Asfalto

di Reira Zealot
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Mi gettarono in terra per la prima volta il 16 novembre del 2012. Non lo fecero nemmeno gentilmente, non mi dissero niente, mi lasciarono lì stessa sulla tangenziale ad asciugare.
Il sole batteva forte sulla strada incandescente, riuscivo a sentire che secondo dopo secondo mi stavo disidratando. 
Non potevo muovermi, sentivo le forze che venivano a mancarmi, iniziavo a fondermi con la strada stessa.  Cercai di vedere le mie sorelle, ma erano troppe lontane. Ero nata a 1 metro e 20 centimetri di distanza da loro e non potevo nemmeno colmare quella breve distanza per trovare almeno un po' di conforto in loro.
Ecco lo sento…. sto per perdermi completamente, la mia mente è completamente annebbiata. Sarà passata forse qualche ora. Oppure sono già giorni, ormai sto perdendo anche la cognizione del tempo. Avverto una vibrazione, dapprima fievole, percepibile appena, ma che aumenta col passare del tempo. Ad un certo punto il frastuono diventa insopportabile. Sento che qualcosa o qualcuno sta per arrivare. Temo per me e le mie sorelle, che non posso ancora vedere. 
E poi succede.
Prima la ruota anteriore si imprime sopra di me, poi è la volta di quella posteriore. E fu così che quella prima macchina segnò il mio destino e quello delle mie sorelle di strisce della carreggiata della tangenziale est che circonvalla Milano.




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