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My Space: oggi
le note le metto in cima non perchè sto pubblicando questo primo
capitolo da un altro continente (LOL), ma perchè ci tenevo a
spiegare una cosa: nel banner del mio racconto come noterete compare
Ria.
Ora, so che alcuni di voi non la sopportano, motivo per cui, anche se
compare nel banner, ho deciso di chiamarla nella storia con uno
pseudonimo e non fornirne mai una descrizione fisica, così anche
a chi non piacesse la ragazza può tranquillamente leggere la
storia immaginando un'altra ragazza accanto a Tom.
Detto questo ringrazio tutti in anticipo sperando che vi facciate sentire in numerosi!
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CAPITOLO 1
“È qui!”, pensa appena sente le ruote
dell’auto stridere sull’asfalto lucido del vialetto e il motore spegnersi.
“Tom è qui!”
Non sa come fa ad esserne certa, ma
ha quel presentimento.
È come se dentro di sè se lo
sentisse, più che una questione di riconoscimento dell’auto.
Spalanca la porta di ingresso e si
appoggia allo stipite.
Lo guarda mentre, occhiali da sole a
coprirgli gli occhi, avanza verso di lei.
-Seele, sono qui…-
Seele,
è così che lui la chiama e come hanno iniziato a chiamarla tutti… Seele, Anima…
perché lui le dice, o meglio diceva, sempre che lei era la sua anima, il “gemella”
era sottointeso…
Trovava
molto tenero che Tom le facesse capire di amarla tanto da chiamarla in quel
modo.
Ma
forse, visto come era finita tra loro, aveva preso un grande abbaglio e aveva
finito per confondere del buon sesso con l’amore vero.
Ora
non più.
Non
ci tiene a farsi calpestare ancora.
Lei
ora vuole tutto.
Amore
e lieto fine.
Non
ha intenzione di accontentarsi di niente di meno.
-Lo vedo…- gli risponde non dando
segno di volersi spostare dalla soglia.
Tom inizia ad innervosirsi, lo vede.
-Posso entrare? Vorrei parlarti… ti
ruberò solo dieci minuti, non di più, promesso…-
Lei si fa da parte, invitandolo con
un gesto della mano.
Lo fa accomodare al tavolo nella sua
cucina immacolata.
-Come è andato il tour? Tutto bene?-
gli domanda appoggiata al ripiano di marmo tra i fornelli e il lavello di
acciaio lucido.
-Sì, tutto bene, grazie… Bill si è
innamorato…-
-Buon per lui…-
Bill, il suo gemello, quante gliene
ha combinate! Tante da averla irritata a morte e averle fatto riconsiderare
tutta la sua relazione con Tom.
Chiunque conosca i gemelli sa che se
se ne prende uno si ritrova a fare i conti anche con l’altro…
Sono talmente legati che è impossibile
separarli.
Vivono l’uno per l’altro e pospongono
chiunque e qualunque cosa all’altro.
A volte sono talmente morbosamente
attaccati da risultare asfissianti ad un occhio esterno.
E Bill è il più problematico ed
esigente dei due.
Qualsiasi cosa lei facesse per Tom,
secondo Bill non era mai abbastanza.
Alla fine, a furia di critiche da
parte del gemello il loro rapporto si era logorato e avevano finito
inevitabilmente per allontanarsi.
Aggravante il fatto che Tom le avesse
dichiarato apertamente di non sapere se fosse davvero innamorato di lei.
Stilettata dritta al suo cuore che
tutt’ora brucia e fa male.
Eppure Seele lo ha sempre amato
tantissimo!
Spesso si domanda come lui non se ne
sia mai accorto.
Si riuscuote dal suoi pensieri tutt’a
un tratto, risucchiando l’aria attraverso i denti serrati, emettendo un corto
sibilo.
-Posso offrirti un caffè?-
-No, sono a posto così, ma ti ringrazio ugualmente dell’offerta…-
Seele si spazientisce.
-Tom, non essere così formale con me
e arriva presto al punto, non ho tutto il giorno! I tuoi dieci minuti stanno
per scadere…-
Tom emette un sospiro per darsi
coraggio.
-Ok, dunque… sto partendo per una
vacanza con i ragazzi e consorti, mi piacerebbe che venissi anche tu…-
-Perché?-
-Perché vorrei recuperare quello che
c’è stato tra noi, Seele… Ti amo ancora…- le confessa.
-Eppure tu, prima di lasciarmi, hai
detto che non eri sicuro di amarmi… che dovevo darti il tempo per pensarci… E
sei sparito per un anno…- lo provoca con sarcasmo.
Tom abbassa il capo in segno di
vergogna e colpa.
-Sono stato cieco…-
Seele ci riflette per qualche
istante.
Lo ama e indipendentemente da tutto
quello che è successo in passato lo rivorrebbe con sé.
-Quando dovreste partire?-
-Quando puoi liberarti tu dal lavoro,
i ragazzi hanno detto che ci aspettano…-
-Anche Bill?!-
-Anche lui… È molto cambiato in quest’ultimo
anno, credimi…-
Non gli crede ma non le importa poi
molto di Bill.
Tutto ciò che le importa è Tom, anche
se non glielo confesserebbe mai.
-Bene. Dammi qualche giorno per
pensarci, per favore… È molto quello che mi chiedi! Per un anno non ti fai
sentire e poi ti presenti qui e mi dici che mi rivuoi e che vuoi che venga con
te e gli altri in vacanza… Ho bisogno di pensarci un po’ su…-
-Lo capisco… Il mio numero ce l’hai,
non è cambiato, quando hai deciso chiamami…- le dice un po’ abbattuto.
Certo, non si aspettava che fosse
semplice riprendersela dopo un anno.
Ma nemmeno così complicato…
In fondo sa che non è stata con
nessuno e non si frequenta con nesuno, i loro amici comuni l’hanno tenuto
informato, allora perché deve fare così la difficile?
Possibile che non lo ami più?
Eppure lui dopo un anno la ama ancora
come se fosse il primo giorno…
Sa di non essersi reso conto subito
di amarla, ma ora sa che è così.
Sa di non essersi comportato con lei
molto bene, ma se ne è pentito e la rivuole.
Sa di averla sempre data per scontata
quando stavano insieme, e quindi di averla ferita.
E sa che ora deve concederle il suo
spazio per farle ponderare la situazione e prendere una decisione.
Si congeda da lei a malincuore,
dandole un leggero bacio sulla guancia, all’angolo della bocca.
Abbastanza vicino alle sue labbra da
farle capire come vorrebbe baciarla davvero, ma non abbastanza da farle
pressioni.
Poi si incammina verso la sua auto,
inforcando di nuovo i suoi Ray-Ban coprenti.
Messo in moto il motore se ne va, salutandola con la
mano attraverso il vetro del parabrezza.
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