Ecco Buon anno a tutti !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!( e speriamo in un
bel 2009 XD)
e con il nuovo anno mettiamo in campo u po' di nuovo coraggio
^^ questa fic non avevo mai avuto il coraggio di postarla perchè
mi sembrava una cavolata ( e me lo sembra tuttora) ma visto che siamo
in vena di cambiamenti....
in ogni caso l'ho scritta quest'estate e o so che così
rovino una poesia meravigliosa, con la mia incapacità, ma mi
sembrava doveroso scriverci qualcosa dato che è tra le mie
preferite da quando avevo 9 anni e quale soggetto migliore del mio
manga preferito da abbinarvi? Una matt mello dove quei due sono
stranamente ( per i miei canoni) solo amici. (ho messo OOC per
sicurezza ma non credo che lo siano più di tanto. Ok basta
chiacchiere a voi....
X agosto
San lorenzo, io lo so
perchè tanto
di stelle, per l'aria
tranquilla,
arde e cade, perchè
sì gran pianto
nel concavo cielo
sfavilla...
“Matt!
Vienivienivieni, presto!!”
“mh...”
“muovitii!”
“che
c'è?”
“EDDAI!”
“arrivo..”
10
agosto 2000
Wammy's
hause
Inghilterra
Un
biondino urlava eccitato, i più grandi avevano avuto il
permesso di restare nel cortile quella notte e, tutt'intorno, i
bambini vociavano e correvano con plaid e cuscini per sistemarsi
sull'erba umida.
Un
altro più piccolo dai capelli rossicci e arruffati lo seguiva
mesto, con un game boy in mano.
Il più
grande, ansioso di uscire, lo prese per un braccio e cominciò
a tirarselo dietro saltellando. Quello sbuffo indispettito ma si
lasciò trascinare fuori senza far troppa resistenza. Poi si
trovarono entrambi all'aperto, dopo aver varcato il grande portone di
ingrasso, e un venticello fresco sferzo allegro il i capelli e il
viso dei due bambini.
“Perfetta
serata.” commentò il biondino gongolante.
“
ma che cosa..”
“
ma coooooome Matt! Oggi èil 10 agosto! La notte delle stelle
cadenti! E quel vecciaccio di Roger ci ha dato il permesso di restare
fuori a gurdarle!!!” esclamò esaltato mentre sistemava
la coperta ai piedi di un grande albero, dove aveva trascinato il
rosso. Quest'ultimo a quelle parole sbiancò e chinò il
capo “ cazzo, come ho fatto a dimenticarmene....”
biascicò a mezza voce..
10
agosto 1996
Una
piazza di paese
Irlanda
Tre
figure sono adagiate dolcamente su una panchina, una donna dai
capelli castano chiaro e gli occhi grandi e verdi guardava il bambino
seduto sulle sue ginocchia. Era un bel bambino dai capelli cremisi e
gli occhi identici a quelli della mamma che lo ossrevava
amorevolmente mentre lui si stringeva contro il suo petto. La mano
del piccolo teneva stretta quella della treza figura, si trattava di
un uomo bruno e robusto che, con il braccio libero, cinceva le spalle
della moglie.
“vedi
Mail, questa la notte delle stelle cadenti, se siamo fortunati
potremmo anche riuscire a vederne qualcuna..” disse lui.
“perchè
papà, le stelle cadono?”
“bhe
diciamo di si”
“
come diciamo! Allora cosa sono le stelle cadenti?”
La
donna intervenne dicendo:
“sono
gli angeli, che una volta all'anno scendono dulla terra e raccolgono
i desideri dei bambini buoni, poi ci giocano e li lanciano in cielo,
ed essi ardono finchè la loro stessa forza non li consuma...”
Il
bambino la guardò perplesso,
“
e una volta consumati si avverano” si affretto ad aggiungere,
sorridendo dolcemente.
“
allora spero di vederne qualcuna presto” sussurrò
alzando gli occhi verso il cielo terso.
Rimaresero
tutti e tre così, stretti nella notte tiepida, ma stelle non
ne videro. All'improvviso però un ombra uscì dal buio
puntendo una pistola alla tempia dell'uomo. “le chiavi della
macchina” intimò, “sono uscito senza”.
Sirene.
La
donna strinse a sé il bambino, convulsamente. L'uomo tentò
di reagire, ma il colpo partì. Si accasciò esanime. La
donna tentò di fuggire con il bambino ma l'ombra sparò
di nuovo per poi dilegursi nel buio della notte, lasciando solo il
bamino. Piangeva.
“
me ne vado” disse freddo Matt, strattonando forte il braccio
costringendo Mello a mollare la presa.
“EHY!”
esclamò l'altro contrariato, afferrandolo nuovamente.
“lasciami
ni pace!” gridò stizzito, ma Mello non accennava a
lasciarlo andare e così, non riuscendo a toglierselo di dosso,
si accoccolò ai piedi dell'albero,con le ginocchia contro il
petto, cominciando a piangere.
“ma
che diavolo hai Matt, si può sapere?” disse preoccupato
chinandosi accanto a lui, in equilibrio sui talloni. Da quando lo
aveva conosciuto, circa un anno prima, non si era mai comportato in
quel modo e soprattutto non lo aveva mai visto piangere, mai!
Matt lo
tirò a sé costringendlo a sedersi. “oggi”
disse in lacrime “ sono quattro anni che i miei genitori sono
morti”
Il
biondo scranò gli occhi e d'impulso, lo abbracciò, lui
poggio la testa nellioncavo della sua spalla singhiozzando
ininterrottamente.
“mi
dispiace” mormorò piano “ io..io non lo sapevo..”
gli accarezzava i capelli tentando di farlo calmare.
“
noi... noi... guardavamo le stelle... e poi... poi gli spari... e
loro... io...”
Mello
continuava a tenerlo stretto e lo sentiva tramare tra le sue braccia
“shh ora va tutto bene, va tutto bene..”ripeteva
accarezzandolo.
Rimasero
così per molto, nascosti alla vista degli altri bambini dal
possente tronco dell'albero. Quando finalmente Matt cominciò a
rilassarsi, Mello sciolse l'abbraccio. Ora entrambi erano distesi sul
prato sopra la coperta che Mello aeva portato. Silenziosamente
guardavano il cielo...
“sai
Mel..”
“
mh?”
“alla
fine non sono mai riuscito a vederla, una stella cadente”
“davvero?”
gli
occhi del biondino si illuminarono quando scorse una scia luccicante
che si intravedeva tra le foglie e i rami. “allora guarda lì”
disse indicando la stella.
Matt
gli rivolse un sorriso
“esprimi
un desiderio!” continuò lui: Il rosso chiuse gli occhi e
dopo alcuni secondi si ritrovò a fissare l'amico
“
che desiderio hai espresso?” chiese Mello. Lui arrossì n
po' poi rispose “ non volglio restare di nuovo solo”
Mello rise sottilmente, strngendogli forte la mano nella sua “
enon lo sarai mai più, io non lo permetterò, promesso!”
Ancora
silenzio.
“Mel..”
“
si?”
“
ti voglio bene”
“anche
io Matt “
10
agosto 2008
periferia
di Los Angeles
California
Un
ragazzo con i capelli cremisi do circa 18 anni* vagava per i vicoli
bui della città, una sigaretta tra le labbra e un paio di
occhialoni arancioni poggiati sulla fronte.
“
ti troverò Mel....”
Una
stella cadente passò sulla sua testa, si fermò e alzò
il viso per osservarla. Chiuse per un attimo gli occhi...
“Gli angeli una
volta all'annoscendono sulla terra e raccolgono i desideri, poi ci
giocano e li lanciano nel cielo... ed essi ardono finchè la
loro setaa forza non li consuma..”
“ti
troverò prima che la forza stessa dei tuoi desideri ti
consumi...”
Strinse
i pugni e riprese a camminare.
“non
hai mantenuto la tua promessa Mello, ma non ti libererai di me così
facilente... ti roverò. Fosse l'ultima cosa che faccio...”
E tu cielo dall'alto
dei mondi
sereni, infinito,
immortale,
Oh, d'un pianto di
stelle lu inondi
quest'atmo opaco del
male
*la datazione alla quale
ho cercato di attenermi è quella del manga
Note autrice: le strofe
della poesia sono la prima e l'ultima che, come nel componimento
originale fanno da cornica alla vicenda.
io non penso sia scritta
bene assolutamente, enzi la trovo anche piùttosto patetica e
melensa ma ogni volta che la leggo riecsco a emozionarmi, sarà
perchè sono l'autrice, sarà prechè l'ho scritta
in un momento particolare.. non so, ditemi vo che ne pensate..
Kiss by katsu
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