Un giorno ti rivedrò
pellegrino errante,
giunco al vento inflessibile,
cuore di rondine migrante.
Il palpitante silenzio sovrasterà
il rumore dei ricordi
rinchiusi dalle sbarre del tempo,
annichiliti e schivi come
canuti prigionieri
ormai di speranza privi.
Io sopraffatta,
muta profuga inerme
la bocca dischiuderò al tuo passare
e il suono di parole non dette
tintinnerà sordo nella bruma,
riverbero di un sogno
che mai mi poté abbandonare,
evanescente e vano,
concreto e costante. |