Ho sempre pensato che il mito di
Babele fosse uno dei tanti
limiti imposti dai bigotti ottusi e chiusi nelle loro religioni
inneggianti la
forza del loro irraggiungibile Dio. L’uomo e la sua
cosiddetta presunzione hanno
permesso che l’onnipotente progresso potesse avere luogo, che
ogni passo avanti
fosse una divina conquista per l’uomo, unico dio di questa
terra… che Babele
crescesse più in alto che mai.
Ma oggi, io ho costruito la torre che
arriva non al cielo,
bensì agli Inferi. E nessuna punizione
raggiungerà colui che ha sconfitto la
morte.
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