Sarai per me il mio amore unico.

di Waterwall
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Quella notte, finalmente, i loro sogni si avverarono.
Lì non c’erano più la comandante e il sottoposto, non c’erano più la nobile e l’attendente, no, c’erano semplicemente Oscar e Andrè.
Avevano appena passato una notte di fuoco e di ghiaccio, notte di stelle e meteore, notte d’un amore titano.
<< Andrè. >> lo chiamò Oscar con un sorriso, un sorriso così dolce che Andrè non aveva mai visto.
<< Sì? >> rispose lui con altrettanta dolcezza senza “ma” e senza menzogne.
Lei gli accarezzò i capelli << Ti amo. >>
Ad Andrè scese una lacrima, di quelle bollenti, era così meraviglioso sentirselo dire dalla persona che amava di più al mondo: sembrava un’utopia.
<< Anche io Oscar, con tutto il mio cuore. >>
Oscar sorrise e alzò lo sguardo e il suo volto venne illuminato da quell’infinità di stelle.
Quei riccioli d’oro ne erano diventati un tutt’uno con quelle code di fantastica meraviglia.
Andrè la guardò, lei stessa era una stelle, quella più luminosa di tutte, la più importante di tutte, la sua Stella Polare.
Oscar rimaneva lì al guardare il cielo con i suoi occhi pieni meraviglia; cominciarono a scivolarle lacrime dopo lacrime e a sorridere cercando di riempire i polmoni il più possibile di quella magia.
Andrè, ormai quasi del tutto cieco, fece per guardare le stelle ma, purtroppo, tutto ciò che riusciva a vedere erano delle semplici macchie di colore fatto di mistero.
<< Oscar- le disse guardandola- vorrei vivere come una stella. >> lei lo guardò interrogativa.
<< Sì, Oscar, non potrei mai finire di brillare e quindi di vederti, di vederti sorridere, di vederti felice. >>
Lei lo abbracciò: << Almeno non mi vedrai piena di rughe e nei tuoi ricordi sarò sempre giovane e bella. >>
<< Ma per me lo sarai sempre: sarai sempre la mia stella che illuminerà sempre il mio cammino. >>
A Oscar scese una lacrima e gli diede un bacio: << E’ il momento di andare, la rivoluzione è alle porte. >>
<< Hai ragione. >> Andrè però lo disse come se stesse prendendo una medicina amara, a quanto para non gli andava a genio , ma Oscar era il capitano e questo era il suo destino, l’unico momento quando si sentiva la scintilla nel buoio, la roccia che tiene sollevato tutto.
Partirono a cavallo: Oscar avanti Andrè, come sempre.
Oscar però aveva qualcosa di diverso, era più felice del solito:
Forse … forse non aspettavo altro. E forse c’è qualcosa in più di ciò che di questa semplice sensazione.


 




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