Museo che passione.

di Paolo Ciraolo
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Museo che passione.
 
"Non ero mai stato al museo della mia città, nemmeno da studente. Chissà perché quel giorno decisi di andarci. Non potevo immaginare cosa mi sarebbe successo.
Infatti recandomi nel corridoio Sigma-Tao attraversai la porta che conduceva alla biblioteca, non immaginando di entrare in un luogo fantastico, dove i volumi dei più grandi autori mai esistiti, da Shakespeare a Dante Alighieri, Federico Garcia Lorca,
Ernest Hemingway, Giacomo Leopardi per elencarne solo alcuni, erano allineati in scaffalature riprodotte all’interno delle pareti. Nella grandissima sala, vi era anche al centro una botola tutta illuminata, scendendo i gradini all’interno vi erano scrittori vissuti in epoche molto precedenti a quella nostra attuale, sebbene sconosciuti alla maggior parte dei lettori, le loro opere erano degli autentici capolavori della letteratura mondiale, riscoperti dai critici letterari solo ai tempi moderni. Dopo un lungo sopralluogo, risalivo le scale per ritornare nella sala principale di quella straordinaria biblioteca; nella volta a cupola, illuminata dal firmamento celeste, vi erano ordinati tutti i libri dei più bravi autori futuristici. In tal modo il geniale architetto, autore di quella maestosa struttura, aveva ordinato gli autori vissuti in epoche approssimativamente recenti, al primo piano, gli autori del passato remoto nella sala all’interno della botola e su, nella volta, gli autori futuristici. A questo punto vi confesso che se all’interno della botola avevo saputo, grazie alla guida, di profezie assolutamente incredibili, che si stavano avverando puntualmente nel mondo attuale, se nel presente, avevo saggiato le qualità eccelse dei maggiori autori anche contemporanei, il mio interesse lo dimostravo, avendo impazienza più del solito, per gli autori futuristici. La guida saggiando il mio intimo desiderio, mi condusse su per la volta dove una sequela impressionante di volumi dalle dimensioni e colori immaginifici, erano allineati con geometria a chiocciola in una struttura simile, in metallo, che li conteneva. La guida, in breve, mi consigliò di leggere il libro che aveva assegnato il nome alla stesso corridoio dove vi era la biblioteca: “Sigma-Tao”. Aperta la pagina di copertina, lessi e restai letteralmente sconvolto, l’autore di origine Indiana, prometteva che gli alfabeti umani e di tutte le scienze erano infiniti. Vi era in seconda pagina, la formula del tutto, le leggi della fisica erano riunite da un'unica equazione. Le malattie avute dal cancro erano state sconfitte dalle innovazioni della futura medicina. Nella terza pagina il bosone di higgs, la particella di Dio, avrebbe permesso di entrare parzialmente nella sua Mente e scoprire i misteri del cosmo. La guida mi disse infine che il libro in questione aveva più di 500 pagine e ognuna rivelava segreti e misteri molto superiori a quelli delle prime pagine. Inoltre mi confidò che vi erano almeno dieci libri ancora molto più avanti del "Sigma-Tao". Per quella giornata era tutto, ma mi ripromisi di ritornare sempre e non perdere più di vista, il museo della mia città, perché mi aveva donato uno stato di estasi meraviglioso.




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