanto ci pensa, a quell’arma maledetta che gli apparterrebbe
per sfortunato
diritto, ma subito tenta di concentrarsi su altro: cerca articoli di
cronaca
nera che suggeriscano la presenza di un caso, va a prendere due birre e
ne
porta una a Sam solo per lasciare che la voce di suo fratello copra i
suoi
pensieri, si butta sul letto con le cuffie alle orecchie e la musica
talmente
alta che la testa minaccia di esplodergli da un momento
all’altro.
Sta
adottando la prima soluzione quando Sam lo raggiunge di corsa, il volto
deformato dalla preoccupazione e il telefono ancora in mano.
Quello
non è mai un buon segno.
«
Che è successo? » domanda Dean, e a dire il vero
è quasi grato di avere una
distrazione, qualunque essa sia.
«
Crowley. » gli risponde Sam. « Crowley ha preso
Cas. Vuole la Lama. »
«
Figlio di puttana. » ringhia Dean, afferrando il coltello di
Ruby appoggiato
sul tavolo.
Mentre
guida ignorando spudoratamente ogni limite di velocità
– un tizio che ha quasi
tamponato gli impreca contro; Dean, per tutta risposta, gli mostra il
dito
medio senza nemmeno fermarsi; « Dean » «
Sbaglio o abbiamo fretta, Sam? » –, si
accorge che le mani gli tremano leggermente e il Marchio brucia, come a
voler
sottolineare la propria presenza.
Non ucciderlo. Non
devi ucciderlo.
Si ripete, come un mantra.
Se
avesse mai imparato a fidarsi di se stesso, forse sarebbe tranquillo,
ma
soprattutto in quelle circostanze non scommetterebbe un dollaro sulla
propria
capacità di autocontrollo.
Non ucciderlo.
*
Dean
non ricorda ogni dettaglio dello scontro.
Ricorda
di essere entrato in un edificio pericolante, di aver trovato Castiel
legato a
una sedia nel mezzo della stanza, conciato decisamente male per un
Angelo del
Signore che ha recuperato i suoi poteri²,
ricorda di aver stretto il coltello di Ruby un po’ troppo
forte tra le dita e
di aver cominciato a chiamare Crowley a gran voce, mentre Sam si
avvicinava
cautamente all’angelo, aspettandosi un’imboscata.
Poi,
i ricordi di Dean si fanno confusi: il re dell’Inferno si
è fatto vedere, ha
detto qualcosa che il cacciatore non riesce a ricordare, poi Castiel,
ancora
sulla sedia e a poca distanza da lui, ha aperto gli occhi, mugugnando
qualcosa
con una smorfia di dolore ed è come se Dean avesse
cominciato a vedere tutto
rosso.
Dopo,
ha la mani ricoperte di sangue, schizzi scuri sui vestiti e un cadavere
sotto
di sé.
Prova
rabbia e non riesce a fermarsi, anche se Sam lo chiama, anche se una
parte di
lui lo sta insultando per quello che ha appena fatto, anche se devono
portare
Castiel al bunker il prima possibile.
Uccidi, uccidi,
uccidi.
È
un impulso incontenibile, una voce che gli parla e lo guida nelle sue
azioni,
spingendolo a continuare a infierire sul corpo immobile sotto di
sé.
Affonda, uccidi. Se
lo merita.
Gli
piace, si sente bene, meglio di quanto non sia stato da tempo.
«
Dean! Dean, fermati. »
Uccidi, uccidi.
«
Dean! Smettila, Dean! »
Sam.
Giusto, Sam.
Il
suo fratellino.
Sammy.
È
come se tornasse a vedere dopo infiniti istanti di completo buio: prima
mette a
fuoco le proprie mani che stringono la lama tinta di sangue fino
all’elsa, poi
il volto deturpato di Crowley. Sente il mondo crollargli addosso, e
forse è per
questo che non si accorge del rumore prodotto dall’arma che
gli sfugge di mano.
Posa
lo sguardo su Sam, che lo fissa con occhi spalancati di terrore,
sorreggendo
Castiel che lo guarda a sua volta. A Dean pare di vedere negli occhi
dell’angelo la consapevolezza di quello che dovrà
fare.
*
Dean
insiste per mettersi a guidare, anche se Sam continua a fissarlo con
quell’aria
preoccupata che, purtroppo, è più che
giustificata. Sistemano
Castiel sui sedili posteriori e il
maggiore dei Winchester gli lancia un’occhiata di tanto in
tanto.
«
Tutto okay là dietro? » domanda a un certo punto,
giusto per spezzare il
silenzio calato nell’Impala e perché non gli piace
che l’angelo chiuda le
palpebre come se volesse dormire o fosse morto.
«
Sto bene. » assicura Castiel, peccato che la sua voce sia
appena udibile.
«
Non capisco: » ammette Dean « credevo fossi tornato
a essere un incredibile
guerriero di Dio o roba simile… Com’è
che Crowley ti ha catturato così
facilmente e ridotto in quello stato? »
«
La Grazia che possiedo in questo momento… Non è
mia… » spiega l’angelo « E
si…
Consumerà… Prima o poi… »
«
Tieni duro, ci siamo quasi. » li interrompe Sam, lanciando
un’occhiataccia
della serie “Lascialo in pace ora, ne parliamo
dopo” al fratello.
Dean,
per una volta, gli dà retta.
First, first you’d
kill Crowley– There’d be some strange mixed
feelings on that one,
but you’d have your
reason, get it done, no remorse.³
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¹ Riferimento
all’episodio 10x14, quando Caino dice a Dean che è
destinato a uccidere prima
Crowley, poi Castiel e infine Sam, perdendo definitivamente la sua
umanità.
² Dean non ha
avuto
a che fare con Castiel a inizio stagione, quando è quasi
morto perché la Grazia
rubata si stava consumando, e non mi pare che gli sia mai stato
spiegato il
funzionamento di tutta questa storia della Grazia esauribile. Se invece
mi
fosse sfuggito, chiedo perdono e vi prego di farmela passare come
licenza
poetica :)
³ Caino,
Supernatural
10x14 “The Executioner’s
Song”
________________________________________________________________
Angolo autrice
Mmh.
Allora. Dunque. Salve *agita la mano*
Questa
è la prima storia in questo fandom, ma diciamo che visto che
almeno quaranta
minuti di ogni mia giornata sono dedicati a una puntata di Supernatural
era
solo questione di tempo prima che mi decidessi a pubblicare qualcosa.
Dunque.
Questa fanfiction è un what if? che vede Dean perdere la sua
lotta contro il
Marchio, come predetto da Caino. Mi auguro vivamente che nella serie si
salvi
(dai su, succederà, siamo ottimisti), ma intanto io ho
scritto la versione
tragica della cosa. Perché io adoro Dean e per questo deve
soffrire. Come se
non patisse già abbastanza nel canon.
Si
tratta di una mini-long che, vi anticipo, dovrebbe durare tre capitoli
(gli
altri due saranno un po’ più lunghi rispetto a
questo). Vi avverto inoltre che
non ci saranno coppie all’interno della fanfiction, essendo
più
un’introspettiva su Dean, ma
sappiate
che io shippo Destiel. Ho cercato di mantenere il rapporto platonico,
ma non
sono certa di esserci riuscita come si deve.
Essendo
poi la mia prima storia nel fandom, è possibile
probabile che abbia
combinato qualche disastro con la caratterizzazione. Anche
perché Dean va
fuori di testa qui. Quindi, avvisatemi se ritenete che sia
necessaria la
nota OOC. Ovviamente le critiche costruttive sono sempre bene accette,
non sono
Chuck, io.
Bene,
grazie a chiunque sia arrivato fin qui, cercherò di
aggiornare tra cinque/sette
giorni al massimo :)
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