L'insegna oscura

di Reira Zealot
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Nel mezzo del cammin de la mia vita
mi ritrovai in un bar di prostitute dall'insegna oscura,
che' la porta d'uscita era smarrita.

Ah quanto a dir qual era è cosa dura
esta barista selvaggia e brutta e forte
che venendo a me incontro rinnova la paura!

Tant'è brutta che poco è più morte;
ma per trattar de la donna ch'io vi trovai,
dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte.

Io non so ben ridir com'io v'entrai,
tant'era pien di MDMA a quel punto
che la strada di casa mia abbandonai.

Ma poi ch'i fui al piè d'una scala giunto,
là dove terminavano le pillole gialle,
che m'avevano di nebbia il capo compunto,

guardai in alto, e vidi le sue minute spalle
svestite già de le vesti con occhi di cometa
che mena storto altrui per altra calle.

Allor vidi un letto con lenzuola in seta
dove la nottata del cor mio era passata
lì lei conobbi e parlai con tanta pieta.

E come quei che con lingua affamata
uscito fuor di letto del bar in riva
si volge alla donna perigliosa e guata

così il cuor mio, ch'ancora fuggiva
si volse dietro a rimirar la donna
che non lasciò già mai persona viva.

Poi ch'ei posato un poco il corpo della donna
ripresi via per la deserta strada
sì che'l sol nel ciel sempre era'l più al passar l'anno.




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