La vera storia di Frodolo Baggins

di Jack_Zero
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Dopo l’allegra gita sul fiume, raggiungono la Locanda del Puledro Impennato, dove quell’imbranato di Frodo si mette l’anello, sparendo davanti a tutti -a quanto pare l’Anello è una versione più maneggevole del Mantello dell’Invisibilità- .
Quando riappare, viene preso da parte da un tizio alquanto sospetto che chiamano tutti “Granpasso”, il quale, dopo avergli dato una lezioncina sulla magia nera -era ex insegnante di Difesa contro le Arti Oscure a Hogwarts-, salva i nostri quattro piedoni-pelosoni da una visita a sorpresa da parte degli Spettri dell’Anello.
La combriccola parte quindi alla volta di Gran Burrone, ma lungo la strada, il nostro geniale protagonista rindossa l’anello e viene infilzato da uno dei Nazgul che, prima di diventare un oscuro servitore del male, era un esperto kebabbaro.
Spunta quindi dal nulla la bellissima Arwen, giunta dalla splendente città di Guardaroba, nella fantasmagorica Terra di Stanza Vuota solo per salvare il Portatore dell’anello.
Lo carica quindi di peso sul suo cavallo grazie al quale, dopo avergli blaterato qualcosa in aramaico antico, riesce a seminare un’orda di Nazgul -nemmeno loro si sa da dove siano comparsi, ma questo succede per tuuuuutto il racconto, quindi mettetevi l’animo in pace-.
Come arrivano alla città degli Elfi, Frodo collassa, ma fortunatamente viene salvato dal Sommo Stregone di Brooklyn e Indiscusso Re dei Lustrini, Magnus Bane.




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