Capitolo IV
Vapore
Parlare
tra noi, problemi zero tra noi, comunicare tra noi
in fondo cosa ci costa
è così che succede tra noi.
All'immensità mi arresi
nei tuoi occhi e nei tuoi jeans,
[...]
Non fermare le mie mani se ti sfioro l'anima,
siamo solo noi, tra noi l'immensità.
[Tra Noi L'immensità - Laura Bono]
L'abitacolo dell'Impala, navigava nel silenzio.
Dopo l'accaduto, tu e Castiel avevate smesso di proferire parola,
evitando di guardarvi.
Il ragazzo, fissava il cielo notturno dal finestrino, con la fronte
aggrottata, e tu cercavi di focalizzare i tuoi pensieri sula strada. Ma
ti risultava molto difficile.
Continuavi a chiederti cosa ti era preso poco prima, e l'unica
possibile risposta che ti balenò in mente fu la mancanza di
sesso. Sì, doveva essere quello. Ovviamente.
Il problema è che Cass sembrava chiaramente shockato. Avevi
combinato un casino ed ora ti toccava rimediare in fretta.
Accendesti la radio, nella speranza di rompere il ghiaccio. Le note di I Kissed a Girl
invasero l'abitacolo, e dopo un'istante d'imbarazzo ti sbrigasti a
cambiare stazione, sperando che il tuo compagno di viaggio non notasse
il tuo impaccio ed il tuo rossore. Finalmente dopo tre stazioni
cambiate, la radio cominciò a canticchiare qualcosa di
più sensato... o forse no.
In questo momento, qualunque cosa richiamasse atti sessuali, anche solo
lontanamente, risultava pericoloso e Anyway You Want it
non era da meno. Sospirasti, maledicendoti.
-Bella canzone- disse Castiel, senza preavviso, continuando a guardare
la strada.
-Già...- deglutisti a fatica - Splendida- La tua voce
risultava graffiata, come se non riuscissi più ad emettere
suoni.
-No, davvero - si voltò verso di te - mi piacciono i
Journey- sorrise il ragazzo.
Cercava di metterti a tuo agio?
Inspirasti profondamente, prima di parlare. Volevi rimettere tutto a
posto.
-Cass...-
-Tranquillo, Dean... non avevi mai fumato in vita tua. Può
capitare a tutti di non reggere.- Cercò di giustificarti.
Ma tu avevi già provato a fumare alle superiori e sapevi
benissimo che un tiro non dava alcun effetto. Forse cercava di mentire
più a se stesso, che a te.
Non riuscivi a darti pace! Quanto di dava sui nervi, quella situazione.
non sapevi come uscirne.
Parcheggiasti l'auto e senza proferire parola, vi avviaste verso
l'ascensore. Quinto
piano, appartamento 22b, ripetè la tua mente
come se a dirlo fosse Castiel.
-Hai detto qualcosa?- domandasti al tuo coinquilino che per risposta,
scrollò la testa.
La porta si chiuse, ed il marchingegno cominciò a muoversi.
Un profumo cominciò a farti venire i brividi lungo la
schiena. L'avevi già sentito... agrumi e sandalo. Dove?
Eppure lo riconoscevi chiaramente. La tua memoria olfattiva non ti
aveva mai tradito, fino ad ora. Ma l'odore era troppo vicino.
Istintivamente voltasti la testa, e la fonte dell'aroma fu chiaro.
Dio! Stavi impazzendo. Ovvio.
Quel profumo arrivava da Cass e l'avevi sentito poco prima, quando
stava cercando di constatare i danni che quello stronzo del suo amico,
aveva combinato fuori dal locale.
E poi perchè l'avevi difeso? Se la sarebbe cavata benissimo,
ma soprattutto... Quanto ci stava mettendo quel cazzo di ascensore?!?
Scrollasti violentemente la testa, tanto da far alzare un sopracciglio
al tuo amico.
-Va tutto bene?- chiese, nello stesso istante in cui arrivaste al piano.
-Certo...- sussurrasti, avviandoti a grandi passi verso la porta,
entrando nell'appartamento, seguito dal moro.
-Dean, senti, ti andrebbe una tazza di tea? -
Ti bloccasti in mezzo al corridoio, senza voltarti. Indeciso sul da
farsi.
-Sì- sussurrò una parte di te - non mi
dispiacerebbe- annunciasti, avviandoti verso il bagno.
Lo specchio ti fissava incredulo, o forse compassionevole... non
riuscivi a capirlo. Apristi il rubinetto e ti buttasti l'acqua in
faccia, nella speranza di rinsavire o di far sparire quel riflesso
fastidioso. Nulla, restava lì.
-Che cosa ti sta succedendo? - scrollasti la testa -Piantala di fare la
ragazzina! Finiscila !-
Ti passati le mani tra i capelli, misurando a grandi passi la stanza.
Avevi una gran voglia di prendere a pugni il muro. Di distruggere
qualcosa. Avevi fatto quello, negli ultimi anni. Distruggere. E lo
stavi facendo ancora... -Ma che problema ho? Cazzo!-
Un paio di colpi secchi ti richiamarono alla realtà. Cass ti
stava bussando alla porta.
-Dean, è pronto il tea-
Inspirasti -Arrivo...-dicesti, fissandoti allo specchio, con le mani
sul lavello.
Uscisti dal bagno, pregando che il tuo coinquilino non avesse sentito i
tuoi ragionamenti ad alta voce.
Castiel ti aspettava seduto al tavolo della cucina, con due tazze
fumanti e Farty sulla spalla. Indossava gli occhiali e vicino al
braccio aveva 1984 di Orwell. Sul tavolo aveva posato un piatto di
Triple Chocolate Cookies.
-Scusa, prima stavo leggendo- disse togliendosi le lenti -Siediti...-
Sorrideva. Cominciaste a chiacchierare del più e del meno,
come se steste cercando di sotterrare l'accaduto.
Ma tra una sorsata di tea bollente, ed un morso di biscotto, il suo
profumo ricominciò a provocarti strani sussulti. Ti scaldava
l'anima, in qualche modo.
Ma il problema era un altro... cominciava a stuzzicarti, mandando
strani flash alla tua mente.
La bocca cominciò a diventarti secca e tu cominciasti a
sudare freddo. Cazzo.
I pantaloni cominciarono a stringere.
Lui parlava, gesticolava e beveva. Le sue labbra...
Ricominciò a guardarti con quei suoi profondi occhi di
ghiaccio, con quello sguardo da bambino.
Le vostre tazze si svuotarono presto, e Cass corse a prendere un paio
di bottiglie di birra. E qui cominciarono i guai...
Oltre all'alcol, che andava a sommarsi a quello già assunto,
Castiel cominciò a bere a canna... Alla terza bionda, ti
congedasti per scappare a farti una doccia fredda.
Cominciasti a levarti la maglietta, restando a fissarti nello specchio.
Non riuscivi a capire le tue reazioni, il tuo desiderarlo
così ardentemente.
Avevi decisamente bevuto troppo. Decidesti di aprire l'acqua, mentre
finivi di spogliarti.
Il tuo coinquilino entrò per lavarsi i denti, come spesso
faceva, trovandoti in mutande ad un passo da lui.
Forse a causa del suo rossore da ragazzina, forse della birra. Ma lo
sbattesti al muro, baciandolo con trasporto. La cosa che ti
lasciò piacevolmente divertito, non fu il suo non opporsi...
ma il suo rispondere con altrettanta foga.
La testa si svuotò di colpo, diventando leggera. Ti sembrava
di fluttuare e di affogare del blu dei suoi occhi.
Cominciasti a spogliarlo, avviandovi verso la doccia, mentre le vostre
mani esploravano ogni centimetro dei vostri corpi.
Qualcosa in voi si era sbloccato.
Il Vapore vi avvolse come una coperta, mentre i vostri corpi si
lambivano e si infiammavano sotto a quella cascata corrente.
Continua...
Note Dell'Autrice
Eccoci qui! Finalmente si sono svegliati i nostri danni.
Per non cambiare rating alla storia, ho dovuto trattenermi TANTO. Ma
presto arriverà un capitolo un po' più corposo.
Spero vi sia piaciuto questo nuovo capitolo.
S vi va, lasciatemi un commentino.
Grazie a tutte le persone che stanno seguendo questa storia e benvenuti
ai nuovi lettori.
Ci leggiamo Presto.
Dimea
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