Autore
(forum e EFP): Kaika
Titolo: Occhi puntati sull'orizzonte
Citazione scelta: Da
una parte c'è ciò in cui credo... e dall'altra ci
sei tu
Fandom: Pirati dei Caraibi
Coppia: Sparrabeth
Rating: Verde
Genere: Introspettivo
Avvertimenti: What if?
NdA (facoltativo): *Questa frase viene dai film, la usa prima Jack e
poi
Elizabeth per "punzecchiare" l'altro.
Jack
ha gli stivali affondati nella sabbia, la schiena che inizia a fargli
male per
lo sforzo di stare in piedi da tanto tempo, gli occhi fissi
sull'orizzonte.
"Certo che
ti sei ridotto
male, Jackie"
Lo canzona una vocina nella sua testa, ma non può darle
torto.
Il
Capitano ha tanti modi per passare una giornata a terra: a bere in
taverna, con
una donna in un bordello, in una rissa al porto o a fare scorta di
viveri
(ovvero, di rhum). Qualsiasi cosa, ma non stare su una spiaggia ad
aspettare
l'alba.
Chiude
lentamente gli occhi, respirando a fondo, godendosi il silenzio rotto
solo
dallo sciabordare delle onde.
La
sua mente torna indietro, ripercorrendo gli avvenimenti di dieci anni
prima,
che l'hanno portato a essere lì in quel momento.
La
tempesta infuria, le onde si
abbattono contro le fiancate della nave, facendola ondeggiare
pericolosamente.
Sul ponte,
uomini e mostri si
combattono come se fossero ignari del vortice che li sta risucchiando.
I feriti
urlano, le lame
stridono incrociandosi, ma Jack non sente nulla di tutto
ciò: avverte solo il
cuore di DavyJones che pulsa tra le sue dita e il freddo dell'elsa
della spada
che stringe nell'altra mano.
Ha davanti
a sé tutto ciò che
ha sempre sognato, dovrà solo pugnalare il cuore e
sarà immortale, sarà libero.
Il
Capitano Jack Sparrow è noto
per le sue abilità di fuga: la marina reale lo bracca da
anni, senza successo,
e negli ultimi tempi è riuscito persino a sottrarsi -in
più occasioni- al
Kraken, il terribile mostro marino.
Eppure
c'è una cosa alla quale
non può sfuggire: la morte.
Gli sembra
di vederla, delle
volte, come una sagoma vestita di nero, che lo attende alla fine della
strada,
tendendo la mano ossuta verso di lui.
Quel cuore
è l'unica arma con
la quale può tenerla lontana, la chiave per togliersi quella
pesante catena
dalle caviglie.
Ma sente
quel grido.
Solleva lo
sguardo e sembra che
le figure sul ponte si facciano da parte per permettergli di vedere la
scena
che ha di fronte.
Elizabeth
stringe tra le
braccia il corpo inerte di Will, per il quale la stoccata di DavyJones
è stata
fatale.
Il bel
volto di lei mostra un
dolore così profondo, così assoluto, che solo chi
l'ha provato può comprenderlo.
Jack vede,
per la prima volta
nella sua vita, l'amore.
Lui aveva
sempre guardato quel
sentimento con sufficienza, come se fosse un gioco da bambini, una cosa
di poca
importanza.
Solo
adesso ne vede la forza:
ha legato quei due, li ha stretti a tal punto da non permettere loro di
liberarsi da quei nodi nonostante l'altro se ne sia ormai andato.
La morte
non è l'unica cosa
alla quale non si possa sfuggire.
Il suo
flusso di pensieri viene
interrotto bruscamente quando la nave, scontrandosi contro qualcosa nel
fondale, devia bruscamente.
Il pirata,
troppo distratto
perché i suoi riflessi ne mantengano l'equilibrio, cade in
avanti e, al
rallentatore, vede il cuore sfuggirgli di mano, rotolando diversi metri
più
avanti.
DavyJones
lo vede, ma non è
abbastanza rapido.
Elizabeth,
più veloce, strappa
dalle mani dell'amato la spada.
Jack
comprende cosa sta per
accadere, ma non fa in tempo a fermarlo.
Il
pirata apre gli occhi, interrompendo i ricordi.
Ci
ha pensato a lungo nel corso degli anni, ma non è ancora
riuscito a comprendere
a che cosa pensasse lei quando ha pugnalato il cuore.
Ha
delle ipotesi, ma sono plausibili e improbabili allo stesso tempo.
Il
capitano dell'Olandese Volante deve strapparsi il cuore del petto per
diventare
parte della nave e forse era questo che lei cercava: liberarsi da
quella cosa
che le stava infliggendo così tanta sofferenza.
Quella
teoria lo fa sorridere: alla fine, lui ed Elizabeth si rivelano sempre
terribilmente simili: scelgono la fuga, evitando i fronteggiare i
problemi a
meno che ciò non diventi inevitabile.
Oppure
l'ha fatto per pietà: ha conosciuto il dolore di DavyJones,
quel sentimento che
ti lacera dentro quando chi ami si allontana da te, e ha voluto
rendergli la
libertà, anche a costo della propria.
Questi
pensieri gli fanno arricciare le labbra: è buona, ma non
così tanto.
Jack
è un uomo a cui piacciono le certezze, le cose concrete,
rifugge congetture e
teorie filosofiche, eppure, da dieci anni a quella parte, non riesce a
smettere
di lambiccarsi il cervello.
"Anche
più di dieci
anni"
Lo
corregge la stessa vocina odiosa di poco prima, ma, ancora una volta,
le deve
dare ragione.
É
diventato terribilmente filosofo dall'arrivo di quella donna, che ha
messo
sottosopra il suo mondo e se ne è andata senza nemmeno
guardarsi indietro.
Per
lui quella donna è sempre stata imprevedibile: la forza di
un uomo, ma una
grazia e un'intelligenza femminili. Ricordava ancora quelle parole che
gli
aveva sussurrato: "Tu sei un uomo buono".
L'aveva
obbligato a fronteggiare un lato di sé che lui aveva sempre
-felicemente-
ignorato: la parte della sua anima ancora rimasta così
terribilmente umana.
Stringe
i pugni, tanto da far sbiancare le nocche.
"Sei
il Capitano Jack Sparrow, accidenti! Sii degno di questo nome!"
Un
lampo verde illumina il cielo, mentre una nave spettrale appare
all'orizzonte.
Il
pirata, però, dà le spalle al mare e non vede
nulla di tutto questo.
"Non
avrebbe mai funzionato
tra di noi, dolcezza" *
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