Prigionieri delle tenebre.

di Lara Ponte
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Prigionieri delle tenebre.

 

Una notte come tante in una città del mediterraneo: clima mite e cielo stellato.
Nonostante l'ora tarda era facile, nella passeggiata lungo il porto, incontrare diversi turisti ancora a spasso o di ritorno ai propri alberghi.
Qualche strada più in là, un giovane dai capelli biondo cenere, abbassava stancamente la saracinesca del locale dove lavorava. A una prima occhiata sembrava uno dei tanti studenti del nord Europa che arrotondava l'Erasmus* adattandosi a fare un po' di tutto. Faceva volentieri il turno notturno perché gli permetteva di vedere volti nuovi e interessanti ogni sera. Quella notte in particolare, un cliente fuori dal comune si era avvicinato al bancone non per bere, ma per chiedere informazioni. Un uomo affascinante sulla quarantina, capelli corti scuri e completo elegante; quegli occhi neri come la pece avevano divorato avidamente ogni sua singola parola. Proprio il tipo per cui avrebbe perso la testa senza pensarci due volte.
Allontanandosi dal bar sorrideva all'idea di poterlo rincontrare, ma presto si rese conto di non essere da solo.
Passi nel buio, una cinquantina di metri alle sue spalle, gli fecero correre un brivido lungo la schiena. Subito si ricordò le notizie che in quell'ultimo mese tempestavano i giornali: troppi giovani erano scomparsi o ritrovati privi di vita in circostanze misteriose. Maledicendosi per aver civettato con l'uomo sbagliato, si sforzava di andare avanti a passo misurato, ignorando le emozioni e l'adrenalina che presto lo avrebbero travolto. Non si mise a correre perché aveva bisogno di tutta la lucidità possibile; doveva stare calmo e attento: se avesse perso il controllo, sarebbe svanita ogni sua più piccola possibilità...

 

***

 

Lo seguiva ormai da quasi un'ora. Si era fatto scoprire di proposto fin dai primi momenti, per far cadere la propria preda nel terrore più cupo. Quasi gli sembrava di percepire nell'aria l'odore della sua ansia e già pregustava il sangue che presto gli avrebbe rallegrato la vista.
Per anni aveva provato a combattere il suo istinto, ma alla fine aveva deciso che preferiva vivere, piuttosto che limitarsi a sopravvivere. Poco importava che agli occhi del mondo fosse considerato un semplice mostro.
Dopo tante svolte a vuoto finalmente il vicolo che aspettava, lontano dal caos, splendidamente vuoto e silenzioso. Come programmato, era riuscito a far fuggire il ragazzo proprio nella direzione desiderata e adesso lo vedeva li con le spalle al muro, che lo osservava atterrito farsi sempre più vicino. Un ondata di eccitazione percorse la sua pelle, mentre un passo dopo l'altro annullava la distanza che li separava.

“Ce ne hai messo di tempo a raggiungermi.”

Quelle semplici parole, sussurrate all'improvviso senza la benché minima emozione lo colsero di sorpresa, costringendolo a bloccarsi come una statua di marmo. Una luce oscura brillava ora nello sguardo non più così innocente di quel giovane, mentre un sorriso malizioso si disegnava lentamente su quel volto dai lineamenti così perfetti. Tutto il terrore mostrato pochi momenti prima, era dissolto come non fosse mai esistito e man mano che le labbra scoprivano i denti, due piccole zanne color avorio gli fecero gelare il sangue nelle vene.

 

 

 

*Borsa di studio a livello europeo delle Università che aderiscono al progetto di formazione all'estero dei propri studenti.

 

 

 

Pensieri a mezz'aria...

 

Che dire di questa flash ?

Per prima cosa, grazie a tutti per averla letta.

Anche questa piccola storia in realtà l'avevo scritta seguendo la traccia di un Concorso.
(Per correttezza, scrivo il link anche qua...)

http://freeforumzone.leonardo.it/d/11024542/Fatemi-paura-Horror-flash-contest/discussione.aspx/4?#last

Tuttavia, alla fine ho voluto scriverne un'altra perché ho notato che a livello di “idea e concetto”
nonostante la diversità dei personaggi e della situazione descritta, somigliava troppo
ad un'altra delle storie già in gara.

 

La difficoltà maggiore che ho avuto scrivendo questo pezzo è stata che ho lavorato “a pezzi”. Avevo sistemato subito le prime righe dell'inizio, ma poi dopo sono saltata alla seconda parte (il finale) per “non dimenticare” quello che avevo scelto* ed infine ho cercato di ricollegare il tutto in modo “credibile” con poche parole rimaste a disposizione.

*Questo alla fine è infatti il motivo per cui ho usato entrambi i due p.o.v possibili. (Mostro e Vittima)

(p.s. Durante l'ultima revisione, dato che comunque non partecipava più alla gara, mi sono permessa di sforare un po' il limite di 500 parole...sorry... :P XD )

A questo punto, spero soltanto di non aver fatto troppi errori.

^_^

Ancora grazie 1000 e a presto.

Salutoni

Lara





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