Assedio
Edward spiò dalla finestra la strada sottostante, attento ad
ogni minimo movimento.
“Sono lì fuori, Ed?”. La voce di Roy fu
poco più di un bisbiglio: era meglio non parlare a voce
alta; quelle creature
avevano un udito allenato, davvero molto
allenato, ecco.
“Non so... Sai, è difficile vederle... Sanno
mimetizzarsi bene, lo sai”
Roy annuì preoccupato.
“In ogni caso” riprese Edward “Non mi
pare di scorgerle; ma, lo sia anche tu, non possiamo avere la certezza
che non ci stiano spiando anche in questo preciso istante”.
Roy rabbrividì.
“Lo so, ma forse dovremo rischiare, e...”
“Roy! Non credo sia il caso...”
“Ma ragiona! Siamo bloccati in casa da giorni, ed io...Sono
decisamente stufo! Non ce la faccio più a stare rinchiuso
qua dentro! Farò la fine del topo, lo so”
Edward si mordicchiò il labbro, indeciso.
“Però...Però...”
“Lo so, Ed, lo so. Ma questa è una battaglia che
non sono sicuro di poter vincere. E' qualcosa di... nuovo. Non
è come ad Ishbar, dove i nemici me li vedevo davanti e
sapevo chi, dove e – e anche come colpire! Qui,
invece...”
“...Non sai chi e dove sono, già”.
Finì Edward.
“In ogni caso, forse è meglio spostarsi dalle
finestre; qui siamo troppo in vista... senza contare che mi
è parso di vedere un riflesso, laggiù, che
potrebbe essere il vetro di un binocolo, o peggio...”
Edward si accucciò per terra, rotolando poi di lato,
togliendosi così dalla linea di tiro.
Roy gli si strinse accanto, protettivo.
“Anch'io non ce la faccio più!”
sbottò Edward “E' una situazione assolutamente
insostenibile! Come pretendono che sopravviviamo così?! E'
impensabile! L'ultima volta, sotto la doccia...”
“Non mi ci far pensare!”
“E perché, vogliamo parlare di quell'altra volta
in camera? Anche lì!”
Roy si sentì stringere il cuore allo spettacolo di un Edward
sempre più pallido e tormentato.
Allungò le braccia per cingerlo.
Edward, dopo essersi gettato un'occhiata circospetta alle spalle, si
accucciò contro il petto dell'altro, in cerca di sicurezza,
anche se sarebbe morto piuttosto che ammetterlo.
“Non preoccuparti, Edward, andrà tutto bene,
vedrai. Vinceremo anche questa battaglia, te lo prometto”
“Edward annuì appena, stretto all'altro.
“Sì” continuò Roy “
E potremo tornare alla nostra quotidianità... e poi mi
mancano i nostri
tranquilli incontri notturni...”
L'altro borbottò qualcosa che suonò come
“maniaco”.
Anche se il biondo aveva il viso nascosto, Roy avrebbe potuto giurare
che avesse sorriso.
“Vieni qui, Ed”. Soffiò il moro.
Edward, gli occhi appena appena arrossati, sollevò il volto,
con le labbra socchiuse.
“Roy”. Bisbigliò.
“Ed”
La distanza tra le labbra diminuiva lentamente.
“Roy”. Edward socchiuse gli occhi.
-FLASH-
I due si girarono raddrizzarono, terrorizzati, con gli occhi sgranati
ed il cuore a mille.
Non poteva essere che...
“Grazie per la foto!”. Esclamò
entusiasta una ragazza, con ancora la macchinetta fotografica in mano,
la mano tesa, con l'indice e il medio a formare il simbolo della
vittoria.
Il suo sguardo ricordò ad Edward quello che il leone regala
all'agnello prima di sbranarlo.
Rabbrividì.
Ma non era sola.
Una folla di circa trenta persone – tutte ragazze
– li fissava, macchinetta fotografica alla mano e sguardo
famelico negli occhi.
“Scusate, potreste mettervi in posa? Non ho fatto in tempo
a...”
“Roy, ti amo!”
“Baciatevi, vi prego!”
“Ma pensato ad una cosa a tre con Havoc? E con
Envy?”
“No, meglio Alphonse!”
“Voglio Roy uke!”
“No! Edo è troppo kawaii!”
“Abbracciatevi, almeno!”
“Foto, foto, foto!”
Roy, stringendo a sé Edward, non poté fare a meno
di urlare:
“Io odio le fangirls!”
.Fine.
E' solo l'ennesima
sciocchezza. xD
Spero di avervi fatto sorridere. ^^
[Ci tengo a sttolineare
che non intendo offendere
nessuno con
questa fanfic].
Ringrazio chi ha commentato "Il
cerchio perfetto", ovvero: elyxyz, Liris, nacchan,
strawberry_, Eril e rockettara
xD.
Tantissimi auguri di Buon Anno a tutti! <3
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