Il Marchio.

di Lady Atena
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“Dean”.
Castiel lo fissò, gli occhi socchiusi e le labbra strette tra loro.
“L'unico modo per spezzare la maledizione è perdere la verginità ...”.
Dean roteò gli occhi.
“Fatto”.
Castiel strofinò le labbra tra loro, sospirò dal naso.
“Con un angelo ...”.
Dean inarcò un sopracciglio incrociando le braccia.
“Fatto”.
Castiel infilò le mani nelle tasche del trench.
“Che abbia ancora la sua Grazia”.
Dean guardò Sam, Sam scrollò le spalle e Dean grugnì stringendo i denti.
“Cazzo”.

Due giorni dopo.

“Devi farlo, Dean”, disse Sam, seduto sul letto, “stai peggiorando sempre di più”.
Dean tirò una manata all'aria, una lampada cadde in terra frantumandosi con uno schiocco.
“Non sto peggiorando!” ringhiò.
Sam piegò il capo di lato, strinse le labbra e aggrottò la fronte.
“So che l'idea non ti piace, ma ...”.
Dean lo afferrò per il colletto della maglia, lo tirò in piedi e lo guardò con gli occhi sgranati.
“Stai parlando di farmi scopare da Castiel!” urlò.
Sam gli mise le mani sui polsi, li allontanò da sé e si leccò le labbra.
“È l'unico angelo dotato di Grazia di cui possiamo sicuramente fidarci”.
Dean indicò in terra, scosse il capo.
“Si tratta del mio posteriore, Sam!”.
Sam si passò la mano tra i capelli, sospirò.
“Potrebbe anche trattarsi di quello di Castiel” accennò.
Dean afferrò la giacca, la infilò.
“Anche peggio! Non credo che il suo contenitore sia pro!”.
Sam allungò la mano, Dean la schiaffeggiò.
“Io esco”.
 




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