Titolo: Appuntamento
al buio
Parole: 323
Prompt: Ade/Persefone
AU, quando due persone
con nomi assurdi si incontrano nasce sempre una specie di empatia
Note: Scritta
per un drabble event su facebook; ovviamente scollegata dalla mia serie
“Caffè nero
e semi di melograno”. ! MODERN AU in cui però non
sono divinità o almeno non li
ho interpretati come tali
Appuntamento
al buio
Lo
sguardo supplichevole che Arianna le lancia ogni venti secondi
è l’unico motivo
per cui Persefone ancora non se n’è andata.
È stata attirata fuori di casa con
un invito al cinema da parte di quella che pensava essere la sua
migliore amica
e invece si trova invischiata in un’uscita a quattro, ad
aspettare qualcuno che
molto probabilmente sarà troppo ubriaco per presentarsi
– come quasi tutti gli
amici di quello spostato del ragazzo di Arianna.
Quando,
però, quello che scopre essere uno dei capi di Dioniso alla
Olym&Pus S. p.
A. arriva, Persefone rimane senza fiato. È esattamente quel
genere di persona
da cui sua madre l’ha messa in guardia per tutta la vita; ha
i capelli troppo
lunghi, il corpo troppo tatuato e ha troppi anni più di lei,
per non parlare
poi del fatto che sia decisamente troppo affascinante e, Demetra lo
dice
sempre, gli uomini affascinanti hanno sempre qualcosa da nascondere.
A
dirla tutta questo tizio non deve essere molto bravo a nascondere le
cose,
perché la sua espressione di profondo fastidio lascia
trasparire chiaramente
come preferirebbe trovarsi altrove, magari a casa sua a sorseggiare una
birra
gelata; il volto imbronciato si distende in un mezzo sorriso impacciato
nello
stesso momento in cui i suoi occhi la mettono a fuoco e la ragazza
sente
improvvisamente di riprendere a respirare – ed è
strano perché non saprebbe
nemmeno dire quando ha iniziato a trattenere il fiato.
«Aidoneo,
questa è Persefone, l’amica di Arianna. Persefone,
Aidoneo» borbotta Dioniso
«Ora se mi aspettate vado a ritirare i biglietti per il
film».
«Che
nome insolito» le sorride l’uomo, per poi
aggiungere subito dopo «Ma
affascinante, davvero».
Persefone
scoppia a ridere, divertita.
«Anche
il tuo è piuttosto strano, sai?»
«Me
lo dicono spesso» risponde porgendole il braccio e
incamminandosi insieme a lei
verso la sala del cinema dalla quale Dioniso sta facendo segno di
raggiungerlo
«Se preferisci puoi chiamarmi Ade».
«Solo
se prometti di chiamarmi Kore».
|