La sorte ha deciso, il cerchio finisce sempre per
chiudersi…il cartellone ha emesso il verdetto:
Haruno Sakura vs Yamanaka Ino.
Un attimo di silenzio, sugli spalti l'aria si fece
improvvisamente più pesante di quanto già non fosse per i team che avevano come componenti
le prescelte tuttavia, prima che qualcuno potesse parlare e chiedere loro come
stessero, le due ragazze erano già al centro dell’arena che si
fissavano.
“Accidenti ma proprio loro due si dovevano scontrare?
Che casino” sbuffò Shikamaru guardandole dall'alto.
”Ino se la caverà?” chiese Choji.
“Staremo a vedere…” sentenziò
Asuma Sarutobi, il loro maestro guardando l’arena dove Hayate Gekko,
l’arbitro, dava inizio al nuovo incontro.
Nonostante il via però le avversarie continuarono a scrutarsi immerse
nei loro ricordi, soprattutto Ino.
<< Sei
qui davanti a me, con la tua bizzarra capigliatura fatta a mano per dimostrare
qualcosa a te stessa o più sicuramente a chi ti sta in torno. Al tuo
team, al tuo insegnante e più precisamente a Sasuke, IL MIO SASUKE! Tu
che sei sempre stata così goffa ma allo stesso tempo determinata, che
hai avuto la fortuna di capitare in squadra con il mio amore, non te la
farò passare liscia. Anche se sei stata la mia migliore amica ti batterò!
In fondo abbiamo rotto proprio perché amavamo la stessa persona
>>.
Già…quel ragazzo era tutto per lei, non aveva occhi che per
l'Uchiha sebbene questi non mostrasse il minimo interesse nei suoi confronti
facendola piangere spesso e volentieri anche se in segreto. Difatti non avrebbe
mai mostrato quel lato del suo carattere a nessuno, neanche ai suoi compagni di
squadra. Odiava la debolezza e le lacrime per lei ne erano una parte. Quello
era uno dei motivi per cui detestava l’amica, che si faceva cogliere
sempre dall’emozione. Era continuamente pronta a frignare e a farsi
aiutare anche se, ultimamente, l’aveva stupita non poco. Non era
più la ragazzina pronta a nasconderlesi dietro, ora si limitava a farlo
col SUO SASUKE che fortunatamente pareva non curarsi nemmeno a lei.
<< Ah…se solo sapessero come è la vera Sakura…
>> sospirò << …non ti lascerò mai Sasuke, ti
batterò, anzi batterò tutti quanti così da dimostrare la
mia superiorità e quindi andare dal mio amore ed offrirgli il mio aiuto.
Perché lo so che presto o tardi se ne andrà a cercare il fratello
e a quel punto gli dirò di farlo insieme, lo aiuterò a compiere
la sua vendetta e poi finalmente ci sposeremo, avremo dei figli…il
maschietto sarà bello come lui…la femminuccia ovviamente
assomiglierà a me >> e neanche a dirlo si era già persa in
uno dei suoi sogni d’amore. Infatti la ragazza, che tanto denigrava le
sue compagne per le lagne che facevano su Sasuke, non si accorgeva di essere
tale e quale a loro se non addirittura peggio. Difatti spesso si perdeva in
sogni assurdi o ammorbava i suoi due compagni di squadra con lodi ed
apprezzamenti riguardanti l’Uchiha che Choji ascoltava ben volentieri
davanti una scodella di ramen, ravioli al vapore, frittura mista ed un pezzo di
torta rigorosamente offertigli dalla kunoichi e che Shikamaru si sorbiva
perché troppo pigro per alzarsi ed allontanarsi ma sbuffando ogni volta
e rispondendo con un:
”Che seccatura che sei!” facendo arrabbiare la ragazza che si
dilungava a spiegargli l’immensa importanza dell’amore col
risultato di farlo sbuffare più sonoramente.
Tuttavia, dopo quei primi minuti di immobilità che alle due sembrarono
durare secoli, l’incontro prese a svolgersi senza troppi colpi di scena,
le rivali erano entrambe due mezze calzette in confronto agli altri
partecipanti ancora in gara ma ovviamente nessuna delle due si sarebbe data per
vinta e così volavano calci, pugni, insulti e kunai:
"Ritirati schiappa!" urlò ad un certo
punto la bionda, afferrandole le mani e a pochi centimetri dal suo viso.
"Ritirati tu, incapace!" ribatté Sakura
stringendo la presa ed affrontando lo sguardo.
"Buona a nulla" continuò Ino.
"Cos'è ti sei guardata allo specchio prima di
parlare?" sorrise beffarda l'altra.
"Come osi brutta oca?!".
"Scema".
"Inetta".
"Incompetente".
"Gallina".
E così le due diedero vita ad un vero e proprio
scambio di affronti verbali che fecero cadere le braccia all'arbitro che stava
assistendo a quell'assurdo scontro pensando << fino a pochi minuti fa
questo era un esame serio... >> ed ai vari partecipanti che dagli spalti
iniziavano a chiedersi annoiati quanto sarebbe durato.
"Ma è un'incontro o una gara d'insulti?"
chiese Naruto.
"Come diavolo sono arrivate a questo punto?"
disse Choji.
"Ma che gli salta in testa" dissero Kakashi ed
Asuma mettendosi una mano sulla fonte.
"Quanto sono rumorose" sospirò Shikamaru.
"Patetiche" sentenziò Gaara ma, purtroppo
per lui, Ino lo sentì e quindi, lasciando andare l’avversaria la
quale non oppose resistenza, fece un salto all'indietro e, puntandogli contro un
dito, urlò:
"Cosa? Chi diavolo credi di essere, ragazzino! Non farti tanto bello solo
perché stai là sopra...!".
"E' impazzita..." scosse la testa Shikamaru.
"Ehi tu vedi di concentrarti sullo scontro" la
riprese Hayate mentre l'altro non rispondeva.
"Già pensa a combattere" disse anche
Sakura.
"Cos'è, hai così fretta di farmi
vincere?" domandò acida la bionda alla rivale spostando una ciocca
dei suoi bellissimi fili dorati che le erano ricaduti sul viso.
"Tranquilla, una persona che perde tanto tempo nella
cura dei capelli e nel sembrare carina come te non potrà mai essere al
mio pari!” controbatté a quel gesto.
Ma ecco la
frase magica, quella che fece perdere definitivamente la testa ad Ino
già innervosita dal commento del ninja della sabbia:
<< Cosa, cosa? Sakura che mi fa la paternale? Lei che per anni non ha
fatto altro che frignare e farsi bella per il suo Sasuke? No, non posso
accettarlo! Non da una come lei…che nervi! Ora vedrai cosa ti
combino… >> .
“Tu stai facendo un grosso errore…”
disse afferrando un kunai mentre
Shikamaru, capendo che era caduta nella provocazione, sbuffò scuotendo
nuovamente la testa nel momento in cui la ragazza si afferrava la coda e,
recidendola, continuava “…nel sottovalutarmi…”.
<< Cavolo è completamente andata >> pensò
ancora il compagno di squadra che aveva sgranato gli occhi a quel gesto mentre
Sakura le diede della pivella senza sconvolgersi troppo visto che era stata lei
la prima a farlo nella foresta durante la seconda prova di quell’esame.
Tuttavia Ino, al contrario dell’amica, non aveva compiuto quel gesto per
dimostrare qualcosa ma solamente per usare i capelli come tramite così
da utilizzare la tecnica del capovolgimento spirituale. Il jutsu le
riuscì perfettamente ma, per sua sfortuna, il piano che aveva ideato
fallì a causa della voce di Naruto, il quale aveva preso ad incitare
l’amica alquanto in difficoltà riuscendo a svegliarla poco prima
che questa ammettesse la sconfitta che avrebbe fatto invece ottenere la
vittoria alla sua avversaria.
Ovviamente dopo tale tecnica Ino era a corto di chakra così come Sakura
ed ambedue continuarono a darsene di santa ragione fino a che un medesimo pugno
in faccia non le fece cadere al suolo cosicché, visto che non si
rialzavano, l'arbitro sentenziò:
“Entrambe le combattenti non sono in grado di
continuare, questa è una doppia eliminazione. Il quarto scontro
preliminare non ha nessun vincitore”.
”Che scocciatura!” sbuffò Shikamaru.
”Va a prenderla e portala in infermeria” ordinò Asuma a
quest’ultimo.
“Eh? E perché io? Pesa…e soprattutto
sarà arrabbiata” protestò l’allievo con la solita
aria indolente.
“Perché Choji deve combattere…”
rispose indicando il cartellone.
”Che seccatura…” disse il ragazzo facendo però come
gli era stato detto e, una volta nella stanza, la stese sul letto dopo di che
bagnò una pezzetta per pulirle il viso leggermente tumefatto e sporco di
sangue per le botte pensando << certo che ci hai dato proprio
sotto… Sprecare tutte queste energie per un combattimento…come ti
va… >>.
Ma a quel contatto fresco ed umido Ino si svegliò
e, trovandosi di fronte l’amico, scattando a sedere chiese:
”Chi ha vinto?”.
”Nessuno…”.
“COSA?!”.
“E non urlare…hai capito benissimo”.
“No…non ci credo…” mormorò.
“Fattene una ragione…”.
“No che non me la faccio… Battuta da
Sakura…”.
“Ma ti ho appena detto che…”.
“Sta zitto!” disse con gli occhi lucidi.
“Ma…”.
“Non posso crederci…mi sono impegnata al
massimo, allenata con tutte le mie forze, ho addirittura sacrificato i miei
bellissimi capelli ed ho perso!”.
“Beh però hai fatto una gran bella
figura”.
“E sai cosa me ne faccio della bella figura? E poi
non c’era neanche Sasuke a guardami! Già Sasuke, io lo avevo fatto
per lui, come faccio ora a seguirlo, come faccio a dichiararmi, come faccio ad
aiutarlo nella sua vendetta? Non potremo più stare insieme…”
si lagnò dando voce alle sue illusioni.
<< Sasuke, Sasuke, Sasuke sempre Sasuke…non ne
posso più di sentirglielo ripetere! >> pensò Shikamaru
scocciato mentre l’altra continuava imperterrita:
“E poi se io e Sakura siamo alla pari è ovvio
che scelga lei, sono compagni di squadra…ma perché ho tagliato i
capelli? Ci avevo messo una vita a farli crescere in questo modo, sai che vuol
dire lavarli e pettinarli dopo ogni allenamento? Sai quanto ci ho messo a
tenerli così lisci e morbidi?“.
“No…”.
“E non prendermi in giro! E’ stata durissima,
per non parlare dei soldi che ci ho speso…”.
<< Oddio comincia, ed ora come faccio a zittirla?
>> si chiese il ragazzo.
“E poi il mio viso sarà orrendo con tutti
questi lividi…Sasuke non mi degnerà neanche di uno
sguardo…”.
“Guarda che quello non lo faceva neanche
prima” disse lui incrociando le braccia.
Una frase di troppo, una frase che fece andare Ino su tutte le furie la quale
gli saltò letteralmente addosso urlando:
“Ma brutto bastardo come ti permetti? Sempre a
puntualizzare!” e nel mentre prese a graffiarlo.
“Ehi calmati mica è colpa mia se non ti si
fila…” .
“Tu… tu
proprio…Bhuaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa”
e scoppiò a piangere, quel pianto che tanto disprezzava.
“Ehi che ti piglia ora?”.
“Va via lasciami sola” singhiozzò
coprendosi la faccia con le braccia che vi incrociò davanti
“Sasukeeeeeeeeeeeee”.
”Ahhhh che lagnosa che sei” disse levandogliele “Sasuke,
Sasuke possibile che non tu abbia in mente altro?”.
“Certo” singhiozzò ancora
“dovevamo andare via insieme, dovevo aiutarlo, avere dei bambini e
….” ma non fece in tempo a finire che si trovò le labbra di
Shikamaru incollate sulle sue poiché il ragazzo non aveva alcuna voglia
di sorbirsi un’altra nenia.
A quel gesto la kunoichi rimase ferma, con gli occhi
sbarrati e, quando l’altro si staccò, lo guardò senza dire
più nulla.
<< Almeno l’ho azzittita… >>
pensò Shikamaru poi, vedendo che aveva smesso di piangere, le
asciugò con un dito le ultime lacrime ai lati degli occhi dopo di che
disse “se vuoi glielo dico io a quell’Uchiha quanto sei stata
brava, basta che la smetti di frignare”.
“N-no” mormorò lei sentendosi le gote
andare in fiamme.
“Torniamo di là…date le tue energie
presumo che ti sia ripresa”.
“S-si”.
“Quanto sei diventata poco loquace…penso che
ti bacerò più spesso” affermò pensoso.
”Cosa? Non ci provare!” urlò.
“Uff che secc…” ma non fece in tempo a
finire la battuta che stavolta fu Ino a baciarlo.
“Non voglio sentirtelo dire…grazie”
sorrise e, prendendogli la mano, continuò “andiamo a fare il tifo
per Choji?” quasi per magia tutta la sua tristezza era svanita.
“Si” rispose l’altro stringendogliela,
sentendosi leggermente imbarazzato.
“Shikamaru?” chiese.
“Dimmi”.
“Sono stata forte?”.
“Molto”.
“Sono felice che tu mi abbia visto” disse lei
intrecciando le dita a quelle del compagno che guardò di sottecchi e
pensando che in fondo l’Uchiha non era così importante,
c’erano persone che le volevano bene a cui lei non aveva mai rivolto il
proprio interesse, troppo presa com’era dall’aspetto esteriore e
dall’immagine di Sasuke il quale avrebbe sì avuto sempre un posto
speciale nel suo cuore ma non più la sua totale attenzione la quale, invece,
sarebbe stata rivolta unicamente al compagno di squadra che in quel momento
camminava guardando dall’altra parte per non fargli vedere il viso
paonazzo ma aumentava leggermente la forza con cui stringeva la sua mano.