Ritratti di mondo

di Krystaliaan
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Dura pietra. Bianca, scintillante, un po’ butterata. Palazzi luminosi. Una risata ingenua, di bimba, vibra nell’aria mattutina e s’insinua nei lineamenti di tutti i passanti. Vecchi signori imbacuccati nei loro cappotti di lana, imbronciati, dal volto altero e solcato da profonde rughe, sollevano piano il capo; lo sguardo si leva verso il cielo e un sorriso prorompe gagliardo sul grigio viso, increspando le labbra raggrinzite. Donnicciole altezzose si abbandonano alle più sincere espressioni di gioia e i loro occhi sono pervasi da un vivido scintillio.
La risata di un bambino racchiude una purezza inspiegabile; è serenità verso il vivere quotidiano, è speranza nel futuro. Come un campanello tintinna nelle orecchie di tutti, ricordando loro la pienezza di quel riso, man mano sacrificata con l’avvento dell’età matura. Per un istante la fitta coltre di nebbia sembra attenuarsi; un pallido varco s’intravede in lontananza, una luce chiara e indistinta. Il tempo rallenta, si dilata per pochi secondi, nel grigio ordigno meccanico e programmato che ci circonda.


 




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