Peanuts

di Baldr
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Kamar



Peanuts




Gli piacevano gli appostamenti, assieme a suo padre si divertiva un sacco, ascoltando le notizie che giungevano dalla radio della polizia. Quella sera,però, non c’era il vecchio con lui, il suo compagno era sin troppo taciturno e lo metteva vagamente in soggezione.
Stiles lanciò un’occhiata a Derek, seduto sul sedile del passeggero, intento a leggere un libro. Non poteva prendersi un kindle e scaricarsi migliaia di ebook? No, doveva fare l’antiquato, il fuori dal mondo, come se già l’essere un licantropo non lo mettesse ai margini della società.
Tamburellò sul volante della jeep con le dita e poi si sporse verso il cruscotto. Derek sollevò lo sguardo dalle pagine per osservare i movimenti dell’umano, fissandolo con sguardo truce. Era iperattivo, non stava mai fermo un secondo: un terremoto sarebbe stato più tranquillo.
“Stiles, riesci a stare fermo un istante?” ringhiò sommessamente.

L’umano recuperò un pacchetto di arachidi tostate dal cruscotto e tornò a sedersi compostamente al suo posto. “Sono fermo.”
Derek sbuffò tornando a immergersi nella lettura. Stiles aprì il pacchetto di noccioline, ne versò un poco sul palmo e le infilò in bocca, masticando rumorosamente.
“Mi spieghi perché devo starmene qui con te? Non potevo stare con Scott?”
“Se vuoi morire, ti ricordo che è luna piena.”
Stiles ne scimmiottò in silenzio il dire, confidando nel fatto che il mannaro stava ancora leggendo. “Come se fosse colpa mia.”
“Lo è.”
L’umano lo guardò piccato. “Che c’entro io se è luna piena?” prese una nocciolina e la gettò in aria, inghiottendola al volo.
Derek distolse lo sguardo dalle pagine e lo guardò gelidamente, senza proferire verbo.

Stiles si picchiettò il pugno sulle labbra e guardò altrove. “Non potevi starci tu a controllare il locale?”
Derek portò lo sguardo tagliente sull’umano. “Stiles, chi è l’unico testimone di uno degli omicidi?”
Il ragazzo arricciò le labbra, annuendo. “Io… Ho capito” disse in uno sbuffo, per poi tornare a fissare il licantropo. “E non potevamo separarci?” chiese, abbozzando un sorriso.
“No. Ti ripeto il piano, nel caso qualcosa ti fosse sfuggito: se vedi l’assassino, me lo indichi e gli apro la gola. Non mi sembra difficile, no?”
Stiles si strinse nelle spalle. “Mmh… No, direi di no.”
Prese un’altra nocciolina e la lanciò per aria, afferrandola come la precedente. Guardò l’alfa e gli porse il pacchettino. “Vuoi?”
“No.”
“Eddai, non sono avvelenate. Cos’è, non mangi altro che carne?”
Derek tornò a sollevare lo sguardo innanzi a sé, arricciò le labbra e ruotò il capo per portar l’attenzione sull’umano: “Se non stai zitto e fermo, credo che inizierò a mangiare solo la tua di carne.”
Stiles sollevò le sopracciglia, schiudendo le labbra intimorito. Versò altre arachidi sul palmo e le infilò in bocca, masticando freneticamente.
Prese un’altra nocciolina tra le dita e la lanciò al volo, ma un volto familiare lo distrasse e l’arachide gli rimbalzò sul naso e cadde tra i pedali. L’attenzione dell’umano era tutta per la figura che aveva intravisto nel buio.
“Derek!” esclamò, allungando il braccio verso il licantropo, rovesciandogli il contenuto del pacchetto addosso.
“Ah no, falso allarme. Non è lui, mi sono sbagliato” concluse, calmandosi.
“Stiles…”
Il ragazzo si voltò e si rese conto di quanto aveva appena combinato.
“Io ti ammazzo!” ringhiò Derek, mentre le sue iridi si coloravano di scarlatto.
Stiles alzò le mani. “No, no, no! Aspetta, è stato un incidente! Rimedio subito!” disse, gettandosi nuovamente sul portaoggetti del cruscotto.
Derek, cercando di mantenere la pazienza, chiuse il libro con un gesto secco e inspirò a fondo, mentre l’umano recuperava un piccolo scopino con palettina. Cominciò a spazzolare la giacca del mannaro e si chinò per raccogliere tutte le noccioline finite sul tappetino.
L’alfa sgranò gli occhi ritrovandosi Stiles praticamente addosso con la testa in mezzo alle…
“Stiles! Che diavolo stai facendo!?” ringhiò.
“Ho quasi fatto!”
“Levati immediatamente di dosso!”
Per rialzarsi, Stiles appoggiò una mano su una gamba del licantropo e per poco non gli stritolò accidentalmente i gioielli di famiglia, vista la vicinanza all’inguine.
“Stiles!” Derek ringhiò nuovamente, con più veemenza, prendendolo per la nuca.
“Ahia! Ho fatto!”
Derek lo spostò di peso sul suo seggiolino e gli piantò l’indice sotto il naso: “Provaci ancora e io ti…”
“Credi che l’abbia fatto apposta a roversciarti le noccioline addosso? È stato un incidente!”
Il licantropo sollevò le sopracciglia incredulo. Quello era l’umano più folle e stupido che avesse mai conosciuto.
Scuotendo il capo tornò alla lettura del suo libro, non avvedendosi così del sorriso furbetto di Stiles. Era divertente mettere in imbarazzo il tenebroso alfa di Beacon Hill.






 



E riuppo anche questa, che è il regalo che feci un Natale a L_aura_grey. L'ho un poco rivista, ma nemmeno tanto.
Cronologicamente questo missing moment si piazza all'inizio della seconda stagione.
Grazie a tutti i lettori.

Per chi fosse interessato, può passare a trovarmi presso il mio gruppo su facebook:
https://www.facebook.com/groups/166812243512009/
Se trovate errori, orrori o semplicemente volete farmi sapere la vostra opinione, mandatemi un pm o potete lasciare una recensione: non mordo!
Daniela

 





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