I'll chase you across one hundred lifetimes

di Jaqueline
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Note preliminari: la prima delle 100 AUs che scriverò per questa challenge, io che non sono mai riuscita a finirne una, ah-ah-ah. Però queste erano troppo belle per lasciarle là sole solette, perciò vi beccate una raccolta che forse rimarrà incompleta, yuppi!
Quindi, primo AU, prima coppia: volevo partire in quarta con una delle mie ship astruse, invece alla fine ho optato per una più classica Leo/Calipso col prompt #59 - X (Calipso) vuole vedere il mondo di Y (Leo), come vive e cosa fa di solito, e finiscono per trascorrere una notte in prigione; in mezzo ci ho infilato pure il prompt #Incendio per la Four Elements Challenge, tanto per dare più pepe alla cosa.
Che altro dire? Sono tutti umani e più che maggiorenni (decidete voi l'età, tanto non è importante) e preparatevi ai prompt più assurdi e alle ships più strane, ma intanto enjoy ~

 
 .:When in Rome, do as the Romans do:.


- ... causi incendi tutti i giorni, oppure oggi lo hai fatto per impressionarmi?
Leo si passò sconsolato una mano tra i ricci sporchi di polvere da sparo e si fissò per qualche secondo la punta delle scarpe, prima di esalare l'ennesimo mi dispiace indirizzato a non si sa chi. Un ragazzo dai capelli unti e gli occhi parecchio arrossati gli sorrise, pensando ce l'avesse con lui, e poi crollò addormentato in tre secondi netti. Calipso si chiese se non fosse abituato a passare la notte in carcere, sembrava essere a suo agio in quella cella; però anche Leo sembrava essere abituato all'ambiente, e di certo non era un galeotto recidivo. O almeno lo sperava.
- Volevo solamente preparare dei fuochi d'artificio personalizzati - iniziò Leo. - Non so come abbia fatto il capanno a prendere fuoco, è una cosa che ho già fatto - non guardarmi così, intendevo i fuochi artificiali, non dare fuoco ad un capanno! -, ma stavolta credo di aver aggiunto troppo magnesio e la combustione-
- Leo, Leo, LEO! - Calipso gli mise le mani sulla bocca e aspettò che il borbottio cessasse, prima di parlare. Lanciò un'occhiataccia al tipo dai capelli oliosi, che si era svegliato di colpo col suo ultimo urlo e che sembrava intenzionato a dire qualcosa, e quello ripiombò nel suo stato comatoso come se nulla fosse. Che sostanza aveva assunto, sedativo per cavalli?
- Apprezzo lo sforzo, sono sicura che avevi le migliori intenzioni, ma io volevo semplicemente passare un po' di tempo con te, sai, vedere il tuo mondo e cose del genere.
Leo sorrise e si appoggiò al muro con le braccia incrociate: - Allora la prossima volta ti porto a cercare pezzi di ricambio alla discarica.
- Ma fai mai qualcosa di normale tu?
Leo si appoggiò un dito sulle labbra e finse di pensarci un po' su: - Mmm, ogni tanto vado a mangiare una pizza con un paio di amici, vale?
Calipso rise. - Beh, mi sembra abbastanza normale come attività.
- E se ti dicessi che lei è un'agente segreto e lui fa il supereroe part-time?
- Ormai non so più quando scherzi e quando sei serio, lo sai questo?
Leo le stampò un bacio sulla guancia e le prese una mano; il ragazzo coi capelli unticci abbozzò un applauso, ma un'occhiata in tralice lanciatagli da Calipso lo fece desistere nel suo intento. Mise su un'espressione offesa e girò la sedia faccia al muro, poi riprese a russare. Leo cercò di trattenere una risata, senza successo.
- Scommetto cinque dollari che riesco a rubargli il cappello senza che lui se ne accorga.
- Ma è praticamente svenuto, è come rubare le caramelle ad un bambino!
- Punto primo: non sentivo quell'espressione da millenni, quanti anni hai, centoquaranta?; punto secondo: si è svegliato quando ti ho baciato sulla guancia, a me sembra abbastanza vigile.
Calipso si lisciò le pieghe del vestito bianco, ormai completamente rovinato, pensierosa. Oh, al diavolo.
- Te ne do dieci se riesci a sfilargli pure il cuscino da dietro la schiena.
Sarebbe stata la sua prima e ultima notte in prigione, tanto valeva godersela.




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