Il mio
nome è Haruka Tabi. Mi sono trasferita da poco in
Giappone, precisamente nelle parti di Osaka. Oggi è il primo
giorno nella mia
nuova scuola, e ammetto di essere nervosa.
Appena
sentii la sveglia suonare, mi alzai di scatto e corsi
a prepararmi, indossando la divisa e legandomi i capelli in un codino
alto.
Avevo i capelli castani, lunghi fino alle spalle, anche se molte volte
avrei
voluto tagliarli ma mia madre me lo impediva. Preparai la cartella,
mettendoci
dentro il pranzo, e dopo salutato i miei genitori mi diressi verso
scuola, fortunatamente
non era molto distante da casa mia, per arrivarci potevo attraversare
un
piccolo parco, pieno di fiori e alberi, lo adoravo!
Arrivai
in tempo in classe, e aspettai che il Professore
arrivasse per presentarmi. Intanto, iniziai a guardarmi intorno per
osservare i
miei nuovi compagni. Notai poi, che due ragazze iniziarono ad
avvicinarsi a me,
sorridendo. “Ciao! Sei nuova vero?”
“Si.” “Piacere, io sono Chidori
Harudomi!”
Mi disse sorridendo. “Io invece Mirai Tatsuyama!”
Aggiunse l’altra, tendendomi
la mano che io strinsi volentieri, ricambiando il loro sorriso.
“Io sono Haruka
Tabi!” “Benvenuta! Ah, se aspetti il professore
è inutile, oggi ha detto che
non verrà.” “Spero che ti troverai
bene!”
Mi
dissero, e io annuii. Decisi quindi, di andare a sedermi
in uno dei banchi vuoti. Accanto a me c’era un gruppetto di
ragazzi che
parlavano, e io, senza farlo apposta, ascoltai la loro discussione.
“Una
mia amica l’ha
provato, ha rischiato di non tornare più!”
“Già, anche mia sorella lo
provò.”“Una
conoscente di una mia amica invece non tornò, infatti il suo
corpo è ancora
nella propria casa, sdraiato e privo di vita, come un
guscio!”
Di
cosa parlavano? Mi girai verso di loro, con un’espressione
di curiosità. “Scusate, posso sapere di cosa
parlate?” “Uh? Ah sei la ragazza
nuova. Io sono Makoto!” “Io invece
Haruka.” Sorrisi io, vedendo poi che il
ragazzo assunse un’espressione seria.“Parlavamo dei
viaggi nel mondo astrale.” “Viaggi
nel mondo..astrale?” “Già! Un mondo
completamente diverso dal nostro, con
entità sconosciute!”
“Uhm..C’è un modo per
andarci?” Chiesi io, e i volti dei
ragazzi si oscurarono. “Si ma..è pericoloso,
c’è il rischio di non riuscire più
a tornare nel proprio corpo.” “Sul
serio?” “Basta concentrarsi.” Aggiunse un
ragazzo, seduto poco distante da noi. “Uh?” Lo
guardai, inclinando la testa di
lato, e lui iniziò a spiegare il metodo per viaggiare. Anche
se, non capii quasi
nulla.“Nessuno di voi l’ha provato?”
“Noi no..Ma lei si.”
Makoto
indicò una
ragazza seduta all’ultimo banco della classe, mentre leggeva
un libro. Così mi
alzai, e andai verso di lei sorridendogli.“Hey! Scusami, per
caso puoi dirmi
cos’hai visto nel mondo astrale?”Lei si
alzò di colpo, mettendomi le mani sulle
spalle. “Non andarci!” “Io
non-“ “Rischi di non fare ritorno, moriresti
lì, non
farlo!” “Calmati!” La staccai,
sospirando. Il suo volto era terrorizzato, che
gli era successo? “Scusa per questa mia reazione..”
“Tranquilla. Kotori,
giusto?” “Uh?” “L’ho
letto sul libro..” “Ah. Comunque, non devi andarci,
è
pericoloso.”Aggiunse, chiudendo il libro.
“Pericoloso? Perché?”
“Perché..Non
devi, e basta.” “Mh..”
Quella
domanda non avrà mai una risposta. Il tempo
passò, e
la scuola giunse al termine. Tornai a casa, e andai a buttarmi sul
letto. I
miei non c’erano, visto che loro lavoravano quasi tutto il
giorno, eccetto la
mattina. Chiusi gli occhi, e un pensiero iniziò a
torturarmi. “E se ci
provassi? ..Tanto ogni cosa che provo a fare, non funziona quasi mai,
quindi perché
dovrebbe funzionare proprio una cosa simile?”
Presi
un respiro, mettendo le braccia lungo ai fianchi. Dopo
un paio di minuti, iniziai a sentirmi ‘sollevare’,
iniziando a provare un po’
di paura. Improvvisamente
iniziai a
sentire rumori, voci, quindi aprii velocemente gli occhi sperando che
fosse
tutta un'immaginazione, e invece..Mi trovai in una sottospecie di
paese, con
persone alquanto strane. Blu, gialle, verdi, la loro pelle era di ogni
colore.
Mi guardai intorno, spaventata, cos'era quel posto? Sembrava essere il
medioevo, case di mattoni e di legno.. Alzai la testa, e notai due
colline, una
molto distante dall'altra, ed entrambe con un castello in cima. Nella
più
vicina, il castello era..Blu, azzurro, quasi si mimetizzava con il
cielo. Il
secondo invece, era lontano, ed era..Nero? Rosso? Che colori..Brutti.
“Ma che
posto è..Possibile che sia il mondo astrale? Nah,
starò sicuramente sognando.” “Quella
chi è?” “Non lo so, è apparsa
all’improvviso..” “Potrebbe essere uno
scagnozzo
dell’ombra!” Mi girai, e notai delle
‘persone’ che mi fissavano. Scagnozzo?
Ombra? “Hey, io sono umana!” “Umana? Che
ci fa qui un umana?” “L’ultima volta
che è arrivata un’umana abbiamo rischiato di
finire in guerra!” “Dobbiamo
chiamare le guardie!”Ma di cosa parlavano? Arg, voglio
tornarmene a casa! Mi
diedi un pizzico forte sul braccio, e provai..dolore? Allora non era un
sogno.Improvvisamente
si sentirono rumori di cavalli, e infatti arrivarono delle guardie su
dei cavalli
alati, che galoppavano nel cielo. Alzai lo sguardo, e quelle..cose mi
fissavano.“Forza, vieni con noi.”
“Eh?” “Muoviti umana!”
“Heyhey, dove mi
portate?!” Mi trascinarono in sella, portandomi verso il
castello bianco,
facendomi entrare e costringendomi ad andare verso una sala enorme, con
un
trono. “Umana, cosa ci fai qui?” Disse una voce che
si trovava seduta sul
trono. “Ah io, ecco..”
Alzai
lo sguardo,
notai una figura
completamente bianca, quasi umana, con dei segni sul corpo.
Solo che, aveva un occhio bianco e uno giallo, che fosse una cosa
normale? “Tornatene
a casa, è un consiglio.” “Vorrei tanto,
ma non so come fare.” Dissi io
sospirando. “Vostra maestà, probabilmente ha
viaggiato come gli altri stupidi
umani!” “Già, dovete mandarla a casa
prima che la scopri lui.”Stupidi umani? Ma
come osav-..Lui? Inclinai la testa di lato confusa, quando
improvvisamente,
nella stanza iniziarono a sentirsi risate alquanto malvagie.
“Cos’è
che non devo
scoprire, mh?”
“Dannazione..”
Da un
angolo della stanza, si creò una figura nera, che
iniziò a prendere la forma. Era..Quasi uguale a quello
bianco, ma era nero. E
anche i suoi occhi erano diversi, uno giallo, e uno tutto nero, e
quando dico
tutto intendo tutto..
“Lasciala
in pace.” “Astral, fratellino, sai benissimo che a
me non interessano per nulla..” Disse con tono ironico. Mi
avvicinai ad una
guardia, e sussurrai. “Pss..chi è
quello?” “Lui? Black Mist, fratello minore di
Astral abita nel castello nero, probabilmente l’avrai
notato.” “Uh? Ah..”“Datemi
l’umana, su.” Disse lui, incrociando le braccia.
“Hai già catturato gli altri,
non te ne serve un’altra, ora sparisci!”
“Tch! Va bene, sparisco..Ma con l’umana!”
Sparì e mi apparve dietro, afferrandomi il braccio.
“No!” Gridò il bianco,
facendo cenno alle guardie di catturarlo. Un fumo nero
iniziò ad avvolgermi, e
dopo poco mi trovai all’interno del castello nero, legata.
“Ci
siamo..teletrasportati?” “Taci, la tua voce mi
infastidisce. Hey vecchia, vieni
qua!” “Si, padrone?”
Un’anziana
entrò nella stanza, leggermente curva di schiena
e i capelli legati in uno chignon. “Occupati di
lei.” “Certamente.” Il
‘ragazzo’
lasciò la stanza, e io posai lo sguardo sulla donna.
“Uhm..Non mi sembra giusto
che quel tipaccio la tratti così.” “Oh,
ci ho fatto l’abitudine ormai..Cara mi
spiace per come si comporta, sai, lui è solo geloso del
successo che ha suo
fratello.” “E questo lo porta ad essere
così antipatico?”
Dissi
io, mentre la
donna iniziava a slegarmi. “Io sono Marika, ma quasi tutti mi
definiscono una
strega.” “Capisco, uh, nonnina, come faccio a
tornarmene a casa?” Domandai io,
e lei accennò una risata, probabilmente a causa che
l’avevo chiamata ‘nonnina’.
“Non saprei, non conosco molto bene gli umani, o almeno, non
ricordo..” “Anche
tu sei umana, vero?” “Già, ma sono
passati tanti anni ormai. Ma restando qui,
col tempo ho iniziato ad accettare il padrone.”
“Come si fa ad accettare uno
come quello?!”
“Col
tempo lo capirai..”
L’anziana
sorrise, iniziando a camminare facendomi cenno di
seguirla, portandomi in una stanza tutta..nera, con lieve presenza di
rosso.
“Un
po’ di azzurro no eh?..” “Odia tutti i
colori vivaci.”
Rispose lei.“Ancora
a parlare, voi due?”
Disse
una voce, e io mi girai. Era arrivato quel tipaccio,
poggiato alla porta e mi fissava quasi minacciandomi. Poi, fece cenno
all’anziana
di uscire, e mi chiusero in quella stanza. Andai a sedermi sul letto, e
sbuffai.
“Voglio
tornarmene a casa..”
------Angolino
dell’autrice.—
Hey!
Spero che la storia vi piaccia, fatemi sapere. Uwu
Ho
taaaantissime idee in testa, quindi credo che questa storia
durerà un bel po’!
Alla
prossima!
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