Traduzione
a cura di ManuKaikan.
Potete
trovare l'originale qui
A
Night on the Couch
“ Sebastian!”
Sei
perfettamente cosciente del fatto che stai urlando, ma sai che non
puoi di certo non essere biasimato. Sei coinvolto in una relazione
amorosa con Sebastian, quindi tecnicamente non puoi essere incolpato
se la maggior parte delle volte perdi le staffe, a volte ti chiedi se
stare con lui ne valga la pena.
Ogni
volta però, l'unica risposta che riesci ad articolare
è sì, ne
vale la pena, questo comporta non tacere quando accadono determinate
cose.
“ Cosa
c'è, piccolo?” Dice Sebastian proprio mentre stai
entrando nel
soggiorno.
È
stravaccato sul divano, fa zapping fra i canali e ti guarda come se
non avesse la minima idea del perché dovresti essere
arrabbiato con
lui. Questo naturalmente ti rende ancora più sconvolto.
Non
dici niente, lasci che siano i fatti a parlare, ti avvicini a lui e
fai oscillare la camicia che c'è nella tua mano destra
davanti ai
suoi occhi. Sebastian ti guarda e aggrotta le sopracciglia,
rifilandoti quello sguardo: 'Questo cosa dovrebbe significare?' e
questo ti rende quasi impossibile mantenere la calma.
Beh,
non che tu sia calmo, ma non sei nemmeno infuriato. Per ora.
“ È
la tua camicia.” Dice infine Sebastian assente.
“Quella che
indossi tutte le domeniche quando andiamo a prendere il
caffè.”
Se
non fossi così arrabbiato, probabilmente ti prenderesti
gioco di lui
per il fatto che si ricorda esattamente quando usi quella camicia. O
forse è semplicemente il fatto che vivere insieme
è un'informazione
ancora così nuova, che ti fa pensare a quei giorni come se
non
appartenessero ancora al passato. Ora la colazione la domenica la
consumate insieme al tavolo dell'appartamento che condividete, ed
è
molto meglio secondo il tuo modesto parere. Cucini e ogni tanto provi
ad insegnargli, anche se la maggior parte delle volte semplicemente
gli sporchi il naso con la crema e poi lo baci, perché
Sebastian non
ha altra utilità in cucina che non sia stare lì
in piede e sembrare
carino.
In
un giorno normale probabilmente ti ecciteresti con quei ricordi
–
in realtà ti odi per pensare a quelle cose quanto dovresti
essere
freddo e spaventarlo come solo tu riesci a fare – ma ami
quella
camicia e non è la prima volta che succede una cosa del
genere.
“Brillante.”
Dici roteando gli occhi. “Come sei utile, Sebastian. Ho
accidentalmente battuto testa e ho dimenticato l'unica cosa che non
potei mai dimenticare, anche se avessi un'amnesia: i miei
vestiti.”
“Oh, così mi ferisci,
Kurt.” Guardi Sebastian
toccarsi il petto dove c'è il cuore. “Dovei essere
io la cosa che
non dimentichi. Perché sarebbe davvero un palo in culo
cercare di
insegnarti di nuovo tutti i nomi dei miei parenti.”
Arrossisci
un po', perché ti torna alla mente quel famoso pomeriggio e
tutto il
tempo che ci hai messo per imparare i nomi dei suoi parenti prima del
matrimonio di sua sorella. Ma sopratutto, sai che Sebastian sta
ricorrendo a questo per evitare l'argomento, il che significa che si
è accorto di aver fatto qualcosa di sbagliato.
“ Ascolta.”
Inizi, sventolandogli la camicia davanti al naso. “Dimmi,
tesoro,
cosa vedi?”
Il
soprannome sembra troppo sarcastico e
Sebastian deglutisce (non è il momento di pensare a come ...
è
dannatamente affascinante come riesci a tenere in pugno Sebastian.)
“ Beh,
piccolo.” Inizia Sebastian, anche se il suo tono è
cauto ed
esitante. “La guardo e l'unica cosa che riesco a vedere
è il tuo
impeccabile senso della moda.”
“ Oh
Dio, piantala con queste stronzate.” Butti con rabbia la
camicia
sul divano, combattendo un ghigno divertito quando vedi Sebastian
irrigidirsi al suono duro della tua voce. “Non posso credere
che
l'hai fatto di nuovo, quanti tentativi ci vorranno prima che tu
impari a fare il bucato senza rovinare il mio costosissimo
guardaroba?!”
Sebastian
si morde colpevole l'interno della bocca.
“Sai
cosa? Non
importa!” Dici, le mani sui fianchi, guardandolo
intensamente. “Non
si tratta dei miei vestiti, si tratta del fatto che ti ho detto
centinaia di volte che non puoi mescolare i bianchi con i colorati e
continui a farlo. È come se non ti sforzassi nemmeno di
ascoltarmi
quando parlo.”
Sebastian
sembra ancora più colpevole, come se avesse finalmente
capito che
non si tratta della semplice camicia, ma si tratta del vostro
rapporto e nonostante i tentativi di nasconderlo, questo lo colpisce
molto.
“Mi
dispiace, okay?” Sospira infine. “Solo ...
è come se il mio
cervello vada in blackout ogni tanto quando parli, perché
sembra che
pensi davvero che non sono capace di fare le cos-”
“ Non
ci provare, Sebastian Smythe.” Gli punti il dito contro.
“Non ti
azzardare a dare la colpa a me. So che sei capace, saputello e ho
capito che stai cercando di fare. Non funzionerà. Non mi
ascolti e
non hai voglia di fare il bucato così stai cercando di
esasperarmi e
portarmi a farmelo da solo.”
“ Non
è-” Prova ad iniziare Sebastian, ma non sei
intenzionato ad
ascoltare tutto ciò.
“ È
così.” Rispondi e ispiri drammaticamente prima di
aggiungere con
tono piatto. “Ti butto fuori dalla nostra camera da
letto.”
Sebastian
ti guarda scosso e con chiara confusione. “Non puoi buttarmi
fuori,
è la nostra camera da
letto.” Si lamenta e cerca di rifilarti quella sua stupida
faccia
da cane bastonato, con le sopracciglia così aggrottate che
sembra un
animale di un cartone animato. “Non riesco a dormire la notte
quando non sei con me, il tuo odore mi fa sentire al sicuro
e-”
“ Di
quanti anni di connivenza hai bisogno per capire che non sei in grado
di comprarti il mio perdono? È davvero
fastidioso.” Incroci le
braccia. “Dormirai sul divano finché non imparerai
a fare bene il
bucato. No.” Gli punti di nuovo il dito contro quando prova a
parlare. “Non parlare, ho già preso la mia
decisione. Sai di avere
torto e sai che ho ragione.”
Sebastian
si lascia andare contro il divano e guarda il soffitto, chiaramente
sconfitto.
Sorridi
e sei consapevole del fatto che la tua prossima mossa in
realtà è
crudele e inutile, ma è anche troppo divertente per
lasciartela
sfuggire. Ti muovi verso di lui e ti chini a raggiungere il suo
orecchio, vedi il corpo di Sebastian irrigidirsi perché sa
che non
siete in normali condizioni di pace in questo momento.
“Lo
faccio solo perché so che avermi nel tuo letto di nuovo
è un
obiettivo abbastanza stimolante per te.” Sussurri e quanto ti
tiri
via, sei soddisfatto nel vedere come Sebastian sia frustrato. Ha gli
occhi spalancati e un'espressione da: 'Voglio
saltarti
addosso, ma non posso' ed
è
esattamente quello che volevi. “Fai il bravo ragazzo,
Sebastian.”
Gli strizzi l'occhio e ti sollevi, la rabbia è svanita e si
è
trasformata nella speranza che questa volta Sebastian capirà
la
lezione.
Mentre
cammini lontano da lui e ti dirigi in cucina, puoi sentire Sebastian
urlare: “Posso entrare nei tuoi pantaloni in qualsiasi posto,
non
ho bisogno che tu sia nel mio stesso letto!”
La
tua
intenzione era proprio quella di rendere Sebastian frustrato e
abbastanza disperato da far in modo che ti ascoltasse. Sai che
potrebbero volerci giorni, ma sei abbastanza motivato. Anzi, riesci a
passare la maggior parte del tempo lontano da lui, non solo quando
sei fuori, ma anche quando sei a casa.
Improvvisamente,
però, odi te stesso nel momento stesso in cui ti scrolli di
dosso le
coperte e ti metti le ciabatte, cominciando a camminare per casa come
se dovessi compiere qualche missione segreta. Una volta arrivato in
salotto, ti senti debole e infreddolito, con le braccia incrociate al
petto guardi verso Sebastian che è steso sul divano e che
appare
molto a disagio e parecchio scomodo, coi capelli scombinati e il viso
imbronciato anche nel sonno.
Stai
soffrendo dalla voglia di essere vicino a lui, ma non puoi
semplicemente svegliarlo e dirgli di venire a letto. Prima di tutto
perché Sebastian è pressoché
insopportabile quando viene svegliato
– anche se pensi che in questa occasione non gli
dispiacerebbe
affatto - ma è più il principio di rimanere nella
tua posizione e
non hai intenzione di rinunciarci così facilmente.
Tecnicamente
non gli hai detto che non potete dormire insieme. Hai detto a
Sebastian che era espulso dalla vostra camera
da letto – Dio desideri che questo non sembri così
patetico nella
tua testa, perché diventa difficile metterlo in pratica
– quindi è
una faccenda completamente diversa.
Inoltre,
sei abile, così, nel migliore dei casi, Sebastian non se
accorgerà
neanche di quell'incursione notturna. Appena hai riposato abbastanza,
potrai tornare nel tuo letto e sarà tutto come se non fosse
mai
accaduto.
Così
il più discretamente possibile, ti accoccoli, cercando di
infilarti
nel piccolo spazio che Sebastian ha lasciato libero e ti
sentì già
meglio.
Sì,
decisamente meglio.
Non
vi state nemmeno toccando, non proprio, ma puoi sentire il suo
respiro caldo e rilassato dietro di voi, questo è
sufficiente a
farti rilassare.
Stai
per addormentarti quando Sebastian si muove dietro di te e ridacchia
silenziosamente. Puoi sentirti arrossire e cerchi immediatamente una
spiegazione che non faccia sembrare quello che in realtà
è. Ti
rendi subito conto che non ce n'è una.
“ Sta
zitto.” Dici invece e rabbrividisci quando Sebastian
drappeggia la
coperta sul tuo corpo in modo che entrambi siate coperti.
“ Il
mio ragazzo mi butta fuori dalla nostra camera da letto e poi si
unisce a me sul divano perché gli manco ...”
Sussurra assonato nel
tuo orecchio. “Che cosa dolce.”
Ti
accoccoli nonostante le tue intenzioni, lasciando che Sebastian
avvolga un braccio attorno alla tua vita e stringa il suo petto sulla
tua schiena.
“ Voglio
comunque che sia tu a fare il bucato.” Precisi, consapevole
che la
tua voce suona troppo dolce per sembrare anche vagamente un
rimprovero.
“ Lo
so.” Rispose Sebastian baciandoti dietro l'orecchio,
facendoti
stringere lo stomaco. “E so che non ci ho provato abbastanza,
ma
non scherzavo quando ho detto che spesso mi parli come se io non sia
capace di fare niente. Ti rivolgi a me così.”
Non
c'è astio o rimprovero in quelle parole, ma puoi chiaramente
capire
che non sta scherzando. Rimani in silenzio, perché non sei
sicuro di
come riparare a quel danno che non sai nemmeno misurare. Non ne
conosci l'entità, non riesci a capire se sia terribile o
solo
fastidioso.
Lo
capisci solo quando Sebastian parla di nuovo.
“ So
di non essere il perfetto ragazzo in grado di cavarsela nelle
faccende domestiche, ma sono disposto a guardarti e
imparare.” Dice
tranquillamente, l'intimità che c'è in quel
momento ti fa venire
quasi le vertigini. “Sono disposto a prendere i miei
rimproveri
lungo il percorso, quando me lo merito, ma è difficile
imparare
quando sembra che tu non ti fidi delle mie
capacità.”
Hai
davvero fatto sembrare tutto in quel modo? Potrebbe essere, a volte
sei fastidioso e superiore persino per le tue stesse orecchie.
“ Mi
dispiace.” Sospiri. “Io mi fido di te. So che puoi,
si tratta
solo del bucato. Vedi? È il contrario. Ero arrabbiato
perché so che
puoi fare qualsiasi cosa; sei intelligente, forte e brillante, quindi
ho pensato che davvero non lo volessi farlo.”
Sebastian
ti attira più vicino, tenendoti più stretto.
“Posso e lo farò.”
Dice. “Promesso, e mi dispiace molto per le
camice.”
“ Sono
solo camice.” Rispondi prima di scuotere la testa.
“Non posso
credere di averlo appena detto.”
“ Ridammi
il mio ragazzo.” Ti stuzzica pieno di felicità
Sebastian e questo
rende felice anche te.
Stare con lui, stare bene
è molto
meglio che litigare per il bucato. Avere la tua parte di colpa rende
più facile per te perdonare Sebastian per la perdita delle
tue
camice e ti addormenti fra le sue braccia.
Ci
vorrà un'altra camicia rovinata da Sebastian per fargli
imparare
come fare il bucato, ma puoi considerarlo un grande compromesso.
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