Il tuo sorriso si espande come una farfalla

di Setsuka
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FeridMika 278

Ho scritto questa cosina mentre ero a lezione, il professore parlava di Pasolini e della scrittura di getto - ma ponderata - di Pasolini ed io mi sono ricordata di un'idea della sera prima e... è uscito fuori questo, a cui ho dovuto mettere un po' mano per farlo essere di 500 parole esatte. Non mi convinceva, perché era troppo ibrido tra prosa e poesia, ma alla fine è uscita fuori questa flashfiction dal ritmo spezzato che mi ha fatto dannare con la punteggiatura, perché non trovavo mai il ritmo che più mi aggradava.
La fanfiction non contiene spoiler e spero vi piaccia e vi porti a fermarvi per lasciare un commento, anche critico.
 







Alla lussuria condensata e famelica negli occhi rossi del vampiro Mikaela sorride.
Ferid gli porge la mano 
galante come il principe che non è , Mikaela l'afferra e sorride.
Viene accolto nel letto di lenzuola e trapunta bianche, come i vestiti del nobile; questo candore è solo la chiave per la perversione, macchiato di sangue sarà poi tutto più eccitante.
Mikaela si accomoda e gli sorride, più vicino, più accondiscendente, più desiderabile.
Quando i denti affondano nella sua tenera carne, gemere è inevitabile, ma Mikaela – teatrale – li maschera in gemiti di piacere, in sospiri invitanti, con il collo sempre più esposto e gli occhi chiusi; deve far credere a Lord Ferid di essere felice, che gli piaccia, che sarà sempre disponibile per lui e nessun altro, ma per lo più Mikaela deve convincere se stesso che il dolore è piacevole quanto necessario.
Stringendo le palpebre fantastica sul curry, Akane ai fornelli con tutti i fratellini entusiasti, con l'acquolina in bocca. Anche Yuu sorride in questa fantasia.
Il sorriso di Yuu... diventa farfalle nelle sue carni carenti di sangue.
Mikaela geme di piacere, stavolta non recita.
È un dolore sopportabile, è un dolore necessario e diventa piacevole una volta che Yuu scivola dalle fantasie e si sostituisce a Ferid, diventa vampiro. Di Yuu diventano i canini che vogliono lasciare il segno  e Mika vuole quel segno , sue sono le mani bramose di pelle calda – e Mika vuole quelle mani –, suoi sono i capelli che gli accarezzano il viso ed inebriano l'olfatto – e Mika vuole quei capelli che lo seducano. Geme ancora e non è più bambino, nel pensiero, nel desiderio, tra le gambe.    
Quando tutto finisce e il pasto viene coronato con un bacio di sangue, allora Mika sente male, al petto, perché sa che non è Yuu: Yuu non avrebbe labbra bagnate di sangue. E Mika torna bambino, imbarazzato, disgustato, ferito da stesso che si trova a soffrire di un
dolore meritato: Yuu doveva essere lontano dalla mente e dal cuore.
Cade, debole, su lenzuola non più immacolate a sporcarle ulteriormente sotto il sorriso di Lord Ferid che trasmette solo gelo. Mika trema, respira affannato, con occhi lucidi che riflettono solo senso di colpa, ma sorride, ancora, finché è sotto lo sguardo del vampiro.
Non è facile sorridere, ma è facile pensare a Yuu e distendere le labbra cullato dal pensiero della persona per lui più importante.
Un bacio freddo raggiunge la guancia di Mikaela
– trema  e la voce sensuale di Ferid lo invita al riposo, lo grazia di una tregua per sognare in quel letto insanguinato. Mika chiude gli occhi e sul sottofondo di passi che si allontanano cambia il suo sorriso quando dal buio arriva Yuu e afferra la sua mano. Sorride e lo trascina verso l'allegra tavolata dove Akane serve il curry, riservando a lui la porzione più grande; Yuu siede vicino a lui e con la sua vitalità prende un cucchiaio, lo imbocca alla sprovvista e poi ride del suo imbarazzo.
Mikaela è vittima, ma non è l'unico a godere nei pasti di Lord Ferid.







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