riassunto
DAMMI IL BACIO DELLA BUONA
NOTTE
- "E comunque qualcuno, non mi ricordo chi, non
chiedermelo,
- ha detto che il primo passo per la vita eterna
e’ che devi morire"
-
- Al sentire queste parole un singhiozzo mi scappa
dalle labbra.
- Mi guardo intorno, intimorita dalle possibili
reazioni al gesto di debolezza che mi sono lasciata sfuggire,
- ma fortunatamente nessuno sembra averci fatto
caso.
- Mi riconcentro sulla scena a cui sto assistendo
e sento il mio corpo tremare.
- Allora lo farai davvero.
- Allora hai deciso, lo ucciderai veramente!
- E con lui ucciderai anche un’altra piccola parte
di te stesso, Gaara.
-
- Mi hai detto che non è certo la prima volta che
fai qualcosa del genere.
- Beh, almeno adesso è più facile capire perchè
così frequentemente
- quando ti guardo negli occhi ci leggo il vuoto.
- Quanti pezzi hai perso così Gaara?
- In effetti mi ero chiesta tante volte il perchè
dell’assenza che vedevo così chiara nei tuoi occhi,
- la mancanza di sensibilità, di tatto, di
emozioni..ma ancora più spesso la mancanza di un anima.
- E’ così che ami passare il tuo tempo quando non
sei con me?
- Dedicando giornate all’autodistruzione?
-
- Eppure, penso guardando la tua sagoma accucciata
accanto al ragazzo a cui stai per dare la morte,
- tutto questo è anche così maledettamente dolce.
- C’e` qualcosa infatti nell’aria, che raramente
ho sentito…
- non sei mai stato così tenero con nessuno prima,
neanche con me.
- Mi hai sempre detto che non ti è incline, la
tenerezza.
- Ma adesso è da due ore che racconti a quel
povero tossico di tuo fratello favole e storielle per rasserenarlo un po’,
- prima del momento fatale, e mi rendo conto che
le tue sono sempre state bugie.
- C’è la tenerezza in te; solo che fatica a venir
fuori.
- Beh, come tutto quello che hai dentro in
effetti…per te i sentimenti sono tabù, specialmente i tuoi.
- E le emozioni!
- Oddio, le nascondi così bene che è lecito
chiedersi se ancora ne hai.
- L’unica volta che accenni a qualcosa del genere
è quando sei troppo fatto o ubriaco per poter decidere con
lucidità..
- ed è per comunicarmi che loro non ti sono
concesse.
- Ti sei fottuto troppo ormai, ci sei troppo
dentro, e da troppo tempo,
- per permetterti il lusso di lasciarti guidare da
loro…
- apparte alla rabbia naturalmente.
-
- "Davvero, io non ti giudico. Io ti capisco,
capisco perchè la vuoi"
-
- La vuoi.
- Stai parlando di droga, chiaro, di quella
polverina mista limone sciolta nella siringa
- che sta posata accanto a voi…ma non solo.
- Meno materialmente questo è un accenno a Lei,
alla morte.
- Perchè si , quella e’ una puntura..ma è anche
l’ultima: contiene il triplo della dose normale.
- Ed è regalo, un tuo regalo per un fratello
maggiore che non c’è la fa più a vivere.
-
- Sei uno spacciatore.
-
- Ma quando mi dico che è per questo che sarai tu
a spingergli l’ago nella vena so che mento.
- Non lo farai perchè sei un pusher e forse
nemmeno perchè è del tuo stesso sangue.
- Lo farai perche sei il suo fottuto Dio.
- Gaara per me è solo Gaara, ma fra queste
persone,
- questi figli della miseria e dell’amarezza tu
diventi qualcos’altro.
- Diventi Gesù: poeta che realizza i loro sogni e
insieme ultimo fra gli stronzi.
- So bene che la maggior parte delle persone che
ora ho intorno vive delle favole che costruisci.
- E anche –disgusto- di ciò che spacci.
-
-
-
Take away the sensation
inside Bitter sweet migraine in my head Its like a throbbing tooth ache
of the mind I can't take this feeling anymore
-
-
- "Non c’è la faccio più a sopportare questa
sensazione."
- La voce del ragazzo e’ vibrante di dolore.
-
- "Lo so. La conosco bene anche io e per questo
non ti biasimo"
-
- Sento un nuovo tuffo al cuore mentre dici queste
parole.
- La cosa che più mi sorprende di tutto questo, è
la tua volontà di collaborare a un volontario suicidio.
- Perchè non cerchi di aiutarlo invece? Accidenti,
lui è Kankuro e tu sei Gaara! Siete fratelli!
- E, come se non bastasse, sei Dio per lui!
- Basterebbe una tua sola parola a fermarlo.
- Ma già so cosa mi risponderesti..
- che la sua è una scelta e tu la
rispetti,
- che magari pure ammiri il suo coraggio.
- Non ti rendi conti che il coraggio lui lo trova
solo guardandoti negli occhi?
-
- Siamo nel magazzino dismesso di una vecchia
ferrovia abbandonata.
- E’ il tuo ritrovo, tuo e di tutti questi altri
disadattati
- che poi sono insieme il padre e la madre che non
hai mai avuto.
- Sposto lo sguardo su tutti questi ragazzi che mi
circondano.
- Punk come me, nichilisti come io non sarò
mai.
- Qui un loro compagno sta per morire e sono in
pochi ad alzare lo sguardo.
- Due ragazze in un angolo si stanno addirittura
spudoratamente scaldando la roba.
- Chiederei un po’ di decenza se non sapessi che
non la conoscono.
- Ma d’altronde sono i tuoi amici, e quindi
cos’altro avrei potuto aspettarmi se non il menefreghismo?
- Mi viene da vomitare, non riesco a sopportare
tutto questo.
- Io sono sconvolta e la maggior parte di loro
annega nell’apatia.
- Apatia davanti a un omicidio-suicidio perchè di
questo si tratta alla fine dei conti- mi mette i brividi.
-
- Ancora non capisco perchè non mi hai chiesto di
andarmene,
- di solito quando devi fare qualcosa di…non
pulito, mi mandi via, immagino per proteggermi.
- Beh, grazie, credo che questo dimostri che ci
tieni a me…
- o forse che non mi credevi capace di sopportare
questo…fino oggi.
- Ti dirò..forse avevi ragione.
- Vorrei uscire, anzi forse vorrei scappare, ma
non posso.
- Un po’ perchè ti deluderei, un po’ perchè ho una
mia teoria sulla tua richiesta:
- "Ti chiedo di rimanere…solo per stavolta..non ci
metterò tanto
- e mi piacerebbe trovarti qui.. quando avrò finito".
- Sai cosa penso?
- Penso che questo per te sia molto più difficile
di quello che vuoi far credere alla gente, a me.
- Penso che ne uscirai sconvolto, e che allora
avrai bisogno di me per mettere insieme
- i cocci di ciò che rimane della tua anima.
- E io ti amo troppo per abbandonarti a te stesso.
-
- "E’ come un pulsante mal di denti alla
testa..una costante emicrania.
- Voglio solo togliermi questa sensazione da
dentro."
-
- La voce del ragazzo e’ un lamento adesso.
- Abbasso lo sguardo spostandolo da te a lui.
- Quanti anni ha? Non me lo hai mai detto.
- Kankuro, dopo l’arresto di Temari è un’altra di
quelle cose di cui non riesci a parlare mai.
- Ma non sarà molto più vecchio di te o di me,
questo è sicuro..eppure appare così stanco!
- E’ li steso a terra, sporco in vestiti laceri,
la testa arruffata è posata al tuo petto,
- e tu lo sorreggi con le braccia, tenendolo
ancorato a questa vita ancora per qualche momento.
- Mi inspira una commozione e una pena infinita, e
la voglia e’ quella di unirmi a te nell’ abbracciarlo.
- Ma non posso, non sono nessuno io.
-
-
Drain the pressure from the
swelling, This sensations overwhelming
-
Give me a long kiss
goodnight and everything will be alright Tell me that I won't feel a
thing So give me Novacaine
-
-
-
-
-
- "E’come continua pressione su un gonfiore"
- Sussurri rotti dalla paura
- " E’ sopraffacente. Dimmi Gaara che tutto andrà
bene"
- Una richiesta fatta con voce disperata.
-
- "Andrà tutto bene, te lo prometto."
-
- La tua voce e’ cosi dolce nel dire queste
parole, così piena di compassione e di calore umano.
- Se non sapessi che ne reggi in mano l’antitesi!
-
- Attimi di silenzio in questo lugubre magazzino
fatiscente.
- Quanto è lungo un attimo? Me lo sono sempre
chiesta.
- Un attimo non è quantificabile in secondi vero?
- Un attimo di un bambino che non vuole smettere
di giocare e’ infinito…
- e allora perche gli ultimo attimi di un ragazzo
che desidera smettere di vivere sono così veloci?
- ‘Perchè la vita non è un gioco!’
- Ah. Ah. Ah.
- Ma perchè devono venirmi in mente simili
stronzate in un momento come questo??
- …e ciò mi fa chiedere quanto dura un momento.
- Ma nemmeno lui è quantificabile in secondi…ok,
mi sto perdendo.
- Forse è la mia mente che vuole scappare da ciò
che sto vivendo.
- O forse è perchè vivendo al limite dell’ansia si
finisce per averne fin troppo.
-
- "Ho gettato la spugna alla fine.."
- Ora ci sono lacrime in questo gemito, ma solo
abbastanza certa che non arriveranno agli occhi,
- o non hai suoi almeno.
- "Forse avevano ragione, forse l’hanno sempre
avuta loro..
- forse sono diventato l’incubo che non volevo
diventasse realtà..
- siamo i loro animali addomesticati?"
-
- "Non pensarlo neanche. Tu sei come devi essere.
Tutti voi lo siete"
-
- "Non siamo certo la perfezione"
-
- "No, noi ne siamo il contrario, l’opposto della
perfezione.
- Ed è ciò che è giusto, ciò che vale la pena di
essere.
- Noi andiamo contro a tutte le loro fottute
bugie, tu te le stai lasciando alle spalle"
-
- "Io voglio solo essere libero"
-
- "Io ti capisco benissimo."
-
- Tu stai per partecipare a un suicidio-omicidio,
e, Dio, vorrei che non capissi, vorrei che non potessi mai capire.
- E invece so che puoi farlo fin troppo bene,
perchè anche la tua vita,
- come quella del ragazzo con cui stai parlando,
ti porta a stare in equilibrio sul burrone,
- e a correre così veloce che non è difficile
prevedere la sbandata finale.
-
- - Gaara ti prego non farlo- un sussurro solo
nella mia testa.
-
- "Gaara dimmi che tutto andrà bene"
-
- "Andrà tutto bene, non sentirai nulla"
-
- Un ragazzo mi si avvicina e mi chiede una
sigaretta.
- Gli rispondo che non fumo sigarette, ma che se
trova una cartina se vuole io ho il tabacco.
- La sua risposta e’ un cenno negativo del capo,
mi dice che non ha lo sbatti di farsi un drum e sorride.
- "Ma comunque grazie Maddalena"
- "Matsuri" lo correggo io come al solito.
- Scuote le spalle e si allontana alla ricerca di
nicotina.
-
- Da quando ‘il Codice Da Vinci’ è diventato ‘un
film famoso’
- hanno preso a chiamarmi con questo nome perchè
sono la tua ragazza.
- Mi hanno detto "Maddalena perchè era la compagna
del Cristo."
- E non mi devo mai dimenticare che tu sei il loro
Gesù personale.
- Inizialmente non l’ho preso proprio come un
complimento…
- nella Bibbia c’e’ scritto che Maria Maddalena
era una puttana.
- Ma hanno una loro versione, vagamente blasfema,
del Cristianesimo.
- Non che qualcuno di loro abbia letto anche uno
solo dei vangeli apocrifi,
- o in generale ne sappia qualcosa a riguardo, ma
che vuoi farci…
- E poi già che mi considerino la tua compagna…se
ci ripenso adesso non mi disturba poi così tanto.
-
-
Out of body and out of mind Kiss
the demons out of my dreams
- "Secondo te andrò in paradiso?"
-
- Scuoti le spalle a questa domanda
- "Certo"
-
- Il ragazzo chiude gli occhi , come per
riflettere, poi li riapre.
- "No, non ci andrò, non credo..non lo
accetterebbero mai uno come me, in quel posto."
-
- Un attimo di silenzio poi la tua voce sicura,
melodiosa.
- "Hey, hai dimenticato con chi stai parlando? Ci
rivedremo nel mio paradiso"
-
- Un sorriso triste passa dal suo viso al suo.
- Un sorriso? L’ombra di un sorriso.
- Sul mio viso invece compare tutt’altro: come fai
a dirgli queste cose?
- Come riesci a trovare parole così perfette?
- Parlate di paradiso e a me sembra di stare
all’inferno.
-
- Mi scappa un altro sospiro, ma stavolta qualcuno
se ne accorge, tu.
- Alzi lo sguardo, e appena i tuoi occhi vengono
nascosti al ragazzo ed incontrano i miei
- vi compare una sofferenza che non ti avevo mai
visto prima, nemmeno nei tuoi momenti peggiori.
- Quello che stai patendo tu e’ terribile e basta
questo lunghissimo e frastornante sguardo fra noi a farmelo capire.
- A farmi capire che tu sei qui sotto con me.
- Sento le lacrime offuscarmi la vista e tu
abbassi prontamente gli occhi per non venirne coinvolto.
- Adesso che sono partecipe del tuo stato d’animo
le vedo benissimo le tue braccia tremare.
- Vedo benissimo la tua pelle sovrannaturalmente
pallida.
- Vedo benissimo i tuoi respiri spezzati, le tue
lacrime trattenute.
-
- Gaara, Gaara, Gaara…Dio, mi viene da piangere
sempre di più.
- Mi prende un’emozione indescrivibile, profonda e
interiore,
- di cui non posso dire il nome, perchè non lo
conosco.
- Solo una volta ho provato qualcosa del genere,
qualcosa di così fisico e psicologico e emozionale insieme,
- ed è stato il giorno in cui ti ho conosciuto.
- Ricordo benissimo che quando mi hai detto il tuo
nome mi sono salite le lacrime agli occhi
- e ho sentito qualcosa di fortissimo afferrarmi
il cuore e scuotermi tutta, partendo dal cervello per arrivare fra le gambe.
- Si, forse è quella la parte del mio corpo in cui
la avverto di più.. ma non centra col sesso come desiderio,
- piuttosto con la sessualità come zona istintuale
e pulsante di me, per scendere poi ancora di più,
- nella mia parte più viscerale, nelle radici
stesse del mio essere.
-
- All’avvertire questa sensazione la memoria mi
strappa dal presente e mi colpisce forte il ricordo
- del nostro primo incontro, in quell’antro buio
in cui ero andata cercando marija da poter coltivare da sola.
- Che illusa ero..ovviamente mi vendettero pan per
focaccia, ma me ne importava ben poco,
- perchè proprio in quel posto, seduto scomposto
su un divano lercio, stavi tu.
- I tuoi occhi fissi su di me, un orgoglio,
all’inizio…ma dopo dieci, venti, trenta secondi un macigno.
- I miei occhi, che raccolto quel poco
coraggio che avevo, si spostavano nei tuoi, come una provocazione.
- E la tua voce, e quella frase epica,
indimenticabile;
- "che cazzo hai da guardare".
- Era una domanda, ma ne avevi usato un tono
interrogativo e ne ti eri aspettato una risposta.
- E io non avevo avuto la forza di affrontarti,
io, una diciassettenne che si fingeva più esperta della vita
- di quanto non fosse, e che, pur non ammettendolo
neanche sotto tortura,
- avrebbe pagato per avere quell’aria vissuta e
vagabonda che si poteva respirare su di te.
- Allora il mio cuore batteva forte, forte, quasi
a rimbombarmi nelle orecchie…tale e quale ad adesso.
- Oh, quanto vorrei che il motivo della mia
iperventilazione fosse lo stesso!
- Oh, come vorrei che il mio batticuore fosse
dovuto solo a un nostro incrocio di sguardi!
-
-
I get the funny feeling, that's
alright Jimmy says it's better than here, I'll tell you
why
-
-
- "Ho paura"
-
- Ti confessa tuo fratello a bassa voce, e nel
farlo non riesce a guardarti negli occhi.
- Credo che la sua paura della morte sia mista a
quella di deluderti.
- Ma tu non fai una faccia sorpresa, non ti mostri
schifato da questa sua rivelazione.
- Per un attimo, leggendo la vergogna nel suo
viso, avevo temuto che dicessi qualcosa di sbagliato,
- che lo deridessi dandogli della femminuccia.
- So che in un altro momento lo avresti fatto, so
che se qualcuno, o addirittura Kankuro stesso,
- fosse venuto da te a parlarti delle sue paure o
incertezze lo avresti steso a terra.
- Ma non ora, non ora Gaara e mantieni
quell’espressione affettuosa,
- tranquilla che ti aleggia morbidamente sul viso
da prima.
- Quasi sorridi piano.
-
- "Lo so, e’ normale. Ma non devi averne. E’ tutto
a posto."
- Gli carezzi la testa rasata.
- "Fidati di me, non sentirai niente"
-
- E vedo un po’ più di calma comparire nei suoi
occhi, vedo come le tue parole lo hanno già leggermente
confortato…
- e allora ti ringrazio e ti odio insieme, mio
dolce angelo caduto.
- Grazie perchè gli stai rendendo più lieta la
morte
- e che tu sia maledetto perchè potevi salvarlo.
-
- " Ma..ma non rivedrò mai più questo
mondo"
-
- "E cosa ti mancherà Kanky? Non rivedrai più il
marcio che lo corrode, la corruzione e la tristezza che vi regnano.
- Amico mio….stai dicendo addio a un mondo che
meriterebbe di scomparire, a un mondo che non può essere salvato.
- E noi lo sappiamo..ricordi?
- No change, no future."
-
- ..Kanky…
- Dio, Gaara non dargli il nichilismo anche in
punto di morte! non parlargli così…
- parlagli di elefanti rosa e nuvole di zucchero
che lo aspettano nell’altro mondo.
- Ti prego falla finire, è così straziante…ti
prego Gaara raccontagli altre carezzevole bugie e poi chiudi i suoi occhi per
sempre.
- Falla finire presto.
-
- "Ma dove andrai tu…è diverso. Lo è, ne sono
certo."
-
- "Davvero?"
-
- Guardi verso il soffitto e i suoi occhi seguono
i tuoi. Siete così appassionati nel cercare il cielo…
-
- "Si"
- La tua voce chiara, limpida e armoniosa
- "Lo sono. Dopo c’e’ solo la pace."
-
- Silenzio.
- "Mi mancherai"
-
- Gli carezzi dolcemente una guancia in risposta e
ti chini su di lui sussurrandogli qualcosa all’orecchio,
- non colgo le parole, ma forse e’ meglio così,
non sono rivolte a me.
- Al ragazzo fra le tue braccia sale un sorriso
che gli stende le labbra e tutto il volto,
- poi quelle stesse labbra cominciano a tremare.
Give me a long kiss goodnight and
everything will be alright Tell me that I won't feel a thing So give me
Novacaine
- "Dammi un lungo bacio della buonanotte e tutto
andrà bene.
- Dammi il bacio della buonanotte e dammi eroina"
-
- Mi sale il magone in gola e i miei occhi lucidi
pizzicano…non vorrei ma li devo asciugare in fretta con un polso,
- prima che qualcosa che non deve mi bagni le
guance.
- Il tuo viso si fa livido e le labbra tirate a
questa richiesta definitiva,
- ma ci vuole solo un momento prima che il calore
e la solidarietà tornino a ridar luce al tuo sguardo e a scaldare di riflesso
il suo.
- Ti pieghi morbido su Kankuro e le tue labbra
toccano la sua fronte in un lento e commovente bacio.
- Non affretti le cose, e ti prendi tutto il tempo
necessario a far si che un po’ della tua forza passi a lui.
- Mi chiedo se davvero ne hai abbastanza per fare
quello che devi.
- Le tue labbra sfiorano ancora la sua fronte
mentre sussurri, quasi timidamente
- "Ora chiudi gli occhi"
-
- Ubbidenti le sue palpebre si abbassano e al
contatto con la pelle le lacrime
- si liberano dalle ciglia e gli rigano
trasparenti le guance.
-
- "Shhh.."
- Fa la tua voce calda
- "Va tutto bene, fidati di me"
-
- Gli prendi delicatamente il braccio sinistro e
lo stendi davanti a te, ticchetti rapido
- sulla sua pelle e in attesa della vena giusta i
tuoi occhi di vetro azzurro,
- che mi rendo conto essere ancora più luminosi (o
lucidi?) del normale,
- controllano che tutto sia a posto: il laccio, la vena, la dose.
- Guardi per l’ultima volta l’innocenza che non
c’è sul suo viso e svelto e attento gli infili l’ago nella vena.
- Ciò che accade dopo e’ molto rapido, o forse sei
tu a renderlo tale.
-
- Gli togli la siringa dalla pelle e prontamente
passi le braccia intorno alle sue spalle tirandolo delicato ma deciso a te,
- e mentre accogli la sua sofferenza nella tua
stretta capisco che non vuoi che nessuno veda il suo volto mentre muore.
- E’ un gesto di estremo rispetto nei suoi
confronti e non posso fare a meno di chiedermi
- come puoi riuscire a sopportare tutto questo e
nel frattempo riuscire ad essere così premuroso.
- Non potrei dire se l’agonia del ragazzo dura
delle ore o un minuto, fatto sta che io quasi non l’avverto,
- il suo dolore lo senti solo tu, viene chiuso
dentro di te,
- mentre lui sussulta stretto stretto nel tuo
abbraccio, premuto contro il tuo cuore.
-
- Alla fine abbandoni il suo cadavere ancora caldo
sul pavimento e non alzi gli occhi per qualche istante.
- Sento un silenzio assoluto in questo magazzino
fatiscente,
- ma non so se sia reale o se lo avvertono solo le
mie orecchie, ne mi curo di verificarlo.
- Ti osservo trattenendo il respiro e giuro che
non so che aspettarmi;
- probabilmente che tu crolli a terra stremato.
-
- E invece mi sorprendi di nuovo e dopo qualche
attimo un lungo sospiro ti scuote.
- Ti alzi in piedi vacillando appena, la siringa
vuota ancora stretta in mano,
- ti pulisci il fondo dei pantaloni rapidamente e
con voce gelida,
- senza guardare negli occhi nessuno – sai bene che tutti obbediranno - dici:
-
- "Portatelo via di qua, e ovviamente la roba nel
braccio se l’e` messa da solo".
-
- Dopo, senza nemmeno sfiorarmi con lo sguardo,
esci con passo fermo dal magazzino
- e ti addentri nella vegetazione che gli cresce
attorno.
- Io per un attimo riesco a seguire la tua sagoma
attraverso i vetri offuscati da polvere vecchia decenni,
- infine vieni inghiottito dal verde.
- Attimi di frenetica immobilità, poi mi lancio al
tuo inseguimento.
-
- Non so che fare, potresti proseguire per
kilometri verso l’autostrada,
- o seguire le rotaie e arrivare dopo qualche
centinaio di metri alla rimessa dei treni,
- anch’essa abbandonata da anni.
- O magari raggiungere il ponte, o scegliere di
sederti sotto un albero e aspettare.
- Dannato Gaara!
- Dove diavolo vai senza di me?
- E soprattutto…perchè senza di me?
- Sento lo sconforto salire ancora di più e,
diavolo,
- avrei voglia di gridare il tuo nome così forte
che ogni fottuta stella lo possa sentire…ma non lo faccio.
- Non è nella mia natura urlare contro al vuoto,
ed è questo che sento dentro di te,
- è questo quello che avverto quando ti stringo..e
lo percepisco adesso nella tua assenza.
- …so che c’è molto e molto altro dentro di te.
- Gaara, lo so.
- Ma come faccio a raggiungerlo?
- Sono cinque mesi che ci provo e ora mi sento
prosciugata.
- Stai succhiando il mio sangue, ma io solo
vegetariana, e ora sto rischiando di diventare anemica.
-
- Spesso quando mi baci lo fai con tale impeto che
mi viene in mente quasi, la fame.
- La fame può essere d’amore?
-
- Non lo so, ma…non lo so Gaara.
- So solo che sono così stanca…e mi sento così
inadeguata…e piccola, e non pronta a sopportare tutto questo.
- E che mi sento sola. Dammi una briciola di te, e
noi due ci andremo insieme, in quel cazzo di paradiso!
-
- ...ma per adesso non posso far altro che sedermi
contro questo muro sfasciato…
- e piangere in solitudine per un ragazzo che è
morto prima di cominciare a vivere,
- e per te, che ancora vivi, e forse sei già
morto.
-
-
-
-
-
***
-
-
-
-
[Ricordo che, oltre a non aver
scritto questa storia a fini di lucro, Gaara (lo spacciatore/il Gesù della
periferia/St Jimmy) non e’ un personaggio di mia invenzione, e non lo e’
nemmeno la gran parte dei fatti raccontati, la mia e’ solo una rielaborazione
dall’album "American Idiot" dei Green Day, e in particolare dalla canzone
"Give me novocaine".
-
La prima frase invece "il primo
passo per la vita eterna e’ che devi morire" la dice Tyler Durden nel libro
"Fight club" di Chuck Palahniuk..e infine "no change no future" (frase che
pronuncia Gaara) e’ il titolo di una canzone degli Aus-rotten, gruppo crust
punk che sento da sempre.
-
Per ora la chiudo qui, in realtà
avrei pensato a un continuo, ma lo posto solo se ha qualcuno interessa.
Così..fatemi sapere.
-
Ciao, ciao
-
–e grazie per aver avuto il
coraggio di arrivare alla fine!-
-
_misty_]
-
_ALA_’s SPACE:
-
Ho conosciuto Misty grazie alle
sue recensioni alla mia long fic "Justice’s Eyes".
-
Da li sono andata alla sua pagina
d’autore e ho letto una bellissima fanfic ispirata a JOS, subito nella mia
testa i personaggi di Naruto hanno preso il posto di quelli da lei inventati.
Ne abbiamo parlato, parlato, parlato insieme e siamo arrivate a questa cosa
qui pubblicata^^.
-
-
Grazie mille a chi leggerà!!! XD
-
Un Bacio a
tutti!
-
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