Octavia

di Clitemnestra
(/viewuser.php?uid=655372)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


  Questa storia partecipa al contest "L'amore è uno stato d'animo"

Silenzioso s’è fatto il vento.
Tacito, come il momento in cui ti vidi.
Condannata fui, perché ti mirai,
ma non fui mai guardata
 
Antonio, le labbra tue,
hanno lasciato il segno.
Nel ventre mio,
il tuo seme crebbe.
 
Oh Antonio, rammenti
come desiderio ci prese quella notte.
Rammenti il vagito della figlia,
e le lacrime del bimbo.
 
Vieni a me, Giunone ardente!
Vendicami come ti vendicasti tu!
Insidia il seme della pazzia di Eracle
nel traditore, che ruppe la promessa.
 
Antonio, infedele!
Che la tua mummia sia arsa
e le tue ceneri disperse nel mare.
Che nessuno possa renderti onore!
 
Silenzioso s’è fatto il vento
tacito, freddo il grembo.
Perché tu mi guardasti
ma mai mi amasti





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3089238