E questi, che mai da me non fia diviso, la bocca mi basciò tutto tremante

di LaMusaCalliope
(/viewuser.php?uid=624672)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


~~Ma s’a conoscer la prima radice
del nostro amore tu hai cotanto affetto,
dirò come colui che piange e dice.

Ero nella mia camera, ricordo quel giorno come se lo avessi appena vissuto. Stavo leggendo una di quelle opere cavalleresche che tanto amavo, di un certo De Troyes di Francia. Raccontava di un cavaliere, Lancillotto, innamorato della regina Ginevra, moglie di Re Artù.
Ero completamente assorta dalla lettura perciò non sentii bussare alla porta e qualcuno entrare. Alzai lo sguardo solo quando una voce vicino a me disse: “Avete buon gusto in fatto di libri”. Era Paolo, il fratello di mio marito Gianciotto. Non appena lo vidi, qualcosa si mosse nel mio stomaco e sentii un calore all’altezza del cuore che prese a battere velocemente. “Lo avete letto?” Paolo annuì e con il mio permesso si sedette di fronte a me. “Durante uno dei miei ultimi viaggi in Francia. A che punto siete arrivata?” gli porsi il libro, indicandogli il punto. Iniziò a leggere ad alta voce. Io mi feci più vicina a lui e durante la lettura i nostri occhi si incontrarono numerose volte.
E poi l’amore di Ginevra e Lancillotto divenne il nostro. Lesse di quel bacio agognato a lungo dal cavaliere; finito il paragrafo, chiuse il libro, tenendo il segno con un dito. Eravamo vicini, terribilmente vicini, e la distanza sembrava diminuire sempre più fino ad annullarsi completamente. Le nostre labbra si incontrarono, come quelle della regina e del cavaliere, e come il loro, il nostro fu un amore proibito

Galeotto fu il libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3081327