«Lou, sei già sveglio oppure dormi?» sentì Louis. Aveva ripreso i sensi e vide con gli occhi socchiusi Niall fargli aria con le mani.
E sì, Niall aveva appena citato Anna di Frozen.
«Ti sei svegliato finalmente! Ora mi spieghi cosa è successo?» disse il biondo tinto, prima di porgergli un bicchiere d'acqua.
Louis sentiva ancora dolore dappertutto, ma cercò di spiegare a Niall la situazione. All'inizio l'irlandese annuiva, ma alla fine del racconto di ciò che era successo circa mezz'ora prima si ritrovò a stringere i pugni.
Harry poteva aver fatto una cosa del genere? Harry? Quel ragazzino che era caduto ai piedi di Louis sin dal loro primo incontro? Non riusciva a crederci, eppure era successo.
E poteva sentire anche l'incredulità e la paura di Louis mentre raccontava. Neanche lui poteva prevedere una simile reazione da parte del riccio.
Niall era terribilmente triste. Quella situazione si sarebbe dovuta evitare a tutti i costi.
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Era circa mezz'ora che Niall cercava di rassicurare e calmare Louis.
Nonostante ciò che era successo il liscio continuava a ripetere di volere Harry.
Quel bastardo.
Niall era sicuro di odiarlo in quel momento.
Vedere Louis con ancora delle macchie di sangue sui vestiti non aiutava.
Niall era una persona molto sensibile. Si era ritrovato a piangere quando, per controllare le ferite sul corpo di Louis, aveva visto un grande livido proprio all'altezza dei polmoni dell'amico. Harry lo aveva colpito quasi su un organo vitale e di sicuro gli aveva provocato danni alle costole.
Louis non aveva smesso nemmeno di tossire e di tenersi il petto con le braccia. A quanto pare quello stronzo di fidanzato lo aveva colpito molto forte.
«Lou... Ho paura che ti sia rotto qualcosa... È meglio se ti porto all'ospedale.» propose quindi Niall, seriamente preoccupato per la salute dell'amico.
«Niall...capisco la tua...preoccupazione-» si fermò per tossire Louis, imprecando per il dolore «-ma non so se è il caso... E se mi chiedono cosa è successo? Di certo non posso dire la verità...»
L'irlandese sbuffò. L'amico era proprio testardo. «Come puoi pensare a come rispondere alle domande dei medici quando sei praticamente mezzo morto?» continuò, provocando una leggera risata di Louis. Poteva provare a sdrammatizzare il tutto per fargli dimenticare il dolore, almeno per un po'.
«Comunque no, Nialler, non ce n'è bisogno» concluse Louis, cercando di alzarsi dal divano. Una fitta al petto lo portò però di nuovo steso a massaggiarsi il livido.
«Ti dovrebbero rinominare Louis Testardomlinson.» disse Niall, sbuffando una risata «facciamo così: chiamo Zayn e Liam e li faccio venire qui. Che ne dici?» propose il biondo.
A Louis non sembrava un' idea tanto stupida. In quel momento gli serviva un po' di compagnia, così accettò.
Mentre Niall chiamava i suoi amici, Louis si ritrovò a pensare ad Harry... Chissà dov'era...
Così, dopo aver chiuso le chiamate, si avvicinò al liscio. Aveva deciso di non sganciare la bomba per telefono e di spiegare tutto con calma, davanti una tazza di the. Magari anche dei bisc- okay no. Non era il momento per pensare al cibo.
Il biondo si girò verso Louis, vedendolo accigliato. «Lou? Perché sei così pensieroso?» gli chiese.
Louis lo guardò negli occhi, mentre delle lacrime ribelli rigavano di nuovo quel viso angelico che si ritrovava. Niall si affrettò ad asciugargliele, e Louis gli rispose.
«Sto pensando ad Harry. Sai, ho come la sensazione che sia in qualche pub a bere come un dannato mentre guarda le foto di me ed Eleanor di oggi, come sempre. Spero che quella faccia di cavallo di... Nick-» fece una faccia schifata prima di continuare «-non sia con lui...».
«Calmo, Louis. Vedrai che tornerà...» cercò di rassicurarlo.
«No, non tornerà! Magari si è scocciato di me, magari vuole ricominciare una nuova vita senza me, con quella faccia di cavallo...» ricominciò a singhiozzare Louis, la calma mandata ormai a fanculo.
L'unica volta in cui Louis aveva pianto così tanto era quando lui ed Harry si erano finalmente messi insieme. Ed erano lacrime di gioia.
Questa volta invece a rigare il viso angelico del liscio erano lacrime amare, di rassegnazione.
Niall stesso soffriva vedendo i suoi amici nascondere il loro amore.
Inoltre sapeva quanto Louis soffrisse ogni volta che, dopo un litigio, Harry andava a bere con Nick...
Nick. Quella faccia di cavallo che nè Louis, nè Niall nè nessuno aveva mai sopportato. Era palese che provasse attrazione verso il riccio, ma quest'ultimo non aveva mai fatto tanto caso alla gelosia di Louis.
L'irlandese lo guardò. Capiva la gelosia di Louis verso quel Nick, ma non capiva perché non provasse rancore verso Harry.
I suoi pensieri vennero però interrotti dal campanello che suonava.
Sicuro che fossero i due amici aprì senza neanche chiedere.
Ma chi si ritrovò davanti non era Zayn, o Liam.
Era Harry, appoggiato allo stipite della porta con uno sguardo strafottente.
Niall lo guardò freddamente. Raramente era così, di solito era il più allegro e spensierato. Quello però non era il momento.
«Che ci fai qui?» gli chiese, senza lasciar trasparire emozioni.
Harry rise amaramente. «Potrei chiederti la stessa cosa. Se non sbaglio questa è casa mia.» gli rispose. Niall non era un tipo violento, ma il tono sfacciato che il riccio aveva usato gli fece ribollire di rabbia il sangue.
«Hai il coraggio di ridere in una situazione del genere? Forse non ti rendi conto di quello che hai fatto a Louis. L'hai ucciso dentro, Harry!» gli urlò contro nell adrenalina del momento.
Il riccio per un momento si mostrò agitato. Ripeto, per un momento. Si ricompose ed aprì la bocca per parlare, ma venne interrotto da una voce flebile e bassa.
«Harry?»
La riconobbe subito. Era Louis, il suo amore, la sua vita... Il ragazzo che aveva maltrattato poco tempo prima.
Scostò Niall bruscamente ed entrò dentro casa.
Davanti a lui c'era Louis. Era irriconoscibile, con quelle macchie di sangue sui vestiti, i segni rossi delle lacrime a rigargli gli zigomi smunti e un tampone al naso, che subito si affrettò a lanciare via, imbarazzato.
Gli si avvicinò lentamente, come una tigre con la sua preda. Ed era esattamente così, perché ad ogni passo del riccio, il liscio indietreggiava.
Niall intanto li osservava appoggiato alla porta, pronto ad intervenire nel caso la situazione degenerasse.
Louis si concentrò sullo sguardo del riccio, che si avvicinava sempre di più.
Non riusciva a riconoscerlo. Quello non era il suo Harry.
«Tu n-non sei il mio Ha-az...» sussurrò dando vita ai suoi pensieri, mentre si ritrovò al capolinea, con le spalle al muro.
Harry si bloccò. Dopo ciò che gli aveva fatto, lo chiamava ancora con quel dolcissimo soprannome che gli aveva affibbiato anni prima.
Si avvicinò ancora di più al suo uomo, ormai inerme.
Avvicinò una mano al suo viso per accarezzargli la guancia, ma Louis si tirò istintivamente indietro, alzando le mani sopra il viso in posizione di difesa e lasciando scappare un singhiozzo.
«T-ti prego, Haz... Non d-di nuovo...» singhiozzò silenziosamente Louis, accasciandosi a terra e coprendosi la testa con le braccia.
Il riccio si passò una mano tra i capelli nel panico. Louis era lì, terrorizzato.
Si buttò a terra davanti al ragazzo tremolante, e in quel momento si ricordò.
Mentre una buona ora prima stava per chiudere la porta, lasciando un Louis dolorante nel loro appartamento, aveva sentito il liscio rivolgergli quelle paroline magiche.
"T-ti amo, Haz. N-non dimenticarlo m-mai...".
"Ti amo..."
"Ti amo..."
"Ti amo..."
Se l'erano detto tante volte ormai, ma quella era stata probabilmente la più significativa. Perché nonostante ciò che gli aveva fatto il riccio, Louis continuava ad amarlo.
E Louis era lì, piangente e tremolante, sì perché temeva che Harry lo volesse picchiare ancora, ma soprattutto perché aveva paura che il suo amore non fosse più ricambiato, non avendo sentito una risposta da parte del riccio.
Così Harry prese una decisione.
"O la va, o la spacca, no?" pensò così, prima di avvicinarsi lentamente a Louis e avvolgerlo nel suo abbraccio disperato.
«Ti amo anch'io, per sempre e incondizionatamente.» gli disse così, lasciando scorrere sul viso le lacrime trattenute.
Il ragazzo tra le sue braccia iniziò a respirare velocemente, piangendo istericamente, senza nascondere più ciò che provava.
Era ciò che voleva sentire, una conferma che il riccio lo amasse ancora. Perché era quella la sua paura più grande: perderlo.
Si rilassò nell'abbraccio caldo del riccio, lasciando scorrere le ultime lacrime. Gli lasciò un bacio morbido sulla guancia salata, sentendolo poi sorridere.
Niall intanto assisteva alla scena insieme a Liam e Zayn, entrati in quel momento in casa. Guardarono confusi i due innamorati, posando poi lo sguardo sul biondo tinto.
«Quindi ci hai chiamati nel bel mezzo della notte per assistere ad una scena sdolcinata dei tuoi Larry?» sbuffò scocciato Zayn in direzione del biondo e ricevendo subito una gomitata nel fianco da parte di Liam.
Cacciò un urletto di dolore, attirando l'attenzione dei ragazzi abbracciati. Subito i due sbiancarono, temendo che i compagni di band avessero sentito la loro conversazione.
Fu Liam il primo a spezzare quel silenzio che si era creato.
«Allora, mi dite cosa è successo? No, perché si da il caso che siamo corsi qui in pigiama...» proferì canzonatorio il ragazzo, indicando il loro abbigliamento da notte.
Harry spostò lo sguardo da Louis ai suoi amici, colpevole. Ma mentre stava aprendo la bocca per giustificarsi, venne interrotto per la seconda volta in quella notte dal ragazzo -aka angelo- che aveva la fortuna di abbracciare.
«Oh nulla, ragazzi. Abbiamo risolto.» disse così Louis, rilassandosi nuovamente nell'abbraccio del fidanzato.
E quei due facevano una tenerezza assurda, l'uno tra le braccia dell'altro, come se il mondo intorno a loro non esistesse.
«Sì, ma che avete concluso?» sbuffò Zayn, mascherando il moto di affetto che si stava scatenando in lui nel vedere quei due così innamorati.
Harry guardò Louis, Louis guardò Harry.
Verde e blu.
Due cuori che si intrecciavano ogni volta che uno si perdeva nello sguardo dell'altro.
«Che ora sono certo che mi ama.» disse Louis, rivolgendosi più ad Harry che al pakistano.
«E che ti amerà per sempre, incondizionatamente.» parlò Harry in terza persona, avvicinandosi alle labbra del liscio e baciandolo dolcemente.
«Per sempre...» ripetè così il ragazzo dagli occhi blu, occhi che ora sembravano il mare dopo la tempesta. La pace dopo la guerra.
E il bacio che si scambiarono sapeva tanto di speranza...
«Non è così, futuro Mr Styles?»
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Note d'autrice: Hey hey! Eccoci qui con la mia seconda One Shot. Come sempre l'ho pubblicata anche su Wattpad e stavo per piangere quando ho visto che InsaneB -una delle mie scrittrici preferite- l'ha votata! Ho urlato dalla gioia e mia sorella mi ha guardata malissimo. Fortuna che anche lei è Larry come me e.e
Come sempre, grazie mille per chi avrà letto questa OS, ci ho messo il cuore e spero che abbiate amato leggerla così come ho amato io scriverla :) xx
-Fer c: x
P.s.: se non conoscete InsaneB, vi consiglio davvero di andare a dare un'occhiata al suo profilo... Scrive storie stupende e la stimo tantissimo! (pubblicità occulta mode on c': )