Corre, Louie

di lapoetastra
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Corre, Louie.
Corre, e già inizia a sentire il fiato mancargli nei polmoni ed il respiro bruciargli nella gola come fuoco.
I piedi battono il terreno, con un suono sordo, e le scarpe quasi si corrodono a contatto con l’asfalto bollente.
La strada si dipana lunga ed infinita di fronte a lui, e nessuno gli è intorno.
Corre, Louie.
È stanco, ha male dappertutto, ma sa che manca poco ormai.
Ce l’hai quasi fatta, ed il solo pensiero gli fa accelerare i battiti del cuore, il quale sembra essere prossimo a scoppiargli nel petto.
Il sudore gli cola copioso negli occhi, appannandogli la vista.
Il Sole gli brucia i capelli, gli scotta la pelle delicata e candida e rende ogni cosa un miraggio lontano.
Di colpo appare.
Louie lo guarda, credendo per un attimo di aver avuto una visione.
Non è così, si accorge con immensa gioia.
Il traguardo si staglia sfolgorante, bellissimo, a solo pochi metri di fronte a lui.
I lati della strada si riempiono d’improvviso di persone, che lo guardano stupiti ma senza acclamarlo.
Ormai è arrivato, Louie.
Ultimo, ne è certo, eppure è tremendamente felice.
Ha raggiunto il suo scopo, quell’obiettivo che desiderava conseguire fin da quando era bambino ma che mai prima d’allora era riuscito a portare a termine.
Per volere di Dio, o del destino, o forse della sfortuna.
Ma ora non importa di chi sia la colpa, perché adesso Louie è lì, e sta partecipando alle Olimpiadi.
La cosa che lo rende più fiero di se stesso è che esse quest’anno si tengono in Giappone, la nazione che gli ha portato via tutto ciò che aveva di più caro e prezioso.
Ciò che lo rendeva un uomo.
La dignità.
Adesso però è lui il vero vincitore, e vedendo i volti contratti dei Giapponesi capisce di essere riuscito finalmente a perdonarli, a perdonare tutto ciò che gli hanno fatto in un tempo lontano eppure ancora terribilmente vivido nella sua mente.
Corre ancora, Louie.
Arriva al traguardo.
Si sente bene, come fosse il ragazzo che nel passato partecipava a qualsiasi gara di atletica fosse organizzata nella sua città.
Gli sembra per un attimo di essere di nuovo giovane, e non un ultra settantenne.
È felice, Louie.
Ha riscattato se stesso, una volta per tutte.
Sta per svenire.
Non per la stanchezza.
Ma per la consapevolezza di essere ciò che è.
 
 




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