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di believee
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QUATTRO

Justin Bieber venne tutti i giorni al panificio.
Ordinava il solito cibo, si sedeva al tavolo, mangiava e otteneva una breve conversazione di dieci minuti con me, e poi se ne andava.
Ogni volta era meno imbarazzante e imparavo qualcosa di nuovo ogni giorno, e la sua idea dell’ “amore a prima vista” non era stata citata nuovamente.
E mentre io avevo Justin nella mente ogni secondo, dimenticai quasi il giorno di San Valentino, che era una cosa molto difficile con tutti quei cuori di carta ovunque.
Come ogni mattina, venni svegliata, mi feci una doccia e poi mi vestì, in ritardo per il mio turno.
Infilai il maglione floreale blu e raggiunsi il bancone, prima di sorridere ai clienti in attesa del suo arrivo.
Stavo servendo una signora, quando Justin entrò togliendosi gli occhiali da sole.
Si avvicinò alla signora che stavo servendo e l’abbracciò. –Giorno, mamma. -
- Buongiorno Justin. – rispose lui.
Quindi, era sua madre?
- Ecco qua, grazie! – dissi, porgendo alla signora il cibo.
- Giorno Annah. – disse Justin, curvando leggermente le labbra in un sorriso.
- Oh,  vi conoscete? – domandò curiosa la madre.
- Lui è raccapricciante e viene qui ogni giorno. – scherzai, facendo una linguaccia a Justin.
Lui fece la mia imitazione con la linguaccia, e nonostante facesse ridere alzai gli occhi facendo la superiore.
- Capisco, quindi è questo il motivo per cui non dormi più? – chiese la madre al figlio, che divenne rosso. Alzai le sopracciglia verso di lui.
- Che cosa? No.. -
- Allora mio figlio, che normalmente dorme fino a mezzogiorno, si alza alle sei del mattino senza nessun motivo e viene in questo panificio, e la ragazza che lavora qui non ne ha nulla a che fare.  -
Justin distolse lo sguardo da me, tossendo goffamente.
- Gesti carini. – mormorai, sorridendo.
Con la coda dell’occhio guardai come Justin e la madre stavano parlando mentre io servivo altri clienti. La sua risata risuonava nella panetteria, e la gente lo guardava sorridendo, neanche minimamente infastidita.
Anche io volevo avere una risata che causasse felicità ovunque andassi.
Quando finii con i clienti, la madre si riavvicinò. – Non mi sono presentata, sono Pattie. -
- Piacere di conoscerla, io sono Annah. -
- Beh, mi farebbe piacere se ti unissi stasera con noi a cena. –
Sorrisi enormemente, cercando di pensare l’ultima volta che ero stata invitata formalmente a cena in un ristorante.
- Mi piacerebbe molto. –
Rimasi lì, rabbrividendo leggermente. Oggi la panetteria era stata chiusa prima, perché era San Valentino e il resto della mia famiglia era occupata.
Mio padre aveva invitato mia madre a cena, Reb avrebbe passato la giornata con il fidanzato a pattinare sul ghiaccio.
Queste erano una delle poche cose che non odiavo di San Valentino.
Una macchina si fermò e Justin uscì verso di me. – Pronta ad andare? -
Annuii e lo seguii.
- Sei bellissima. – sussurrò all’orecchio mentre mi apriva lo sportello.
Arrossii.
- Dov’è tua madre? -
- Lei è già al ristorante. -
Annuii e guidammo in silenzio per un po’, finché lui non accostò.
Mi guardò sorridendo timidamente.
- Annah, so che non ci conosciamo molto, ma.. -
Io lo interruppi premendo dolcemente le mie labbra contro le sue, poi poi baciarlo appassionatamente.
- Mi piaci troppo. – conclusi io.
Lui sorrise, mordendomi il labbro.
Le mie braccia si avvolsero intorno al suo collo, e le sue mani presero la mia vita tirandomi più vicina a lui. Rimanemmo così, a baciarci nel sedile anteriore della sua Range Rover sul lato della strada per circa cinque minuti, poi ripresi fiato.
- Ti senti meglio ora? – Gli domandai, sorridendo.
- Per ora si. – rispose, prima di tornare a baciare le mie labbra.
The End




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