Traduzione
a cura di
ManuKaikan
Interlude
Sai quel momento, al mattino, quando sbatti le palpebre e apri gli
occhi per la prima volta e tutto è un po' sfocato, non per
quanto riguarda le forme, ma anche per quello che è accaduto
la sera prima, ciò che ti ha portato a questo determinato
momento. Quell'istante in cui inizi a tornare alla realtà e
stai già immaginando la tua stanza, il tuo appartamento e
tutto ciò che ti è familiare, come se il tuo
cervello non fosse preparato a svegliarsi altrove o in circostanze
diverse?
Beh, Kurt ama quel momento.
Ama
perdersi nel senso di intorpidimento fisico e nella nebbia che
avvolge la sua mente prima di iniziare a vivere le sue battaglie
giornaliere contro Rachel (lo intende nel migliore dei modi), contro
Blaine (la lotta consiste più che altro nello star prendendo
il
ragazzo ogni ora che passa), contro se stesso (e in particolare,
contro il rimpianto con il quale sta convivendo a causa della
rottura). Si gode quell'istante in cui è sospeso fra sogno e
realtà,
finché può.
Nel momento in cui è capace di pensare a
Rachel, Blaine e ai suoi stessi rimpianti nella propria mente,
capisce di essere nella già realtà, allunga il
corpo e geme di
dispiacere.
Tuttavia,
oggi è completamente diverso dalle sue recenti mattine.
Quando
Kurt si stiracchia al mattino, si prende tutto lo spazio possibile
sul materasso, mentre in questo momento, realizza, non è nel
proprio
letto. Ha difficoltà a stendersi, c'è qualcosa
che lo blocca
fisicamente e lo tiene, mentre i ricordi della sera prima cominciano
ad affiorargli alla mente. Scandals, un paio di drink, una
conversazione sussurrata e incredibilmente intima considerato il suo
interlocutore. I suoi occhi si spalancano in shock, mentre capisce
che il letto in cui si trova appartiene a quel qualcuno.
Si
sente quasi male e sente la necessità impellente di
spingersi via.
Con
gli occhi completamente aperti ora, Kurt non riesce ad allontanarsi.
Ci mette solo un paio di secondi a concentrarsi su quello che ha
intorno, prima di guardare in basso e vedere Sebastian Smythe
piacevolmente premuto contro di lui, le labbra socchiuse e la guancia
appoggiata sul petto nudo di Kurt. Per quanto sia oggettivamente
affascinante tale visione, Kurt sente un senso di panico invaderlo.
Non
gli piace dormire nudo, non ama le coccole mentre dorme, e,
soprattutto non gli piace Sebastian. Quanto deve essere stato
disperato ieri sera per permettere che accadesse una cosa del genere?
“Sebastian,”
cerca di scivolare via dal suo corpo. “Svegliati
e togliti!” Sibila piano, perché questa
è casa di Sebastian e non
ha idea di chi potrebbe viverci.
“Hmmm.”
Geme Sebastian ad occhi chiusi. “Nahh.”
Kurt
si domanda se Sebastian sia ancora alla deriva nel sonno, ignaro di
cosa sia accaduto. Questo porta Kurt a spingerlo più forte,
perché
spera che Sebastian capisca con chi si trova nel letto e si allontani
di sua spontanea volontà.
“Sono
io.” Dice stupidamente. “Kurt.”
“Lo
so.” Sbadiglia Sebastian.
Kurt
apre la bocca d'istinto per intimargli un'altra volta di lasciaro
andare, ma si ferma quando capisce davvero quello che Sebastian ha
appena detto.
“Lo
sai?” Aggrotta le sopracciglia. “Oh.”
“Già,
oh.” Risponde Sebastian, in tono consapevole, anche se i suoi
occhi
sono ancora chiusi. “Ora torna a dormire. Ho bisogno del mio
cuscino umano.”
Kurt
non può negare di essere sorpreso: non solo Sebastian non
è
sconvolto dall'idea che sono stati insieme, ma - realizza - non si
trova in quella posizione solamente perché stavano dormendo.
Non è
stata una cosa fatta inconsciamente. Sebastian aveva bisogno del suo
cuscino umano.
“Allora,
fammi capire ...” Dice, confuso. “Vuoi che stia qui
a letto con
te perché così... possiamo coccolarci? E non stai
nemmeno andando
fuori di testa per quello che è successo ieri
notte?”
“Perché
dovrei?” Chiede Sebastian in tono seccato, come se voglia
soltanto
tornare a dormire.
“Beh,
perché sono io!” Dice Kurt senza pensare.
“E tu vuoi le coccole,
non mi sento a mio agio con questa cosa.”
Sebastian
sospira, probabilmente perché sa che non potrà
dormire fino a
quando non dica qualcosa in proposito. Apre gli occhi e poggia le
mani sul petto di Kurt, il mento su di loro.
Kurt
è davvero stordito da quanto bello può apparire
al mattino: capelli
disordinati sulle fronte e gli occhi verdi un po' più
luminosi e
chiari del solito. Il suo ghigno è sostituito da un sorriso
più
assonnato e Kurt deve ricordare a se stesso che è una cosa
da una
notte e non può perdere troppo la testa.
“Sapevo
quello che stavo facendo ieri sera, sapevo che eri tu e ora voglio le
coccole.” Dice Sebastian pigramente, quasi con innocenza.
Kurt ci
mette un minuto ad accettare che quello è in
realtà Sebastian e non
il suo gemello gentile. “Sono solo un po' di coccole, non ti
farà
male, solo … fallo, okay?”
Roteando
gli occhi, Kurt sta per lamentarsi di nuovo quando Sebastian si
stende di nuovo e appoggia la guancia sul suo petto. Beh, non
c'è
molto che possa fare al riguardo. Non riesce a spostarlo,
così alla
fine avvolge un braccio intorno alle sue spalle.
È
imbarazzante in un primo momento, con Sebastian che è
più alto e
massiccio, ma alla fine Kurt riesce a trovare una posizione che gli
permette di rilassarsi (per quanto possa rilassarsi sapendo di essere
andato a letto con il suo leggendario nemico e che si stanno
coccolando) e appoggia la guancia tra i capelli di Sebastian.
Sorprendentemente, scopre che Sebastian ha ragione: non gli fa del
male, anzi, è anche incredibilmente piacevole.
Con
la rottura e tutto il resto, era da molto che Kurt non dormiva con
qualcuno altro (e non solo in senso fisico, dormito proprio nello
stesso letto, anche solo con un amico) e il calore di un altro corpo
premuto contro il proprio, sopratutto se nudo, fa sentire meno
freddo. Quando le gocce di pioggia cominciano a battere contro il
vetro creando un rumore rilassante, Kurt si ritrova a combattere la
voglia di dormire.
Una
parte di lui vuole rimanere sveglio solo per poter dire con orgoglio
che non si è rilassato nemmeno per un momento, ma sta
già per
arrendersi perché è tutto così caldo e
vellutato, e la pelle a
contatto rende tutto più intimo.
“Non
avrei mai pensato che tu fossi uno che ama le coccole.” Dice
alla
fine in tutta tranquillità, mentre i suoi occhi si chiudono
di
nuovo.
“Non
avrei mai pensato che tu fossi uno a cui non
piacciono.” Sbadiglia ancora una volta Sebastian, le sue
parole
sono mezze soffocante sul petto di Kurt.
“Già.”
Sospira Kurt e gli corrono i brividi lungo la schiena per tutto quel
comfort e lentamente si lascia sprofondare nel sonno.
Potrebbe
essere stato l'intermezzo fra notte e giorno più strano che
Kurt
abbia mai vissuto, ma non è stato affatto male.
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