E se Kaori, stanca di aspettare, decidesse di passare all'azione e di
sedurre il suo amato socio? Come si comporterebbe Ryo di fronte a una
Kaori più intraprendente?
Tentazione di Capodanno.
La mini rossa sfrecciava per le strade di Shinjuku addobbate per le
feste natalizie. Tokio per Natale era talmente piena di luci da
sembrare surreale.
Parcheggiò di fronte al Cat's Eye e scendendo dall'auto,
guardò il suo riflesso nel finestrino. Era proprio ridicolo
vestito in quella maniera! Ma come era venuto in mente a Miki e Umi di
organizzare una festa in maschera per Capodanno? Non era mica facile
trovare dei costumi decenti. Aveva dovuto vestirsi da cowboy,
perchè era l'unico costume che gli permetteva di portare
liberamente la pistola.
Entrando nel locale rimase sorpreso da quanta gente c'era. Non riusciva
nemmeno a vedere il bancone per la ressa. Ancora non si era ambientato,
quando una Miki versione fatina Trilly gli si avvicinò con
un vassoio.
“Ciao! Bel costume!” lo salutò con un
sorriso. “Tieni, bevi..” proseguì
mettendogli in mano un bicchiere di whisky con ghiaccio.
Non fece a tempo a ringraziare che la bella barista era sparita. In
fondo alla sala vide stagliarsi Falco vestito da ridicolo Peter Pan..
Trattenne una risata.
“Ciao!” disse la voce sensuale di Saeko. Era
vestita da infermiera sexy.
“Ciao.. “ rispose lui ancora confuso.
“Che fai, cerchi qualcuno?”
“In effetti è difficile distinguere tutti con
queste maschere.”
“Ti aiuto io. Lì in fondo c'è mia
sorella vestita da cameriera sexy. Parla con Kasumi vestita da gatta.
Dall'altro lato ci sono Mick e Kazue vestiti da nobili del '700. Poi,
vediamo.. Ah, sì! Il Professore e Doc sono entrambi vestiti
da mago e discutono su chi abbia il costume più bello. Poi
naturalmente ci sono Miki e Falco vestiti da Trilly e Peter
Pan.” la poliziotta si interruppe. Mancava ancora qualcuno.
“E Kaori?” chiese Ryo preoccupato.
“Come? Non l'hai vista?” domandò lei
sorpresa. “E' lì, vestita in rosso.”
Ryo vide una silhouette in rosso al bancone del bar. Kaori era stretta
in una tutina di latex rosso che non lasciava nulla all'immaginazione.
Sulla testa aveva una coroncina con dei cornetti rossi. Anche il suo
rossetto era dello stesso colore. Era una perfetta diavolessa
tentatrice. Ryo non riusciva a respirare. Era talmente sensuale da
togliere il fiato.
Lei incrociò il suo sguardo e, dopo aver bevuto in un solo
sorso un bicchiere di qualcosa, gli venne incontro con movenze sexy.
“Ciao cowboy..” lo salutò.
“E tu chi saresti?” chiese lui perplesso.
“Dov'è finita la mia socia?”
“Sarà a letto presto come sempre..”
rispose lei maliziosamente. “Io sono solo una diavolessa in
cerca di divertimento per la notte di capodanno.”
Aveva parlato in maniera decisa e senza imbarazzo. Era molto sicura di
sé. Ryo sospettava avesse bevuto un po'.
“Balla con me, cowboy..” lo inviutò lei
stringendosi a lui mentre continuava a guardarlo negli occhi.
Lui obbedì senza protestare e la strinse a sé.
Mentre ballavano, lei si sfregava su di lui in maniera molto eccitante.
Ryo temeva di perdere il controllo.. Ben presto finirono per
allontanarsi dagli altri che ballavano e Ryo si ritrovò con
le spalle al muro, mentre Kaori era adagiata completamente su di lui. I
loro corpi erano così vicini che non riusciva più
a capire dove iniziasse l'uno e finisse l'altro. Fu allora che il
suo”amico” si svegliò del tutto.
“Allora Ryo, mi sembra di capire che ti piaccio come
diavolessa..” disse suadente lei.
“Beh..Io..”
“Che ne dici di festeggiare il capodanno con un bel
mokkori?”
Per poco non gli venne un infarto. Non poteva credere a quello che
Kaori gli aveva appena detto. Doveva avere capito male, era l'unica
possibilità.
“Come??”
“Hai capito benissimo..” continuò lei
con un sorriso ammiccante. “Io e te. Mokkori di
capodanno.”
“Ma cosa dici, Kaori? Sei ubriaca?”
“No, non lo sono. Semplicemente stasera non voglio essere la
solita brava ragazza.”
Ryo non sapeva cosa dire. La desiderava da impazzire, ma quella non era
Kaori. Lei non era così e, se lui avesse approfittato della
situazione, se ne sarebbero pentiti entrambi.
“Non vuoi?” chiese lei interpretando il suo
silenzio. “Allora non perdo tempo con te e vado a cercare
qualcun'altro. Magari Mick..”
“No!” esclamò immediatamente lui
trattenendola per un braccio. Non poteva lasciare che si facesse
toccare da qualcun'altro. Lei era sua soltanto..
“Allora accetti?” insistette la sua socia.
“Credo di sì..”
“Credi? Vorrei che ne fossi convinto..”
“D'accordo. Accetto.” si arrese infine. Non poteva
lasciare che si buttasse fra la braccia di qualcuno che non fosse lui.
Dieci minuti dopo erano a casa loro. Appena entrati nell'appartamento,
Ryo si maledì. Cosa diavolo stava facendo? Non poteva
farlo.. Era Kaori! La sua Kaori..
Lei si avvicinò a lui e lo baciò con passione
crescente. Doveva fermarla sinchè erano in tempo.
“No, non possiamo..” disse facendo violenza su se
stesso.
“Hai cambiato idea?” replicò lei
seccata. “Guarda che non ti chiedo di sposarmi. Domani
tornerà tutto come sempre. Io sarò la tua goffa
socia e tu il solito maniaco. Non parleremo mai più di
questa notte.”
Era davvero questo che lei voleva? Non riusciva a crederci.
“Smettila di guardarmi così. Stanotte non sono la
tua socia, la sorella del tuo migliore amico. Sono una donna e tu sei
un uomo. Il resto non deve contare.”
“Non credo di poter dimenticare chi sei veramente..”
“Ho capito. Sei solo un fanfarone.. Altro che Stallone di
Shinjuku! Quando si arriva ai fatti sei solo un vigliacco..”
disse lei delusa. “Torno alla festa, magari
troverò qualcun'altro che sarà più
uomo di te.”
“No!” urlò lui tenendola per un braccio.
“Non andare Kaori..”
“Resto solo se ti decidi a trattarmi come una donna. Ti
chiedo solo una notte in fondo..”
Ryo la guardò e la vide decisa e sicura come non l'aveva mai
vista. Era talmente bella..
E va bene, si disse, se è questo che vuole.. La
attirò a sé e la baciò con passione
mentre lei rispondeva con altrettanto ardore. Lei si strinse a lui,
attirandolo verso di sé. Si avvicinò al suo
orecchio e cominciò a mordicchiarlo. Ryo si sentì
al limite. Dove aveva imparato a fare cose del genere? Subito dopo, lei
si allontanò da lui. Che diavolo succedeva? Voleva ucciderlo?
Kaori si mise a fare le scale lentamente e poi si fermò a
metà strada.
“Allora? Non restare lì impalato. Andiamo in
camera da letto.” lo esortò lei.
Lui la seguì obbediente, ipnotizzato dall'ondeggiare dei
suoi fianchi.
Arrivati nella camerà da letto di Ryo, lei riprese a
baciarlo con trasporto e lui non seppe più controllarsi. La
desiderava da morire..
Lei gli sbottonò in fretta la camicia, ma lui era
così impaziente che gli sembrava il tempo fosse rallentato.
Lei lo spogliava con decisione, senza imbarazzarsi o esitare.
Quando lui fu nudo, lei si scostò da lui e tirò
giù la zip che dal seno le scendeva sino all'inguine e si
sfilò la sexy tutina rimanendo con solo un minuscolo tanga,
anch'esso rosso.
Ryo la raggiunse in un secondo e si inchinò di fronte a lei
e, baciandole il ventre, le sfilò il piccolo indumento.
Continuò a baciarla più giù, dove
nessuno l'aveva mai toccata, fermandosi solo quando la sentì
gemere di piacere.
Si impossessò di nuovo della sua bocca e la
trascinò sul letto. Lei cominciò a baciargli il
petto e poi scese sempre più giù, restituendogli
il piacere che lui le aveva procurato. Non avrebbe mai immaginato che
Kaori avesse anche solo mai pensato a cose del genere..
Fu lui a bloccarla. Non voleva che finisse troppo presto, voleva amarla
con lentezza. Avevano una sola notte di fronte a loro e l'avrebbe
assaporata al meglio.
Sdraiato su di lei, le baciò il seno con passione, mentre le
sue mani continuavano ad accarezzarla con dolcezza. Kaori non resisteva
più, glielo leggeva negli occhi, e neanche lui.
Entrò in lei lentamente. All'unisono emisero un sospiro di
piacere e sollievo. I loro corpi si mossero in perfetta sincronia sino
a raggiungere il piacere supremo.
Tempo dopo, lei era sdraiata su di lui in silenzio. Nessuno dei due
aveva detto una parola, sconvolti per quello che avevano provato.
Kaori si mosse e cercò di alzarsi dal letto senza neanche
guardarlo.
“Dove vai?” la fermò lui.
“Via.”
“Non puoi, la notte non è ancora
finita.” disse lui cercando ti tenerla con sé il
più a lungo possibile.
Lei si bloccò. Si voltò qualche secondo dopo con
un sorriso malizioso.
“Resto solo a certe condizioni, lo sai.”
Lui la attirò a se e la baciò. La desiderava di
nuovo e non poteva lasciarla andare via.
“Farò quello che vuoi, ma non andare
ancora.”
Lei si mise su di lui a cavalcioni e attirò il viso di lui
sul suo seno. Lui raccolse il suo invito e le baciò i
candidi capezzoli. Sentiva il cuore di lei battere
velocemente come il suo. Creò una scia di baci salendo sino
al suo collo e poi alle sue labbra rosse e frementi. Kaori scese
lentamente su di lui, lasciando che la penetrasse. I loro corpi
cominciarono a muoversi in sincronia con lentezza calcolata. In preda
alla passione, le unghie di lei si conficcavano sulla schiena di Ryo.
Il loro intimo abbraccio si concluse quando entrambi
raggiunsero il piacere assoluto. Il gemito di Kaori le
squarciò il petto come un urlo di disperazione.
Si separarono per riprendere fiato, ognuno da un lato del letto, senza
parlare né guardarsi. Un muro di silenzio li divideva. Dalla
finestra filtrò un raggio di luce e Kaori si alzò
dal letto per raccogliere i suoi indumenti.
“Che fai?” chiese Ryo vedendola in piedi.
“Vado via. È l'alba.” rispose lei senza
voltarsi.
“Ma..”
“Nessun “ma” Ryo. Le condizioni erano che
sarebbe stata solo una notte.” disse lei risoluta mentre si
dirigeva verso la porta.
“E se..”
“No!” lo interruppe lei prima di sapere cosa
volesse dire. “Non parliamone mai più. Anzi,
dimentica. Non è mai successo.”
Ryo rimase immobile a vedere la donna che amava lasciare la sua stanza
all'alba, come se fosse una donna qualsiasi.
“Ryo?” lo chiamò lei fermandosi sulla
porta. “Felice anno nuovo.” continuò
prima di uscire dalla sua stanza senza nemmeno voltarsi.
Era assurdo. Era stata la notte più bella e importante della
sua vita, eppure ora si sentiva così male. Non riusciva a
credere che Kaori volesse una cosa del genere. Lei era una donna
sensibile e romantica, non poteva credere al fatto che si fosse
comportata in maniera così fredda e calcolata. Voleva che
lui dimenticasse.. Lui, però, non lo avrebbe fatto. Non gli
sarebbe stato possibile.. Si addormentò continuando a
ripeterselo...
“Sveglia, pigrone!”urlò la voce di Kaori
entrando nella stanza. “E' mezzogiorno, sai?”
Ryo aprì confuso gli occhi e vide la sua socia che, come
ogni mattina, spalancava la finestra per fare entrare aria e luce nella
stanza.
“Se vuoi che ti prepari la colazione, alzati
immediatamente!” lo minacciò uscendo dalla stanza.
Si sedette nel letto, cercando di riordinare le idee. Era successo
davvero o era stato il sogno più realistico ed erotico che
avesse mai fatto? Kaori si era comportata come sempre..
Si alzò dal letto in cerca di qualcosa da mettersi addosso.
Si stava infilando una maglietta, quando notò qualcosa di
colorato sotto il letto. Si avvicinò e lo prese in mano. Era
un minuscolo tanga rosso.. Allora non aveva sognato! Era tutto vero..
Kaori, però, stava ai patti e si comportava come se non
fosse successo nulla.
Scese in cucina e la trovò a lavare i piatti. Non sembrava
ci fosse nulla di strano.
“Buongiorno.” lo salutò senza voltarsi.
“Buongiorno..” ricambiò lui confuso.
Sembrava davvero che non fosse cambiato nulla. Si sedette a tavola e
iniziò a mangiare, mentre continuava a osservare la sua
socia fare le solite faccende domestiche. La vide prendere il cesto
della biancheria e salire al piano di sopra. Un minuto dopo lui la
seguì. La trovò in camera sua. Stava togliendo le
lenzuola dal letto. Le stesse lenzuola che li avevano visti insieme..
Ryo rimase fuori dalla stanza a sbirciare. Kaori sembrava serena. Forse
aveva solo qualcosa di diverso nello sguardo.. La vide mettere le
lenzuola nel cesto e poi, all'improvviso, si fermò in mezzo
alla stanza. Lui poteva vedere solo le sue spalle, quindi non capiva
cosa stesse guardando. Kaori cominciò a tremare e presto Ryo
capì che era scossa da dei singhiozzi.
“Kaori, stai bene?” chiese entrando nella stanza.
La vide asciugarsi velocemente il viso per nascondere le lacrime
“Certo.” rispose lei voltandosi per uscire dalla
stanza, ma lui la bloccò nell'ingresso.
“Non mi sembra..”
“Ryo, ho da fare, lasciami passare.”
“Kaori, riguardo a stanotte..”
“Non so di che parli.” ripose lei con sguardo
gelido.
“Andiamo, non puoi far finta di nulla..”
“Ryo, non capisco che vuoi dire. Non avrai fatto qualche
strano sogno?”
“No!” esclamò lui cominciando a
irritarsi. “Non ho sognato, e ne ho le prove!”
dichiarò togliendo dalla tasca il piccolo tanga rosso.
Kaori cercò di prenderglielo, ma lui più svelto
riuscì a evitarlo e lo rimise in tasca.
“Questo lo tengo io come prova!”
“Fai quello che vuoi..” disse rassegnata la sua
socia cercando di lasciare la stanza.
“Aspetta, non puoi andartene, devo parlarti.”
“Non c'è niente di cui parlare.”gli
ricordò lei con uno sguardo irritato.
“Perchè fai così?” chiese lui
con tristezza. “Non posso credere che tu voglia dimenticare.
So che non puoi, ti ho visto piangere poco fa.”
“Fatti gli affari tuoi!” gli urlò contro
lei. Sembrava furiosa.
“Sono anche affari miei!” replicò lui
con lo stesso tono. “Hai iniziato tutto tu! Ora non puoi
pretendere che io dimentichi su due piedi.”
“Ho iniziato tutto io perchè tu non hai mai avuto
le palle per farlo! Se aspettavo te, passavano altri 7 anni! E tutto
solo perchè sei troppo orgoglioso per ammettere che sei
attratto da me.. Sei patetico.” così dicendo Kaori
uscì dalla stanza.
Ryo rimase pietrificato dalle parole della sua socia. Aveva ragione, ma
gli aveva appena parlato in un modo che non avrebbe mai
creduto possibile. La sua dolce Kaori lo disprezzava?
Riprendendosi dallo schock le corse dietro.
“Aspetta!” dise trattenendola per un braccio.
“Che c'è ancora?”
“Lo so che sono un disastro, ma non puoi ignorare che questa
notte è stata importante per entrambi. Non posso
dimenticare..”
“Ryo, ti ricordi forse di tutte le donne che ti sei portato a
letto?”
“Ehmm.. No, veramente.”
“Ecco, allora fingi di aver passato la scorsa notte con una
di quelle che non ricordi.” spiegò lei
allontanandosi.
“Ma io non vivo con quelle ragazze!”
“Per fortuna, o qui sarebbe più affollato di uno
stadio..”
“E c'è anche un altro fatto: non ero innamorato di
loro..”
A quelle parole, Kaori si bloccò in mezzo alla stanza, senza
dire nulla. Continuava a dargli le spalle.
Passò un lunghissimo minuto. Lei non si voltò,
né disse nulla. Ryo aspettava con ansia una risposta che
sembrava non arrivare.
“Kaori..” la chiamò mettendole una mano
su una spalla e facendola voltare.
Lei aveva uno strano viso, sembrava arrabbiata.
“Idiota..” rispose infine lei con astio.
“Cosa?”
“Cosa??” urlò lei in preda a una furia
cieca. “Ho detto che sei un idiota!”
replicò lei dandogli uno spintone che lo spostò
di mezzo metro. Ryo era talmente sorpreso che non reagì.
“Tutti questi anni e non mi hai detto nulla..
Imbecille!” continuò dandogli un altro spintone.
“Mi hai trattato così male.. Dicevi che non ero
neanche una donna! Bastardo!” urlò lei fra le
lacrime dandogli un altra spinta che lo fece finire contro il muro.
“Sei solo uno stupido, schifoso, maledetto
bastardo!” a questo punto, non potendolo più
spingere, Kaori cominciò a prenderlo a pugni sul petto
mentre calde lacrime le bagnavano il viso.
“Sono dovuta arrivare a questo per farti ragionare? Allora
è proprio vero che non ragioni con il cervello ma con
quell'affare che hai in mezzo alle gambe!!”
Ryo rimase esterefatto. Non avrebbe mai immaginato di scatenare una
tale furia in Kaori. Soprattutto non pensava che lei pensasse certe
cose di lui.
Lei si allontanò finalmente da lui e si asciugò
il viso, ma era ancora arrabbiata.
“Kaori..”
“Non dire niente, è meglio.” lo
avvisò lei.
“E tu, devi dirmi altro?”
“Vuoi davvero che dica altro??” chiese lei con
sguardo minaccioso.
“Sai, quando un uomo dice a una donna che l'ama, si aspetta
una risposta diversa.” spiegò lui con sguardo
triste.
“So che risposta vorresti, ma ho bisogno di rifletterci.
Riparliamone fra 7 anni!” concluse lei con sguardo
vendicativo.
“Ho capito.” disse lui uscendo di casa sbattendo la
porta.
Salì nella terrazza, aveva bisogno di chiarirsi le idee.
Appoggiandosi alla ringhiera, si disse che era tutta colpa sua. Aveva
trasformato una dolce ragazza in una donna arrabbiata. Solo
perchè non aveva mai avuto il coraggio di dirle cosa provava
e si era sempre nascosto dietro a battute offensive.
Lei ora, giustamente, voleva fargliela pagare. Non aveva tutti i torti,
ma le parole che gli aveva detto erano state così dure.. Non
avrebbe mai immaginato che Kaori lo odiasse tanto.
Sentì la porta della terrazza aprirsi, Kaori lo aveva
raggiunto. Si poggiò sulla ringhera accanto a lui, senza
guardarlo, ma concentrandosi sul panorama.
“Sei qui per continuare a insultarmi?” chiese lui
senza voltarsi.
“No. Sono qui per scusarmi.” disse lei con tono
addolcito.
Ryo non ripose. Aspettò che fosse lei a parlare, non voleva
darle degli altri spunti per urlargli contro.
“Mi dispiace per quello che ho detto, non lo
pensavo.”
“Sembrava proprio di sì invece..”
“Ero arrabbiata e mi sono lasciata trasportare..”
si giustificò lei con sguardo basso.
“Allora non credi che io sia patetico, idiota, imbecille, un
maledetto schifoso bastardo? Ho dimeticato qualcosa? Ah, sì.
So ragionare solo con quell'affare che ho tra le gambe..”
“Ehmm, ho decisamente esagerato..” disse lei
pentita. “Ma non sono riuscita a trattenere la rabbia covata
in questi anni.”
Rimasero nuovamente in silenzio. Ryo non la guardava, non sapeva se
sarebbe riuscito a vederla nuovamente allo stesso modo. Nelle
ultime ore aveva scoperto un lato di Kaori che non immaginava. Un parte
di lei sapeva essere fredda e calcolatrice e questo gli fece dubitare
di conoscerla come credeva.
“Davvero mi ami?” chiese lei all'improvviso
distraendolo dai suoi pensieri.
“Credo di sì.. Anche se non sei come immaginavo.
Forse non ti conosco affatto.”
“Sì che mi conosci. Guardami.” lo
invitò lei con voce supplicante.
Ryo non sapeva se era pronto per farlo. Le parole astiose di lei gli
rimbombavano in testa, non sapeva se sarebbe mai riuscito a
dimenticarle.
Alla fine si decise ad alzare lo sguardo. Lei lo guardava con dolcezza
e i suoi grandi occhi castani erano velati di lacrime. Quelli erano gli
occhi che amava.. Era sempre lei, la sua dolce, testarda e impulsiva
Kaori.
“Ti prego perdonami..” lo implorò lei
con dolcezza.
Ryo si disse che, in fondo, lui le aveva detto molto di peggio in tutti
quegli anni e lei aveva continuato a stragli accanto. Poteva perdonarla
visto che era la prima volta che i ruoli si erano invertiti.
“Ti perdono se tu puoi perdonarmi per quello che ti ho fatto
passare negli ultimi anni..”ripose lui con un sorriso.
A quelle parole, Kaori gli si buttò tra le braccia. Ryo la
strinse a sé e le baciò i capelli.
Quando lei alzò il viso, lui la attirò a
sé e la baciò con passione.
“Kaori, sapessi quanto ti amo..”
“Anche io ti amo..” replicò lei
finalmente
Ryo sorrise felice. Temeva che non glielo avrebbe mai detto.
“Ora posso riavere il mio tanga?” chiese lei dopo
il bacio.
“Solo se lo indossi..” replicò lui
malizioso mentre tornavano in casa abbracciati.
FINE
Sperando che questa shot vi sia piaciuta, auguro a tutti un felice anno
nuovo!
Auguri!
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