riassunto
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SOLO PER FARLO SORRIDERE
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- Ora, lui non aveva proprio
nulla contro la Hyuuga, non ci aveva nemmeno mai parlato, e diavolo,
- da una cosina così graziosa
e trasparente sicuramente non si era mai sentito minacciato.
- Ma da qualche tempo quella
cosina così graziosa e trasparente iniziava a farlo innervosire,
- soprattutto se parlava in
quel modo con il ragazzo che lui, dopo tanti problemi, si era scelto come
compagno.
- La guardò silenzioso per un
istante, osservando con irritazione sempre crescente i suoi occhi timidi
- che ammiravano adoranti
quelli cerulei del ragazzo che le stava di fronte,
- studiando il rossore delicato che le avvampava sulle guance, in
continuazione.
- Era seccante tentare di
ignorare la sua innocente infatuazione,
- seccante sentire sempre
quello sguardo candido che lo sbirciava, o meglio,
- che sbirciava la persona che
inevitabilmente stava accanto a lui.
- - e che non sembrava
rendersi conto di nulla -
- Ma che addirittura potesse
sorvolare il fatto che lei ci civettasse indisturbata negli angoli di Konoha…
- non potevano chiedergli
questo.
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[perché ci
stava civettando, non aveva dubbi a riguardo, era sempre stata astuta quella
Hyuuga]
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- "Naruto!"
- Il suo richiamo secco li
fece sobbalzare entrambi, facendoli voltare verso di lui.
- La ragazzina si rimpicciolì
sotto il suo sguardo assassino e accusatorio
- - sentendosi sicuramente colta in fragrante -
- mentre il ragazzo biondo
esibì all’istante un sorriso così grande da occupargli tutto il viso e
saltellò verso di lui,
- scodinzolando come un
cagnolino.
- "Ciao Sasu, sai stavo giusto
pensando a te e.."
- Sasuke non gli fece nemmeno
finire la frase, con gli occhi che lanciavano lampi gli afferrò la mano e si
voltò,
- trascinandoselo dietro.
- La Kitsune evidentemente
iniziò a notare qualcosa di strano nel suo atteggiamento,
- perché si girò di fretta
verso Hinata, salutandola, e poi si affrettò dietro al suo ragazzo, tentando
di tenere il suo passo.
- "Sasu-chan cosa c’è che non
va?" chiese, con espressione confusa.
- L’Uchiha mugugnò un
borbottio che poteva assomigliare a un:
- "Sasu-chan un cavolo.." e se
lo trascinò dietro con più forza.
- Naruto si impuntò coi piedi,
e lo costrinse a fermarsi, un dubbio che gli si affacciava nella mente.
- "Non sarai mica geloso di
Hinata, vero?" esclamò, incredulo.
- Sasuke aggrottò le
sopracciglia al nome della ragazza, e spostò lo sguardo alla sua destra,
continuando a borbottare.
- - Era ovvio che non era geloso, ma che diavolo diceva quel
baka?! -
- Ma Naruto esplose comunque
in una risata maliziosa.
- "Sasu, sai benissimo che
Hinata è un’amica, e comunque non sapevo che tu fossi così possessivo.."
- Finalmente l’Uchiha sollevò
gli occhi nei suoi.
- "Io non sono possessivo, ma quella la ti ha messo gli occhi addosso
da quando eravamo bambini!"
- "Chi, Hinata-chan?" la
faccia del ragazzo biondo era un punto interrogativo.
- "Si, lei! Solo un baka come
te poteva non accorgersene!" la voce di Sasuke era indispettita.
- Naruto si sciolse a sentire
quel tono.
- "Dai, lo sai che non è
esattamente delle ragazze che ti devi preoccupare…" lo prese in giro.
- Nel notare lo scatto delle
spalle del suo ragazzo capì che era meglio non tirare troppo la corda.
- Da quando era tornato a
Konoha [da quando Naruto era riuscito a riportarcelo]
- era così insicuro sotto la
facciata da duro.
- Così esitante, incerto. Non
tutti al villaggio gli avevano perdonato il tradimento di anni
- prima e essere guardato non
più come un giovane prodigio - anche se isolato e pieno di dolore -
- ma come un mukenin era un
colpo basso per l’Uchiha.
- Ci mancava iniziasse a
dubitare anche del suo amore!
- Gli si avvicinò e posò la
propria fronte contro quella dell’altro.
- "E poi lo sai che io non ti
tradirei mai.
- Lo sai che amo solo te e che
non devi nemmeno pensare che io possa lasciarti."
- Sasuke fece scivolare il
viso lungo il collo del suo ragazzo, posandoglielo alla fine sulla spalla,
- e lasciò che la Kitsune gli
accarezzasse dolcemente i capelli.
- Ma fu solo un attimo perché
poi il moro, probabilmente resosi conto del suo gesto,
- si tirò su e riprese a
camminare davanti a lui, nascondendogli il viso.
- Stavolta fu Naruto ad
afferrargli la mano delicatamente, mentre si adeguava alla sua andatura,
- e sorrise sentendo l’Uchiha
rispondere alla stretta.
- "Poi non capisco, parli
proprio tu che passi le tue giornate a schivare
- gli assalti di ragazze
assatanate che si nascondono dietro i cespugli!"
- Si lagnò con voce lamentosa.
- "Tsk" fece l’altro, vago.
- "Guarda che non è mai
successo"
-
[Aggiunse
scansando agilmente l’ennesimo agguato di Sakura, nascosta dietro un
palo]
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- Naruto si lasciò andare ad
un sospiro ironico e si riavvicinò a lui,
- come spinto dal bisogno di
tenere la sua mano.
- L’altro si limitò a
sollevare le spalle ed esibire un mezzo sorriso,
- così il biondo, felice di
quell’espressione serena che solo lui riusciva a procurargli,
- decise di stuzzicarlo ancora
un po’.
- "Pensa che tu per lo meno
hai solo metà della popolazione di Konoha da tenere sotto controllo.
- Io invece, sto con un
ragazzo talmente egoista che vuole tutti gli sguardi su di lui!"
- "Sai benissimo che non
voglio nessuno sguardo su di me..!"
- sbottò Sasuke, poi si girò
verso di lui, improvvisamente malizioso.
- "Tranne il tuo".
- Nonostante la sfumatura
della sua voce i suoi occhi rimasero seri,
- la Kitsune rimase abbagliata
da quella bellezza devastante,
- così diversa dalla sua. Così
complementare.
- Leggeva una supplica nel suo
sguardo, un invito a non lasciarlo mai, a essere solo suo e di nessun altro.
- Leggeva una disperata
ricerca d’amore, di rassicurazione.
- Voleva sentirsi dire che lui
era suo, che lo sarebbe stato sempre.
- Naruto non era una persona
particolarmente recettiva o empatica,
- anzi, dire che si accorgeva
neanche della metà delle cose che gli capitavano intorno era un eufemismo.
- Soprattutto considerando che
una buona percentuale di quella parte
- era occupata nella continua
ricerca di ramen.
- Ma tutta la sua metà
restante era per Sasuke, per cogliere ogni sua sfumatura, ogni suo colore.
- Naruto vedeva chiaramente tutti i pensieri che viaggiano nei
suoi occhi,
- tutte le azioni che
compivano le sue mani, tutta la gamma di graduazioni di grigio e nero che lo
circondavano.
- Sapeva tutto di lui.
- Conosceva a memoria ogni suo
gesto, ogni sua espressione,
- perché l’aver cura di lui
rappresentava tutto ciò che c’era d’importante nella sua vita.
- Poco importava chi dei due
dava gli ordini, poco importava
- chi dei due prendeva le decisioni o stava sopra o sotto a letto.
- Perché se tutti avessero
detto che nella coppia era l’Uchiha, così forte e distaccato,
- a tenere le redini della
relazione, ad avere il comando, Naruto avrebbe sorriso e non avrebbe
contraddetto nessuno.
- Perché tanto non ce ne era
bisogno.
- Lui sapeva con certezza chi
fosse quello dei due che necessitava più dell’altro,
- chi dei due si aggrappava
costantemente come se avesse avuto bisogno di un ancora per non andare alla
deriva.
- E non era sicuramente lui.
- Quindi sorrise di nuovo, con
l’aria più innocente e bisognosa d’attenzioni possibile
- mentre avvicinava le labbra
a quelle morbide di Sasuke,
- mentre lo lasciava prendere
il comando per l’ennesima volta
- e si lasciava plasmare dalla
sua lingua e dai suoi desideri.
- Sorrise accondiscendente
mentre si lasciava trascinare verso casa, verso camera loro.
- Lo lasciò fare, si fece
colmare dal bisogno del compagno,
- lo lasciò dettare il ritmo e
accasciarsi su di lui alla fine dell’amplesso.
- Fece tutto, perché lui lo
sapeva con precisione, che stringendosi forte a lui,
- avendo il controllo del suo
corpo, Sasuke riusciva a colmare anche quel vuoto che c’era dentro se stesso.
- E, amandolo, la Kitsune non
desiderava nient’altro.
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***
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Boh, una
cavolatina ^^
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L’ispirazione
mi è venuta sull’autobus, vedendo due ragazzi bisticciare allegramente.
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(checcarini che
erano, tra l’altro! *.*)
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Ho buttato giù
la trama ma, come saprà chi c’ha provato, scrivere sull’autobus, in equilibrio
fra ciccioni sudati e vecchiette rompipalle, e con conducenti folli annessi,
non è facile.
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Poi l’ho
corretta in una mezzoretta a casa e l’ho postata, così eccola
qui.
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Mi farebbe
piacere sapere che ne pensate, baci.
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_Ala_
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