Appassionato d'arte
Aspettò che il cancello automatico si aprisse del tutto, e
parcheggiò l'auto nel piazzale. Walter Mata spense la radio, che stava sparando "Animals" di Martin Garrix, scese ed
entrò nel suo villino di campagna, fuori Vierville-sur-Mer, in
Normandia. Lì, in quel paese, più di mezzo secolo prima,
lungo la spiaggia cittadina, gli Alleati erano sbarcati nell'Operazione
Overlord, il famoso "Sbarco in Normandia". In quel villino, Monsieur
Mata viveva da solo. Non aveva moglie, nè figli. I genitori
erano morti da anni, ormai, e i parenti abitavano distanti dalla
Normandia. Era solo come un cane.
Anzi, solo con il cane, Toby, un labrador.
Gli unici umani che gli tenevano compagnia, per così dire,
erano Frenz Mueller e John Robinson.
Chi erano questi due?
Beh, non erano amici del bar cittadino. Non erano neanche amici d'infanzia.
Ma ladri di opere d'arte.
Monsieur Mata, infatti, era il mandante dei furti di opere d'arte
d'insetimabile valore in tutta Europa verificatisi di recente. Opere
come La Gioconda, La Venere di Botticelli, La Dama Con
l'Ermellino...tutte rubate ed in possesso del signor Mata.
L'insospettabile 56enne della Bassa Normandia era infatti un uomo
ricco, senza scrupoli, che aveva avuto fin da piccolo la passione per
l'arte. Avete presente quei tripponi sempre vestiti con giacca,
cravatta e panciotto, con tanto di orologio da taschino? Walter Mata
era uno di loro. Controllava un'azienda agricola, vicino Bayeux, che,
tra le tante produzioni rinomate, produceva un olio particolare. Un
giorno, in un momento d'ira, schiantò su un dipinto una
bottiglia del suo olio, e vide che il quadro, in evidente stato di
deterioramento, una volta ricoperto dall'olio, questo, essendo
materiale grasso(è un lipide), fermava sorprendentemente il processo di
deterioramento, ricoprendo il dipinto di una patina grassa.
A quel punto, Walter Mata capì che avrebbe potuto far sì
che le opere più famose di tutto il mondo divenissero sue vita
natural durante, senza che si deteriorassero per l'umidità o
altri fattori atmosferici.
Sarebbe passato alla storia come l'uomo in grado di sfidare i sistemi
di sicurezza più sofisticati dei musei più blindati.
Lui, lo sfigato della prima ora, che cerca e trova la rivincita.
Egli assoldò quindi due uomini senza scrupoli, disposti a tutto pur di ricevere un lauto compenso.
Anche se lui stesso li chiamava "La strana coppia".
Questi uomini erano:
- Frenz Mueller, un ladruncolo tedesco emigrato in Francia
perchè ricercato dopo aver rubato dei Vermeer originali in un
museo di Norimberga, eludendo in maniera strabiliante la sorveglianza e
i sistemi di sicurezza;
- John Robinson, un hacker che aveva mandato in tilt per diversi
mesi i sistemi di sicurezza di banche e musei di tutta Europa,
approfittandone per sgraffignare denaro e pezzi di storia.
I due vivevano in un bunker sotterraneo costruito dai tedeschi durante
la guerra, dove erano stati riposti tutti i quadri rubati, e
sorvegliavano quel patrimonio inestimabile.
Quel pomeriggio, Mata non andò subito da loro. Prima, voleva
riposarsi un pò. Accese il fornello, prese la moka e si
preparò il caffè.
Proprio mentre se lo degustava, seduto sul divano, il suo cellulare squillò.
- Pronto? - fece, posando la tazzina.
- Monsieur Mata, je suis Angela. - .
Angela era una agente sotto copertura di Mata. A causa di un favore
concessogli da Mata, ora la donna, insegnate di matematica in un liceo
di Bayeux, agiva come palo nelle operazioni e tassista per gli
spostamenti durante i colpi ai musei.
- Bonsoir, Angela. Dimmi tutto. - disse Monsieur Mata.
- Hanno arrestato Fraternél. - annunciò Angela.
Monsieur Nazaire Fraternél era un anziano critico d'arte fallito, nonchè
braccio destro di Mata, innamorato perdutamente del film "Monuments
Men". Nazaire era convinto di svolgere un lavoro analogo a quello fatto dai soldati
americani per salvare dipinti famosi dai nazisti durante la
guerra, e per questo aveva appoggiato la causa di Mata.
- Parbleu! Arrestato? Dove? - chiese allarmato Mata.
- A Bayeux. Ora sta alla centrale di polizia. Penso lo stiano interrogando. - rispose Angela.
- Ma cos'ha combinato? - domandò l'uomo.
- Penso si sia lasciato andare ad una sua arringa contro i musei,
dicendo che il tuo operato è giusto. Ovviamente senza fare nomi.
- rispose.
Walter scosse la testa.
- Una grana in più. Manderò Frenz e John a liberarlo. - disse.
- Fai presto. - esortò Angela, salutandolo.
Monsieur Mata chiuse la telefonata, alzandosi nervosamente e camminando verso l'uscita dal villino con fare prorompente.
"Idiota. Neanche un italiano farebbe una cosa del genere!" pensò.
Entrò nel bunker, e, dai suoni caratteristici, Walter capì che John stava giocando a Hotline Miami.
Una raffica di insulti in inglese si propagò nel bunker. Evidentemente l'hacker doveva esser stato ucciso.
Monsieur Mata tirò fuori dalla tasca un sigaro, lo accese ed
azionò la sirena, che fungeva da segnale di richiamo per i due
scagnozzi.
John mise in pausa il gioco e si presentò davanti al suo padrone.
- I'm here, Mr Mata! - disse.
Monsieur Mata s'inalberò.
- Mon Dieu! Quante volte ti ho detto di parlare francese, mangia panini che non sei altro? - esplose rabbioso.
- Pardon, Monsieur. Prima o poi cancellerò questi slang americani. - si scusò John.
Frenz, intanto, non arrivava.
- Ma dov'è quell'altro? - domandò Walter nervoso.
- Non lo vedo da una mezz'ora. - rispose John.
- Frenz! Dove sei, idiota di un crucco? - urlò Mata.
Una porta si aprì, e Frenz urlò nel corridoio:
- Sie können nicht einmal ein Mist in Frieden! - . (trad. Non si può neanche fare una cagata in pace!)
Il tedesco arrivò qualche secondo dopo.
- Jawohl, Herr Mata! - disse, mettendosi sull'attenti.
Monsieur Mata gli allungò uno schiaffo.
- Parla la mia schifosa lingua, crucco bastardo! - urlò ancora.
- Oui, Monsieur Mata! - rispose Frenz.
- Idiots. Ma veniamo al punto. - disse, recuperando la sobrietà, Mata.
- Il nostro amico nonchè collega, Monsieur Fraternél,
è stato arrestato a Bayeux. Si è lasciato andare ad un elogio sul mio operato. Dovete andare a liberarlo prima che
spifferi tutto agli sbirri. E' anziano, e potrebbe sfuggirgli qualche
parola di troppo. Prendete un auto, e muovetevi. Aveva detto
di avere importanti notizie su un quadro, non mi ricordo quale. - .
- Agli ordini, Monsieur Mata! - fecero in coro i due malviventi.
- Ora sparite, forza! Lasciatemi godere i miei quadri. - disse l'uomo,
sfregandosi le mani mentre andava nella stanza dove era rinchiusa la
refurtiva.
Frenz e John uscirono, e poco dopo sentirono gli urli e i canti di gioia di Mata nel vedere quei dipinti.
- La vista dei quadri lo fa inebriare. - disse John.
- Ja. Anch'io, forse, reagirei così. Cavolo, ha tra le mani la storia di tutta Europa. - fece Frenz.
Uscirono dal cancello e si avviarono lungo il viale alberato che conduceva alla Provinciale.
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