Alone

di Frida Rush
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Torno dopo secoli di inattività con una piccola storiella basata su Pitch.
Mi è molto caro questo argomento e molte cose che ho detto sono quasi autobiografiche, perciò ci tenevo a buttarla giù. Mi scuso per eventuali errori (perché sicuramente ce ne saranno), ma non scrivo da tempo e rimettermi in carreggiata è piuttosto difficile.
Spero di riprendere.
Detto ciò, un ringraziamento particolare alla Clacli che mi ha incoraggiata con i suoi complimenti dolciosi e mi ha spinta a continuare a scrivere <3
 
 
 
Seduto sul freddo pavimento della sala principale del tuo covo, con le gambe incrociate e gli occhi chiusi, ti godi la solitudine e il silenzio che regnano incontrastati da secoli nella tua abitazione e nel tuo cuore.
Sono passati ormai anni dal tuo ultimo scontro con i guardiani, decenni durante i quali hai preferito lavorare nell'ombra, in attesa di avere abbastanza forze da tornare a combattere direttamente sul campo, senza nasconderti. Non è questione di codardia, sei tutt’altro che codardo, è solo che preferisci avere tutto sotto controllo, preferisci prepararti alla perfezione prima di fare una minima mossa. Lì nel tuo covo puoi avere tempo per te stesso, puoi trovare la tranquillità e la calma che ti servono per concentrarti, puoi chiudere gli occhi, ascoltare il tuo stesso respiro, contare i battiti del cuore, evocare la tua nera sabbia e perfezionare le tue tecniche. Ami fare quello che fai, ami creare incubi spaventosi che poi invierai in giro per il mondo, nelle camerette dei bambini, procurando loro notti agitate dalle quali trarrai giovamento. Ti circondi di oscuri e potenti stalloni e dai loro ordini ben precisi che loro eseguiranno diligentemente.
Ahhh, lo senti?
Silenzio.
Sì, hai proprio bisogno di lui, di non sentire assolutamente nulla. Nè i nitriti dei tuoi incubi, né le urla degli infanti che stanno importunando. Vuoi solo silenzio.
E solitudine.
Sei ancora seduto per terra, come fai ogni giorno per esercitarti, e nel momento in cui ti rendi conto di aver lavorato abbastanza alla creazione di nuovi incubi, la tua mente inizia a vagare, cullata dalla quiete che regna nella tua tana. Nel corso della tua lunga vita di guardiano delle ombre hai comunque viaggiato tanto, studiando le persone, i loro costumi e le loro abitudini. Perché? Semplicemente perché ti piace comprendere le cose, perché nonostante il tuo carattere schivo e scontroso sei anche parecchio curioso, ma non l'hai mai considerata una debolezza o un difetto, anzi, questa tua caratteristica ti permette di provare continuamente passione, ti permette di desiderare di scoprire di più in modo da il tuo nemico o la tua preda. Se c'è una cosa che hai imparato osservando il genere umano è che c'è una cosa che non hai mai compreso: gli umani non sanno stare da soli.
Eppure ti sei sforzato di capire il perché di questo comportamento, tenendo ovviamente presente che tu sei abituato a stare da solo, è una conseguenza del tuo lavoro, in un certo senso, ma gli umani?
Col tempo hai visto le differenze che ci sono tra le persone e sei riuscito a capire che solo in pochi sanno apprezzare la solitudine, a partire dai monaci buddhisti ai quali facevi visita secoli orsono, quando erano molto numerosi. Amavi il fatto che si ritirassero sui monti o nelle loro case evitando i contatti con le persone per cercare la pace interiore seguendo la loro religione, trovavi che fosse intelligente e quasi poetico.
Purtroppo hai anche visto che la capacità di stare soli è molto scemata col passare del tempo, hai visto gli umani diventare sempre più bisognosi di stare tutti ammucchiati, tutti insieme, quasi come se avessero una folle dipendenza dall’altro!
Mentre fai queste riflessioni ti viene spontaneo arricciare il labbro in segno di disgusto e disapprovazione.
Silenzio.
Eppure esistono persone come te, persone in grado di apprezzare la solitudine, in grado di stare sole, le hai viste, ma purtroppo nel mondo in cui si trovano, così frenetico e rumoroso, vengono quasi discriminate, prese in giro, denominate asociali.
Nonostante tu sia privo di compassione e possegga un cuore nero, non riesci a non provare un senso di fratellanza verso di loro e nemmeno riesci a non odiare coloro che denigrano la solitudine, vedendola come una cosa negativa.
No.
La solitudine è tutt’altro che negativa. Si possono fare e capire tante cose nel silenzio e nella tranquillità, si può scavare nella propria mente, nel proprio cuore e comprendere lati di se stessi che non ci si immagina nemmeno. Non riesci davvero a capire perché loro non sappiano star solo con se stessi. Forse è perché stando soli si finisce per pensare troppo, facendo venire a galla pensieri spiacevoli? O ricordi che si preferisce dimenticare? Oppure è perché hanno semplicemente paura di stare soli?  Hai visto adulti timorosi di stare soli, ti sei nutrito della loro paura, ma, mentre i bambini hanno paura di stare soli perché temono te, l’uomo nero, come puoi spiegare questa paura negli adulti? Davvero, se non si impara a stare soli, come si può pretendere di stare con gli altri? Forse il punto della situazione è proprio quello: gli umani hanno paura di scoprire se stessi, hanno paura di scavare nella propria anima perché temono la loro stessa indole, hanno paura di scoprire cose che ignorano o che tengono nascoste nel profondo.
Patetici.
Sarà che è la tua condizione normale, ma hai sempre trovato lo stare solo una cosa del tutto naturale, anche perché non hai mai sentito il bisogno di avere contatti con gli altri, umani o guardiani che fossero. È vero, durante l’ultimo scontro con le leggende hai provato a convincere il giovane Jack Frost ad allearsi con te, parlando del desiderio di avere una famiglia e non è stato un discorso sbagliato. Dopo aver regnato incontrastato durante i cosiddetti secoli bui, hai dovuto subire sconfitte e umiliazioni da parte dei nuovi guardiani e ti sei sentito scoraggiato nel vedere che i bambini poco a poco smettevano di credere in te. Quando poi hai deciso di passare al contrattacco hai saputo di Jack Frost, del fatto che anche lui era sempre stato solo e hai sentito il bisogno di parlare con lui, di avere… qualcuno accanto.
Ma lui ti ha respinto e non è stata una bella sensazione all’inizio, ma ti ha aiutato a riprendere il controllo di te stesso.
Non hai bisogno di nessuno.
Apri gli occhi e sorridi all’oscurità che si staglia davanti a te e che ti tiene compagnia da quando sei nato. Tendi l’orecchio e ti metti in ascolto.
Silenzio.
È tutto ciò che desideri e tutto ciò che ami.




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