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di SasuSweeTeme
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Beauty marks

 

Raiting: verde
Genere: Sentimentale, generale, slice of life
Lunghezza: 340 caratteri
Coppia: SouRin
Personaggi: Rin Matsuoka, Sousuke Yamazaki
Prompt: Your OTP counting each other’s freckles/beauty marks/etc.
                                                                                                                                (OTP Bot, Twitter)



I battenti chiusi –non completamente, ma quanto bastava  tener illuminata la stanza senza irritare gli occhi  delle due figure distese- e le coperte arricciate, spiegazzate intorno al corpo massiccio di Sousuke e quello leggermente più piccolo di Rin, rappresentavano a pieno il quadro della serenità.
La mano ambrata del moro carezzava la schiena sinuosa del rosso che, ancora insonnolito, gli si era avvicinato e si era disteso sul fianco, disegnava con i polpastrelli figure astratte e si sarebbe limitata a fare questo e nient’altro se solo non avesse visto nell’attimo in cui il suo sguardo aveva abbandonato il viso rilassato del ragazzo una delicata e chiarissima voglia di caffelatte sulla coscia.
Sousuke aveva quindi sfiorato il punto con un tocco delicato delle dita, certo che per ottenere una risposta non fosse necessario porre la domanda a voce e che il fidanzato avrebbe capito, ottenendo un’occhiata incuriosita da parte del Matsuoka e poi un sorriso splendente quanto il sole stesso.

“Mia madre ne aveva tantissima voglia, ma erano le tre di notte e avevamo una dispensa praticamente vuota.
Mio padre girò per tutti e ventiquattro distretti prima di tornare, ma la trovò addormentata.”

Rin in seguito si era teso verso il moro, facendogli attendere un bacio che sì, arrivò, ma non sulle labbra.
La bocca di Rin, infatti, si era posata su una sottile striscia di pelle chiara che un tempo aveva allarmato la famiglia Yamazaki, ma che adesso non era altro che un aneddoto divertente.
Accanto all’attaccatura dei capelli scuri, poco più in basso in effetti, c’era una cicatrice tanto piccola e tanto sottile da sembrare quasi una conseguenza della luce.

“Pioveva fortissimo, le scale erano scivolose e avevo fretta.”

La risposta sintetica aveva scatenato l’ilarità di Rin, facendolo ridere tanto forte da coprire il mormorio incessante della vita cittadina sotto la finestra, in un modo  tanto piacevole all’ascolto da lenire ogni ferita di Sousuke, anche la più profonda o la più grave, anche quel patetico graffietto che spaventò sua madre a morte. Anche quella spalla che da mesi non smetteva di fargli male e di cui nessuno sapeva niente.

“Correre sotto la pioggia? Ti credevo più furbo di così!
Da chi stavi andando?”

Le labbra sottili del moro si arricciarono in un sorriso accennato, a suo modo divertito.

“Da te”.




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